5. PERCHé MI IMPORTA - Parte 2

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«Kei!»

Josh le arrivò a fianco insieme a Jeany, che teneva in mano un vassoio ricolmo di cibo per lei.

Keira notò che era tutto disposto in un ordine maniacale, dalla pietanza più grande a quella più piccola e si chiese se Jeany avrebbe approvato un suo eventuale intervento su tutta quella perfezione.

«Ecco qua! Ti ho portato la colazione e anche tuo fratello!», disse soddisfatta, sedendosi al tavolo.

Josh la imitò e le sorrise accattivante.

«Non ci provare Josh», lo mise in guardia Amy sghignazzando. «A meno che tu non sia in grado di fornirle una lista dei tuoi vaccini e una copia della tua cartella clinica, dubito che Jeany ti lascerà entrare nelle sue grazie...»

La fissammo tutti, immersi in un silenzio sbigottito. Possibile che Amy non si rendesse conto di quanto fossse inopportuno fare battute sui problemi degli altri? Keira si chiese quando sarebbe toccato a lei, Keira la pazza visionaria!

«Che c'è?», sbottò Amy aggrottando le sopracciglia, «era soltanto una battuta!» Sembrava scocciata e infastidita dal fatto che nessuno apprezzasse il suo humor.

«Che divertente Amy!», esordì Chloe, materializzandosi dietro di lei. «Io ne ho una per te...», disse fissando la ragazza con i suoi profondi occhi neri. «Sei invisibile. Sei piccola e insignificante e a nessuno importa di te. Niente di ciò che farai o dirai potrà cambiare questo fatto.» Detto ciò, Chloe si diresse a un altro tavolo senza voltarsi indietro.

Keira constatò con sommo stupore che Amy si era zittita. Era pallida e tremante e, dopo qualche istante di quell'imbarazzato silenzio, la sua compagna di stanza si alzò di tutta fretta dal tavolo e corse fuori dalla sala mensa.

«Cosa è successo qui?», chiese Josh, scioccato. Le sue parole avevano anticipato Keira che si stava chiedendo la stessa identica cosa.

Jeany li fissò a disagio. «Amy... beh, Amy ha un problema piuttosto grosso a dire la verità», spiegò, «sapete, i suoi genitori non hanno mai dato valore a ciò che faceva, avevano tante, troppe aspettative e Amy non sembrava mai esserne all'altezza. Non facevano che mortificarla. Per questo motivo lei ha costantemente bisogno di sentirsi importante, al centro dell'attenzione.»

«Questo è molto triste», commentò Keira, cominciando a capire un po' di più l'atteggiamento della ragazza.

«E lo ha ammesso lei?», chiese Josh, impassibile.

«Neanche per idea!», esclamò Jeany quasi gridando, poi sembrò rendersi conto che il suo tono aveva attirato l'attenzione di dievrse persone nella stanza e abbassò la voce. «L'unica cosa che detesta più dell'essere ignorata è l'essere compatita! La farebbe sentire ancor più miserabile...»

Lei non è miserabile pensò Keira con fermezza. Ognuno è speciale a suo modo e per questo prezioso e degno di considerazione. Senza ragione, Keira spostò poi lo sguardo al tavolo dietro al loro e, per una frazione di secondo, incrociò lo sguardo di Lucas che era seduto proprio lì. Il suo cuore sembrò accelerare impercettibilmente.

«Chloe lo sa?», chiese Keira distogliendo gli occhi dal ragazzo.

Jeany annuì mestamente. Keira immaginò che la ragazza cercasse di non cedere alle provocazioni di Amy e di passare sopra alle sue frecciatine perché conosceva il suo problema, ma non era forse compassione quella?

E Chloe? Chloe faceva lo stesso gioco di Amy andando a colpire il suo punto debole, proprio come quest'ultima faceva con le altre. Quella le sembrava solo cattiveria gratuita.

NightFall - Il PortaleWhere stories live. Discover now