Parte 59 - Micha

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Micha

Non credevo potessi sentirmi tanto bene ad avere Molly in casa mia. È così giusta, così perfetta la sua presenza qui da farmi sentire bene, in pace con me stesso. Come se questo letto fosse stato creato apposta per ospitare me e lei, insieme e nessun altro. Non mi da per niente fastidio vederla curiosare tra le mie cose, mi fa sentire esposto, ma voglio che Molly conosca tutto di me, ogni cosa; nessun segreto.

Siamo distesi sul mio letto e l'avvolgo con un braccio mentre le accarezzo i lunghi capelli che, in questo momento, sono sparpagliati sul mio cuscino.
''Mi piace, stare con te così; penso proprio che potrei farci l'abitudine'', le confesso. Ho bisogno che Molly capisca quanto è importante per me.
''Beh, anche io. E sai una cosa? Potrei farci l'abitudine anche a questo Micha dolce''
''Chi? Io? Dolce?'', replico. Mi alzo e la sovrasto col mio peso; sento il suo corpo fremere contro il mio e mi sento subito eccitato. Penso che non mi stancherò mai di questa ragazza.
Inizio a mordicchiarle il collo facendole venire la pelle d'oca. ''Sono ancora dolce adesso?''.
Sento Molly ridacchiare mentre le mie mani iniziano a scivolarle su tutto il corpo e la mia bocca incontra la sua.
Stare con Molly non è come con le altre. Quello era solo un atto fisico, qualcosa di meccanico; con Molly c'è di mezzo dell'altro, i miei sentimenti, i suoi. È qualcosa di più; qualcosa che riesce a coinvolgermi anche emotivamente, che riesce a farmi sentire pienamente bene.
Improvvisamente qualcuno bussa alla porta; mi stacco controvoglia da Molly.
''Chi è?'', chiedo.
''Micha, i tuoi genitori sono appena arrivati. Tra mezz'ora si cena'', replica Beth dall'altro lato della porta.
''Ok, va bene''
Rivolgo a Molly uno sguardo complice e avvicino le mie labbra al suo orecchio.
''Continuiamo dopo''
Le stampo un bacio sulle labbra e mi tiro su.
''Cosa ti fa pensare che voglia continuare?'', chiede prendendosi gioco di me.
''Sono abbastanza sicuro che sia così. Oppure potrei sempre andare a trovarmi qualcun'altra'', replico punzecchiandola. Il mio tentativo, però, non ha il risultato sperato. L'espressione di Molly si fa cupa e distoglie lo sguardo dal mio.
Senza pensarci due volte, mi avvicino a lei guardandola negli occhi.
''Ehi, scherzavo. Per me ci sei solo tu e sarà sempre così, non vorrò mai nessun'altra se non te''
La bacio intensamente e, quando allontano il mio volto dal suo per guardarla, ogni preoccupazione è sparita.
''Ti amo'', replica quasi in un sussurro.
''Anche io, davvero tanto''.

Sono steso sul letto con Molly già da un po' e sto quasi prendendo seriamente in considerazione l'idea di rimanere così per tutta la notta; ci sto troppo bene anche solo per poter minimamente pensare di voler essere altrove.
Molly è il mio luogo e, ovunque io vada, se sono lontano da lei, sarò sempre fuori posto.
''Micha, dovremmo andare'', dice Molly cercando di scrollarsi il mio braccio da dosso.
''E perché mai? Sto così bene qui'', replico. Mi avvicino a lei in modo che la mia faccia sprofondi nell'incavo tra il suo collo e la testa. Combacia perfettamente.

L'amore è anche questo, no? Trovare quel pezzo giusto, quello perfetto, che ci sta a pennello. L'ultima tessera del puzzle, quella che dà un senso a tutto il disegno.

''Anche io, ma non voglio fare una brutta impressiona a tua mamma!'', si libera definitivamente e si tira sù. ''Vado a darmi una rinfrescata, voglio trovarti pronto quando esco'', aggiunge chiudendosi la porta del bagno alle spalle.            
Decido così di alzarmi dal letto, apro la porta della mia camera e mi affaccio. Non si sentono grida o nessun segno di una discussione in corso tra i miei genitori; dovrebbe essere un buon segno, no? Beh, forse non in casa mia.
Cazzo, quanto odio tutta questa messa in scena! Non potevano dirmi di cosa si trattava e farla finita?

Ritorno in camera e trovo Molly a fissarmi con uno strano sorriso sul volto.
''Andrà tutto bene''.
La raggiungo senza dire alcuna parola mentre la prendo per mano. Ecco qui, il momento della verità sta arrivando.

Quando raggiungiamo la sala da pranzo i miei genitori sono già seduti nei loro soliti posti; uno di fronte all'altro, ai lati opposti della tavola, come se fossero chissà chi.
Molly ha un sorriso timido stampato sul volto e noto, dal modo in cui le sudano le mani, che non se la sta passando molto bene.
''Mamma, lei è Molly. La mia ragazza'', rompo il ghiaccio rivolgendomi a mia mamma che, in risposta, si alza con un'aria altezzosa porgendole la mano.
''È un piacere conoscerti'', afferma.
''Il piacere è mio'', replica Molly con fin troppa gentilezza, sprecata per una come lei.

La cena trascorre tranquillamente, almeno per le prime due portate. Molly è molto gentile e garbata con i miei genitori che le rivolgono le domande più varie. Sembra quasi tutto così normale.
Una normale cena di famiglia con i miei genitori e la mia ragazza, un clima apparentemente tranquillo finchè mio padre non sgancia la bomba.
''Micha, dobbiamo dirti una cosa. È arrivato il momento che tu lo sappia''
Ecco, ci siamo.

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spazio autrice:
non odiatemi, prometto che domani, massimo dopo domani, aggiorno!
comunque,
che dite? La sto facendo troppo tragica? In fondo, che sarà mai?🙈

fatemi sapere cosa ne pensate e lasciate tanti commenti e stellineeeeee

intanto passate a leggere il prologo di "My Dj". Grazie, vi adoro❤️

Da quando ti ho incontratoWhere stories live. Discover now