Parte 45 - Micha

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Micha

Tiro un pugno al muro a fianco all'ascensore.
La pittura si sgretola sotto le mie mani, l'intero ufficio si è fermato a guardarmi ma nessuno si azzarda ad aprire bocca.
Maledizione.
Non era così che dovevano andare le cose, gliel'avrei detto sicuramente, un giorno, senza che lei dovesse venire a saperlo così.
Adesso penserà che le ho sempre mentito, che è stato tutto sempre e solo una stupida bugia.
Lei non sa che le ho mentito solo per starle vicino, solo per renderla contenta e farle ottenere quello che desiderava.
Lei non sa quanto sia stata dura per me, quanto mi sia costato lavorare per mio padre, lei non sa niente e se non mi sbrigo a dirglielo potrebbe non saperlo mai.
Proprio ora che le cose stavano andando per il verso giusto, proprio ora che finalmente avevamo avuto il coraggio entrambi di esprimere i nostri sentimenti.
Aspetto che l'ascensore arrivi di nuovo al mio piano e mi precipito dentro, devo assolutamente trovare Molly.

Quando arrivo all'esterno mi ritrovo di fronte ad uno scenario raccapricciante.
Una sensazione di perdita mi pervade tutto il corpo e sento le ginocchia tremarmi.
È un'inconscia consapevolezza, un presentimento che avverto fin sotto la pelle, fin dentro le ossa. Come se sapessi che stesse per accadere, come se sapessi che una parte di me sta andando incontro al peggio.
Non faccio in tempo ad urlare il suo nome che accade.
Una macchina colpisce Molly proprio quando sta attraversando la strada.
Per un momento tutto il resto del mondo si è fermato, compreso me.
Per un momento mi sono sentito perso, come se null'altro avesse senso se non lei, distesa a terra a pochi metri da me.

Il suo corpo è circondato da una pozza di sangue e, senza rendermene conto, inizio a correre nella sua direzione accasciandomi vicino a lei appena riesco a raggiungerla.
''Molly!'' provo invano a chiamarla.
Provo a scuoterla delicatamente senza provocarle ulteriore dolore o aggravare la situazione, ma nulla.
Non succede nulla.
La folla inizia ad accalcarsi attorno a noi, ma io riesco a vedere solo lei.
Il suo corpo privo di sensi tra le mie mani; il resto del mondo mi appare sfocato, privo di consistenza.
Rimango così, steso accanto a lei per quella che mi è sembrata un'eternità finchè non arriva un'ambulanza e tutti fanno spazio per lasciarla passare.

Vengo allontanato da lei e non ho la forza di reagire, seguo Molly fin all'entrata dell'ambulanza.
''È un parente?'' mi chiede il medico.
''No, sono il suo ragazzo!''
''Mi dispiace, ma non può salire.''
''Cosa? Lei ha solo me qui! Non ho intenzione di lasciarla andare da sola! Ha bisogno di me!'' replico con un tono freddo, quasi come se lo stessi minacciando.
Non posso lasciarla, non posso e non riesco a stare lontano da lei.
''D'accordo; salga.'' afferma.
Appena salgo, chiudono gli sportelli dietro di me e l'ambulanza parte accompagnata dal lampeggiare della sirena.

Non riesco a staccare gli occhi da Molly; le attaccano qualche tubicino di cui non conosco l'utilità e ha una maschera sul volto ma, nonostante ciò, riesco sempre a vedere quanto bella è .
''Come sta? Che ha?'' chiedo disperato.
Vorrei fare qualcosa per lei, aiutarla in qualche modo. Vorrei privarla di ogni sofferenza, anche se poi a soffrire sarei io, solo per vederla sorridere ancora.
''Non lo sappiamo con sicurezza, aspettiamo di arrivare in ospedale prima di dare risposte affrettate.'' replica.
Il respiro di Molly è regolare, anche se non ha ripreso coscienza. Mi attacco al suono del battito del suo cuore come se ne dipendesse la mia intera vita. Non permetterò che le accada qualcosa, non lascerò che uno stupido coglione le rovini la vita.

Quando arriviamo in ospedale non mi lasciano seguire Molly fin in sala operatoria, dove la stanno per operare con urgenza.
Sta succedendo tutto così in fretta che mi sembra irreale, come se la situazione mi stesse sfuggendo di mano. Mi sento impotente, inutile; voglio fare qualcosa ma non saprei nemmeno cosa.
Mi ritrovo in questa sala vuota ad aspettare.

Mi siedo e metabolizzo con calma tutto quello è successo; immediatamente le lacrime iniziano a sgorgami dagli occhi, non provo nemmeno a nasconderle. È tutta colpa mia.È sempre colpa mia.
Quella ragazza sta migliorando la mia vita giorno dopo giorno ed io non faccio altro che rovinargliela.
Sono un completo disastro ma ho bisogno di lei.
Adesso me ne rendo conto più che mai; mi passano davanti agli occhi tutti i momenti passati insieme, da quelli belli a quelli un po' meno belli e realizzo che ormai non posso più fare a meno di lei nella mia vita.



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spazio autrice: non mi odiate!
so che non aggiorno da un po' e che questo capitolo è un po' corto ma prometto che non aspetterò un'altra settimana prima di aggiornare di nuovo!
comunque, fatemi sapere cosa ne pensate e se ci sono errori!
grazie mille a tutti per il tempo che mi dedicate ❤️📖

Da quando ti ho incontratoTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon