23. VOGLIO STARE CON TE - Parte 1

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Keira era sdraiata sul letto, confusa, stanca e demotivata.

Ciò che era successo in infermeria era stato assurdo e, anche se immaginava che per gli altri vederla piangere sangue fosse stato uno shock, per lei quell'episodio non era stato peggiore dei precedenti. Aveva ancora vivide nella mente le immagini di morte e violenza dell'ultima visione e la perdita temporanea dei sensi, quella sera, era stata molto meno spaventosa. Il vero problema erano le rune...

«Keira, sei sicura di non avere bisogno di nulla? Che ne so, cibo, acqua, un prete...» chiese Amy per la ventesima volta.

Keira le lanciò un'occhiata perplessa. «Un prete?»

Amy fece spallucce. «Beh, sai, un esorcismo, per sicurezza», spiegò con nonchalance.

Keira accarezzò la testolina di Bianca e sospirò.

«Veramente, una cosa la vorrei», ammise, arrossendo.

«Cioè?»

«Vorrei Lucas.»

Voleva il suo ragazzo, lo voleva accanto, voleva stringerlo e sentirlo, prima che fosse troppo tardi, perché quella era la cosa che temeva di più: non avere abbastanza tempo da passare con lui prima che tutto andasse a rotoli. Si era resa conto che stare con Lucas era l'unica cosa che la aiutasse a mantenere il sangue freddo.

«Come vuoi... vado a prendertelo», replicò Amy con un sorrisino, prima di uscire dalla stanza con Bianca tra le braccia. Keira sperava solo che non si cacciassero nei guai con inservienti e dottori. Era sera e ai pazienti non era proprio permesso intrufolarsi gli uni nelle stanze degli altri.

Qualche minuto dopo, un Lucas esitante fece capolino dalla porta. «Kei...» la chiamò piano.

Keira lo guardò: era il ragazzo più bello su cui avesse mai posato lo sguardo e non solo perché era uno schianto fisicamente, ma perché la stava guardando con così tanta dolcezza e così tanto amore che Keira si sentì sciogliere.

Sorrise come un'ebete e gli fece cenno di entrare. Lucas la raggiunse subito.

«Come stai, Splendore?» chiese gentilmente, accarezzandole, esitante, il viso.

Keira non rispose, restò invece a bearsi di quel contatto, perché riuscire a sentire il tocco delicato di Lucas sulla sua pelle era l'unica cosa che importasse in quel momento. Affondò il viso contro il suo petto e lo strinse, godendosi la sensazione del suo corpo contro quello del ragazzo.

Lucas ridacchiò e l'abbracciò stretta, carezzandole la schiena in modo delicato.

Keira restò così, con la testa premuta sulla sua t-shirt, finché le sue mani non incontrarono un lembo di pelle scoperta tra la maglietta di Lucas e i jeans. Provò il desiderio ardente di toccarla, di sentirne la morbidezza e di annusarla persino.

Alzò la testa leggermente e guardò Lucas negli occhi.

Lui le sorrise. «Che c'è?»

Keira abbassò di nuovo lo sguardo, le guance calde di imbarazzo, e cominciò a sollevare la maglietta di Lucas, accarezzando la pelle liscia del suo ventre.

Lui trattenne il fiato. «Keira...»

Non voleva fermarsi, voleva di più. Afferrò il bordo della maglia e la tirò, fissando gli occhi azzurri del ragazzo.

«Toglila, Lucas», disse. Non sapeva da dove arrivasse tutta quell'intraprendenza, sapeva solo che desiderava la pelle di Lucas a contatto con la propria.

Lui aggrottò le sopracciglia, ma non obiettò, afferrò invece il collo della maglietta e se la sfilò, rapido.

Lucas a petto nudo era una visione. Keira diventò paonazza, ma non si fermò, appoggiò le mani su di lui e lo sfiorò. Prima con delicatezza e poi con più decisione, avvicinandosi fino a posare le labbra sulla pelle di lui. Lucas trattenne il respiro e si irrigidì, mentre lei lo percorreva con piccoli baci esitanti.

NightFall - Il PortaleOù les histoires vivent. Découvrez maintenant