8. SOLA - Parte 1

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Il mattino dopo, Keira ebbe una gradita sorpresa. Entrando in bagno per farsi la doccia e vestirsi incrociò Juliet, già pronta per scendere a colazione, e, per la seconda volta in meno di ventiquattro ore, la ragazza le sorrise. Un sorriso meno incerto di quello della sera precedente, che diede al suo volto una luce completamente nuova. Keira ricambiò e si infilò sotto la doccia un po' stordita. Cosa aveva fatto per meritarsi quel trattamento da parte di Juliet? Forse perché si era preoccupata per lei la sera prima? Eppure non le sembrava una cosa tanto strana.

A colazione Jeany ed Amy si sbracciarono per far segno a Keira di sedersi con loro. Allo stesso tavolo, notò Keira, si erano accomodati anche Michael, Darren e suo fratello Josh. Di colpo, la ragazza cambiò rotta e si spostò il più lontano possibile dal gruppetto. Non aveva alcuna intenzione di sedere accanto a Josh, né, tantomeno, di rendere pubblico il loro litigio, anche se, con ogni probabilità, il suo gemello aveva già spiattellato ai quattro venti che non si parlavano da due giorni. Individuò Juliet, seduta sola soletta nella zona più isolata della sala mensa. Keira le si avvicinò, sotto lo sguardo allibito di Jeany e Amy e quello ferito di Josh, e le chiese gentilmente se poteva accomodarsi accanto a lei. Juliet si limitò ad annuire nervosa e a fissare la sua colazione.

Keira restò in silenzio, addentando il suo toast e rimuginando su ciò che la Fitzpatrick le aveva detto riguardo alla necessità di esprimere le proprie emozioni.

Chissà se prendere Josh a calci nel sedere può rientrare nella definizione di "esprimere le mie emozioni"...

Non poteva credere che il fratello avesse davvero esibito un'espressione ferita e offesa quando lei gli aveva voltato le spalle e si era seduta altrove. Si era forse dimenticato che appena due giorni prima si era comportato da ragazzino petulante e si era lamentato con la dottoressa del fatto che Keira sembrasse incapace di provare emozioni?

Bene, ora gli avrebbe dimostrato che le provava eccome le emozioni, era furibonda!

«Cosa ti succede?»

Keira ci mise un po' per rendersi conto che la voce che aveva sentito proveniva da Juliet. Non l'aveva mai sentita parlare prima e per poco non si strozzò con la spremuta per lo shock. Juliet sorrise e le passò un tovagliolino di carta che Keira prese con un certo imbarazzo: si era bagnata tutto il vestito sputacchiando qua e là. Un'altra bella figura da scema... «Grazie», borbottò sfregando il fazzoletto sulla gonna.

«Qualcuno a quel tavolo ti ha fatto qualcosa?» chiese di nuovo la ragazza, sorprendendo Keira per la seconda volta. Sembrava che la sua scenetta non avesse rovinato il momento di confidenza tra lei e Juliet.

«Ehm, sì, più o meno», ammise, «sono arrabbiata con mio fratello.»

«È una cosa grave?» indagò la ragazza.

Keira rifletté su quella domanda. Era grave? Quanto tempo le ci sarebbe voluto per perdonare Josh per il colpo basso che le aveva inferto?

«Non lo so... non ne sono sicura», confessò, guardando la ragazza dai lunghi capelli castano chiaro. I suoi occhi azzurri erano attenti e luminosi, non più vacui come quando l'aveva vista per la prima volta.

«Prenditi il tempo che ti serve, vedrai che troverai la risposta.»

Juliet non disse altro per il resto della colazione, eppure le sue parole, seppure esigue, erano state di grande conforto per Keira. Per tutto il tempo che rimase seduta a quel tavolo, Keira non riuscì a frenare l'impulso di sorridere a quella strana, timidissima ragazza che le aveva appena risollevato il morale.

«Cos'hai combinato ieri sera?» le domandò Amy mentre si dirigevano in palestra, dopo la lezione di matematica.

«Che intendi?» rispose vaga. Non era sicura di voler raccontare ad Amy dell'incontro con Lucas, anche perché forse la cosa poteva infastidirla.

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