10. DEVO PROTEGGERTI - Parte 2

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«Dov'è Keira?» chiese Amy a Lucas quando rientrarono per la cena.

Lucas si stravaccò su una poltrona della sala relax e sospirò. «È andata da Josh. Voleva parlare con lui prima che noi si faccia di nuovo a botte», spiegò.

Amy si accomodò su una sedia di fronte a lui e lo guardò divertita. «Scommetto che a te non dispiacerebbe, giusto?» lo punzecchiò.

«Lo trovo francamente insopportabile», rispose con tranquillità, cercando di prendere una rivista cinematografica dal tavolino lì vicino.

«Francamente», lo citò Amy, «tu trovi un po' tutti insopportabili, no?»

Lucas la guardò, seccato. «No. Josh è un cretino. Fa tanto il gradasso invece è un viziatello piagnucoloso.»

«Wow! Hai un'alta opinione del gemello della tua ragazza. Perché è la tua ragazza, vero?» domandò Amy ammiccando, «oppure non siete nemmeno stati in grado di decidere questo senza il mio aiuto?»

«Hai finito di darti arie di importanza?» borbottò Lucas, lanciando il giornale che aveva in mano. «Che grande sacrificio che hai fatto a saltarmi addosso!»

Lei lo guardò con gli occhi socchiusi. «Credi davvero di essere così formidabile? Che io aneli a venire a letto con te?»

Lucas si zittì. Era stato un tantino presuntuoso in effetti, non poteva ringraziarla e basta?

«Scusa, Amy. Sei stata un'amica», disse piano, vergognandosi del suo comportamento.

Amy sorrise. «Così va meglio. Ora striscia ai miei piedi implorando il mio perdono e forse te lo concederò», sentenziò con tono solenne.

Lucas scoppiò a ridere. «Non esagerare!»

Mentre battibeccavano come al solito, Jeany si avvicinò a loro con aria esitante e si bloccò di fronte a Lucas, aspettando che le prestassero ascolto.

Amy le lanciò un'occhiata divertita. «Che c'è Jeany? Abbiamo messo in disordine?» la canzonò. Lucas studiò la ragazza e, prima che Amy potesse blaterare qualche altra battutaccia, alzò una mano per zittirla si sporse in avanti. Jeany aveva un'aria preoccupata e a Lucas non piaceva per niente. «Cos'è successo?» domandò.

Lei si strinse nelle spalle, impacciata. «Non trovo Keira. Voi sapete dov'è?»

Lucas si rilassò leggermente. «È andata a parlare con Josh», spiegò appoggiandosi di nuovo allo schienale. Jeany, però, non accennava a muoversi e sembrava ancora incerta.

«Cosa?» sbuffò Amy, impaziente.

Jeany indicò la porta della sala relax con un cenno della testa. «Josh è laggiù.»

Lucas si voltò e notò il gemello di Keira accanto al tavolo da biliardino.

«Keira non è in camera e mi aveva detto di vederci qui perciò... pensavo che voi poteste sapere dov'era», concluse facendo spallucce.

«Magari è in bagno. Non fare quella faccia Jeany! Cosa vuoi che le sia successo? Magari le scappava!» ridacchiò Amy. Lucas però non era così tranquillo. Amy non sapeva tutto di Keira e lui si stava immaginando la ragazza accasciata a terra da qualche parte, in preda a una nuova visione, con nuove ferite che le laceravano la pelle delicata.

Jeany annuì impercettibilmente e fece per andarsene, ma Lucas si alzò dalla poltrona di scatto. «Vado a cercarla», disse, deciso.

Amy lo fissò sbalordita, aggrottando le sopracciglia. Alla fine, però, si alzò a sua volta. «Va bene! Andiamo a scovare la piccoletta perduta!» trillò.

Per prima cosa, Lucas si diresse da Josh. Non moriva dalla voglia di parlare con lui, ma era l'unica persona che potesse dargli delle informazioni e, presumibilmente, l'ultima che avesse visto Keira.

«Che c'è?» sbottò il ragazzo quando lo vide.

Lucas fu tentato di spaccargli subito il naso con un bel cazzotto, ma Jeany si fece avanti e parlò al posto suo.

«Josh, sai dov'è Keira?» gli chiese con tono pacato.

Josh si tranquillizzò subito e sfoggiò un'espressione da vero idiota, mentre fissava Jeany. Sembrava proprio che il giovane Connelly avesse un debole per lei... magari la cosa avrebbe potuto giocare a suo vantaggio. Se Lucas si fosse trovato a dover chiedere qualcosa Josh, avrebbe potuto usare Jeany come intermediaria.

«Kei? No, beh... è venuta da me una ventina di minuti fa, abbiamo parlato e poi è uscita. Pensavo fosse con lui», concluse lanciando un'occhiataccia a Lucas.

«Beh, come vedi non c'è», ringhiò Lucas di rimando. La voglia di fracassargli la faccia diventava più forte ogni volta che quell'ebete apriva bocca.

«Cuccia ragazzi!» intervenne Amy, mettendosi tra i due. «Andiamo a cercarla, Luc, coraggio.» Lo tirò per una mano, trascinandolo verso la porta. Lucas la seguì.

Josh mollò il biliardino e li raggiunse. «Vengo anche io!» esclamò.

«No, grazie», rispose Lucas, secco, «non è affatto necessario.»

Josh gonfiò il petto. «Io non prendo ordini da te e Kei è mia sorella.»

Lucas emise un verso sprezzante. «Ma se non ti eri nemmeno accorto della sua assenza!» lo rimbeccò, guardandolo dall'alto in basso.

«Perché pensavo che fosse con te, idiota, visto che ha dei pessimi gusti ma mi ha chiesto di rispettarli», replicò Josh, gelido.

«Mi hai dato dell'idiota? Sul serio

«Basta!»

Si voltarono tutti verso Jeany, che li fissava arrabbiata.

«Siete proprio dei bambini! Facciamo a chi ringhia più forte? Perché non cominciate a battervi i pugni sul petto come due gorilla?»

Amy scoppiò a ridere e Lucas notò nel suo sguardo una punta di ammirazione nei confronti di Jeany.

«Io vado a cercarla, voi fate quello che volete», dichiarò la ragazza, prima di voltarsi e uscire dalla mensa.

Amy la seguì con lo sguardo e poi tornò a concentrarsi su Lucas e Josh. «Ha ragione. Se avete finito di fare gli idioti, sì, ho appena dato a entrambi degli idioti, possiamo andare. Roy ci sta alitando sul collo, tra l'altro e non ho voglia di prendere una strigliata.»

Lucas lanciò a Josh un'occhiataccia e poi si voltò verso la porta. «Andiamo.»

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