9. TU MI VUOI? - Parte 3

131 17 5
                                    

Lucas non aveva alcuna voglia di uscire. Dentro l'istituto, con il condizionatore finalmente riparato, si stava una meraviglia e lui si stava godendo la ritrovata libertà in sala relax, completamente vuota se si escludevano lui e un paio di inservienti, facendo zapping da un canale all'altro.

In realtà, non stava prestando molta attenzione allo schermo della televisione. Premere i tasti sul telecomando era più un tic nervoso, un modo di sfogare la frustrazione e l'impazienza in attesa del verdetto. Amy era riuscita a parlare con Keira? Lei avrebbe accettato di ascoltarlo per chiarire una volta per tutte quella situazione? Le avrebbe detto le cose come stavano, avrebbe confessato a Keira che lei gli piaceva e che sì, anche lui aveva sentito un legame tra loro.

«Lucas?» Amy fece capolino dalla porta della sala relax. Al suono della sua voce, Lucas saltò in piedi come una molla e le andò incontro.

«Allora?» domandò impaziente.

Amy lo guardò, impassibile e gli chiese di andare a parlare nella sua stanza. «Quello magari lascialo qui», disse, con un cenno in direzione del telecomando che Lucas stringeva ancora tra le mani.

Il ragazzo lanciò l'oggetto sul tavolo e la seguì fuori salla sala relax.

Una volta dentro la stanza di Lucas, Amy sedette sul letto con aria noncurante.

«Ci hai parlato?» chiese il ragazzo, gironzolando per la stanza. Non si era mai sentito così agitato in tutta la sua vita, se Kettner lo avesse visto in quel momento, di certo gli avrebbe prescritto un sedativo.

«Sì, proprio ora. È stato... interessante», replicò Amy, criptica.

La sua indolenza non faceva che accrescere l'ansia di Lucas, che perse la pazienza. «Amy, niente giochetti, per favore. Dimmi cosa ti ha detto e facciamola finita», sbuffò frustrato.

Lei alzò gli occhi al cielo. «Le ho chiesto perché ce l'aveva con te» fece una pausa ad effetto guadagnandosi un'occhiata assassina da parte del suo amico. «Pensava che tu mi avessi spiattellato qualcosa che lei ti ha detto in confidenza», spiegò pratica.

Lucas smise di fare avanti e indietro per la stanza e la fissò, accigliato. «Perché lo pensava? Io non l'avrei mai fatto! Insomma un conto è raccontarti ciò che faccio io, ma quelle sono cose sue...» replicò, sorpreso dalla notizia.

«Lo so, non chiedermi perché lo pensasse», disse Amy alzando le spalle.

«Tutto qui? Era solo questo?» insistette Lucas. Amy annuì, facendo spallucce.

La delusione si fece strada nel petto del ragazzo. Una grande, cocente delusione. La rabbia di Keira non aveva niente a che fare con un interesse nei suoi confronti, pensava solo che lui avesse spettegolato dei fatti suoi e per questo si era infuriata, giustamente. Lucas non poteva crederci, non voleva crederci. Era stato così bene con lei, si era sentito finalmente a casa, come se, almeno per una volta, fosse appartenuto davvero a qualcosa, a qualcuno.

Allora perché il mattino dopo sei andato a letto con Amy? disse una vocina nella sua testa.

Già, si era comportato da stronzo, ma a quel punto non aveva più molta importanza, no?

«Mi spiace, Luc, ma lei non prova per te quello che provi tu per lei», disse infine Amy. Quelle parole lo colpirono come un pugno allo stomaco. In quel momento realizzò fino a che punto Keira si era fatta strada dentro di lui, senza che lui nemmeno se ne accorgesse. Si afflosciò sul letto accanto ad Amy e si prese il viso tra le mani.

«A dir la verità credo che abbia un debole per Darren», buttò lì la sua amica.

Bene, pensò amareggiato, un tipo a posto.

NightFall - Il PortaleWhere stories live. Discover now