20. SCEGLIERO' TE - Parte 3

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Lucas era inebriato.

Voleva Keira con tutto se stesso e lei gli stava finalmente permettendo di toccarla, dimostrandogli tutta la fiducia che aveva in lui. Era molto di più quanto Lucas pensasse di meritare, eppure Keira lo aveva scelto e gli stava dando qualcosa che non aveva mai concesso a nessun altro.

I baci, le carezze, il suo profumo... ogni cosa di lei lo faceva impazzire, ma ciò era niente, se paragonato alla sensazione che stava provando nel toccare la sua pelle liscia, il suo seno, le sue cosce. Si sentiva come un bambino il giorno di Natale e Keira gli aveva chiaramente detto di non fermarsi.

Scese con le labbra lungo il suo collo assaporando la sua pelle, che profumava di gelsomino e acqua di mare. Ogni volta che la sua lingua le lambiva la pelle, Keira sussultava, muovendo freneticamente le dita tra i capelli di Lucas.

Lui proseguì verso il basso, sul seno, dove indugiò con le labbra, mordicchiando e succhiando, facendo vibrare la ragazza dalla testa ai piedi.

Si spostò ancora più giù, tenendo sempre sotto controllo il viso e la mente di Keira, pronto a fermarsi in qualunque momento, se lei avesse voluto, anche se sperava tanto di non doverlo fare mai.

«Ancora...» sospirò Keira, forse senza nemmeno rendersene conto. Le sue mani cercavano la pelle di lui, gli stringevano la maglietta e gli scompigliavano i capelli.

Il cuore di Lucas fece un giro completo su se stesso e prese a correre come un pazzo, mentre lui continuava la lenta esplorazione del corpo di Keira con le sue labbra.

A un certo punto, mentre Lucas stava per slacciarle i jeans e la sua eccitazione raggiungeva livelli cosmici, la ragazza sussultò, e scattò a sedere, ritraendosi da lui con espressione sconvolta e richiudendosi la camicetta.

«Ma che!?» sbottò.

Lucas restò interdetto e cominciò subito a chiedersi se non avesse esagerato. Si mise in ginocchio e la guardò, confuso. «Che succede, Kei? Ho fatto qualcosa di sbagliato?»

Keira scosse la testa con vigore. «Q-qualcosa mi ha leccato!» balbettò.

«Sì, ero io...» commentò il ragazzo, perplesso. «Pensavo ti piacesse.» Lucas abbozzò un sorrisetto provocante e Keira alzò gli occhi al cielo.

«Non parlo di te, scemo.» Si sporse oltre il ragazzo e puntò il dito. «Guarda!»

Lucas si voltò. Un piccolo cagnolino, completamente nero, tranne che per una macchia bianca attorno all'occhio destro e un'altra sulla zampa posteriore sinistra, scodinzolava e fissava i due ragazzi con degli occhioni castani dolcissimi e la linguetta rosata che pendeva dalla bocca aperta.

«Ehi! Ciao bello!» disse Lucas, allungando una mano per accarezzarlo.

Keira gli si appoggiò alla spalla e sorrise. «Che carino! Da dove viene?»

Il cagnolino di alzò sulle zampette posteriori, scodinzolando come un pazzo. Lucas ridacchiò. Con una faccetta del genere, nessuno avrebbe saputo dirgli di no.

Infatti, Keira sembrava già innamorata persa di quel cucciolo. Lo prese in braccio, cominciando a strapazzarlo.

«Dove sono i tuoi padroni, piccolo?» domandò, mentre lui le leccava la guancia.

Lucas ridacchiò e accarezzò la testolina del cane.

«Forse è solo, magari un randagio... non ha il collare», osservò. Il suo sguardo scese più in basso e Lucas sorrise. «Ed è una lei!»

«Ma sei una bimba, allora!» Keira sollevò la cagnetta sopra la testa e poi se la strinse di nuovo al petto.

Lucas sorrise e posò un bacio sulla guancia di Keira. Sapeva di mare e sabbia e di loro.

«Sei adorabile, Splendore», le disse piano.

«Hai sentito cos'ha detto, piccola? Siamo adorabili!» ridacchiò baciando il nasino del cane. «Che ne dici di andare all'albergo per mangiare qualcosa?» si rivolse al cane.

A quelle parole, Lucas restò di sasso. E il sorriso gli si congelò sulla faccia. 

«Scherzi, vero?» domandò.

Keira lo fissò, confusa. «No. Voglio darle del cibo», rispose semplicemente.

Lui gemette. «Vuoi uccidermi, per caso?» disse esasperato. 

Si era forse scordata di cosa stavano facendo quando era spuntato il cane? Beh, lui per niente e nemmeno il suo amico nei pantaloni.

Keira sembrava non capire. «Di che parli?»

«Parlo di me che...» s'interruppe e sospirò, «lasciamo stare...» concluse con una risatina, alzando le braccia.

«Quindi, andiamo?» Keira aveva gli occhi che le brillavano e il suo entusiasmo sprizzava da tutti i pori. Non era forse quella la cosa più importante?

Sì, lo è.

Lucas la prese per mano e l'aiutò ad alzarsi, poi, la tirò verso di sé, sfiorandole le labbra con un bacio delicato.

«Andiamo, splendore.»

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