Parte 65 - Molly

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Molly

"Grazie Harry", gli dico appena arriviamo al dormitorio.
"Figurati, vuoi che rimanga con te?", chiede. La domanda rimane in sospeso.
Voglio che rimanga?
Conoscendo Micha, non passerà molto prima che faccia irruzione nella mia camera; una parte di me lo spera, sono ancora perdutamente innamorata di lui; ma l'altra parte di me, quella razionale, non vuole vederlo. L'immagine delle sue labbra premute contro quelle di una ragazza qualsiasi, in una festa qualsiasi, fanno ancora male. Inizia a farsi  strada in me l'ipotesi che forse Micha possa non amarmi abbastanza, non da rinunciare a tutto quello a cui era sempre abituato: ragazze facili, avventure da una notte.
Non posso competere con quel genere di ragazza, io non sono così e non riesco nemmeno lontanamente a pensare di poterlo essere. Per quanto ami Micha, ho bisogno di sapere che lui mi ami almeno quanto lo faccio io.
In questo momento le mie idee sono troppo confuse per fare qualsiasi cosa; se lui arrivasse qui, in questo momento, potrei non rispondere delle mie azioni, fare qualcosa di cui potrei pentirmi. Ho bisogno di spazio, tempo per riflettere; di tenerlo a distanza ancora per un po' prima di affrontarlo e prendere una decisione definitiva.
Ma passare la notte con Harry? Direi che è proprio una pessima idea. Potrebbe farsi strane idee su di noi, completamente sbagliate, e non voglio dovermi preoccupare anche per lui.
"Non resterò in camera", replico. Potrebbe offendersi nel sapere che non voglio rimanere con lui.
"E dove andrai?"
Già, dove vado?
Ovvio, nell'unico posto in cui posso sentirmi davvero al sicuro e tranquilla.
"A casa", rispondo d'impulso.
Quale posto è migliore di casa propria?
"Quando partirai?", chiede evidentemente sorpreso.
"Adesso, ho bisogno di distaccarmi da tutto"
"Vuoi che ti accompagni all'aeroporto?"
"Si, dammi solo il tempo di prendere qualcosa da portare con me"
Entro in camera e tiro fuori un borsone; afferro qualche cambio, alla fine la mia valigia improvvisata risulta molto leggera; un po' perché a casa ho tutto quello che può servirmi per sopravvivere qualche giorni, un po' perché non ho intenzione di rimanere a lungo in questa stanza, Micha potrebbe arrivare da un momento all'altro.
Mi sento stupida a scappare da lui, come se fosse un serial killer, come se fossi una bambina ma davvero non sono pronta ad affrontarlo.
Quando chiudo il borsone rivolgo un timido sorriso a Harry che mi rivolge uni sguardo di comprensione, potremmo essere davvero degli ottimi amici.
"Grazie", gli dico mentre ci dirigiamo verso l'auto.
Mi prende il borsone dalle mani e replica: "lo faccio con piacere"

Il viaggio in macchina non è molto lungo, ci scambiamo qualche battuta ma l'aria è molto tesa, sappiamo entrambi che sto per fare un gesto avventato, probabilmente questo non farà altro che far allontanare Micha ma, per adesso, sento che è l'unica cosa che posso fare.

L'aeroporto è semi deserto, c'è solo qualche persona qui e lì, più assonnata che sveglia. Probabilmente non è un ottimo orario per partire. Compro un biglietto per il primo volo disponibile e torno da Harry che non mi ha mollata un momento.
"Sai, stavo pensando che potrei partire con te", afferma all'improvviso.
Lo guardo strabiliata, non immaginavo che potesse sganciare una bomba simile.
"Harry, non penso sia una buona idea"
"Già, hai ragione. Era solo un ipotesi"
"E ti ringrazio, sei stato davvero gentile con me ma questo non cambia le cose tra di noi"
"Non ho mai pensato che potesse essere diversamente, purtroppo", replica accarezzandomi la guancia. La sua pelle è così diversa da quella di Micha e la rende stupidamente inadatta.
Poco dopo avvisano il mio volo e mi dirigo verso il banco del check-in, una volta terminato saluto Harry e seguo le indicazioni delle hostess. Il viaggio non sarà molto lungo, ma ho l'impressione che non sarà tanto semplice. Avrò tempo per pensare, riflettere e vorrei non fosse così.
Fisso il cellulare prima di salire a bordo, come se mi aspettassi chissà cosa, ma niente.
Probabilmente, a quest'ora, nessuno si sarà accorto della mia assenza. Forse a Micha non importerà nemmeno che sto mettendo distanza tra di noi e l'idea mi spaventa.
Sono così confusa e combattuta da sentire una morsa che mi stringe lo stomaco. È tutto così complicato.

Quando arrivo a destinazione è troppo presto per chiamare mia madre, si spaventerebbe solamente. Decido di chiamare l'unica persona che in questo momento possa aiutarmi.
Squilla un paio di volta prima di rispondere.
"Pronto? Molly, tutto bene?"
"Si Taylor. Sei al campus?"
"No, sono tornato a casa. Tra poco è il compleanno di mia madre"
"Posso chiederti un favore?", chiedo quasi sussurrando. Non vorrei chiedere aiuto a lui, ma non ho voglia di sentirmi la ramanzina di mia madre che, al momento, non sa nemmeno che io e Taylor non stiamo più insieme, non sa nulla di Micha. Dovevamo dirglielo, ma poi le cose sono precipitate pericolosamente.
"Dimmi"
"Sono all'aeroporto, passeresti a prendermi?"
"Sto arrivando"
Riattacco e sorrido. Non è cambiato per niente, è sempre il solito ragazzo dolce e premuroso che ho conosciuto anni fa.

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Passate a leggere "INNAMORATA DEL MIO RAPITORE", ho appena pubblicato la trama.
Dato che mancano pochi capitoli alla fine di questo libro, mi dedicherò a scrivere quello , spero di ritrovarvi tutti lì💗📖

Comunque
Come va? Grazie per le vostre parole al capitolo precedente❤️
Cosa ne pensate di questo capitolo? Mi dite se ci sono errori? Grazie❤️

Da quando ti ho incontratoWhere stories live. Discover now