10. DEVO PROTEGGERTI - Parte 1

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«Così vi eravate messe d'accordo? Ma che carine...» borbottò Lucas quando, il giorno dopo, Keira e Amy gli raccontarono che cosa avevano architettato.

Erano fuori, in giardino, come la maggior parte degli altri ragazzi, che erano al momento impegnati in una partita di pallavolo sotto la supervisione della professoressa Dover.

Amy, distesa sull'erba si scostò i capelli dal viso con espressione di sufficienza. «Ma che vuoi? Io ti ho solo messo alla prova, eri tu che dovevi dimostrare di meritarti la principessina qui!»

Lucas guardò Keira, accigliato. Nei suoi occhi acquamarina poteva scorgere il suo imbarazzo.

«Scusa, Lucas, ma dovevo essere sicura di potermi fidare. Insomma... tu sei andato a letto con lei il giorno dopo che noi ci eravamo avvicinati. Mi sono sentita...» si morse un labbro, incerta.

«Tradita e incredibilmente gelosa», concluse Amy per lei, con un sorrisetto compiaciuto.

Lucas guardava le due ragazze a turno, senza proferire parola e, per un momento, Keira temette di averlo deluso. Magari era arrabbiato, forse si sentiva tradito per quel tiro mancino che gli avevano giocato. Tutta quella pantomima era servita a Keira per fidarsi, per essere certa che Lucas provasse davvero qualcosa per lei, ma non si era fermata a pensare a come si sarebbe potuto sentire lui una volta scoperti tutti i retroscena.

Sono una persona orribile...

«Vi faccio inoltre notare che la sottoscritta si è prodigata affinché voi due vi chiariste e l'amore sbocciasse!» continuò Amy, fiera si sé.

«Sei stata brava Amy... non me lo aspettavo da te, ma hai fatto qualcosa di altruistico!» replicò Lucas sollevando le sopracciglia.

La ragazza sbuffò. «Lucas non fare il sarcastico, non ti si addice. È solo colpa tua se lei aveva bisogno di questi mezzucci per potersi fidare.» Amy indicò Keira, che stava giocherellando con l'orlo della gonna, sperando con tutta se stessa che Lucas perdonasse loro quella bravata.

Il ragazzo spostò lo sguardo su di lei e le sorrise dolcemente, mentre si allungava per prenderle una mano. L'angoscia di Keira svanì immediatamente, come una nuovola di fumo che si dissolve nell'aria.

«Ora lo sai», disse lui, serio. «Non voglio nessun'altra.»

Il cuore di Keira fece una capriola e un sorriso ebete le si allargò sulla faccia che già scottava per l'imbarazzo.

Amy sbuffò rumorosamente e si alzò per lasciarli soli, borbottando qualcosa che suonava come "sdolcinato" e "diabete". A Keira non importava, era felice per la prima volta da quando aveva messo piede là dentro.

«È stata una buona amica», disse, lasciando che Lucas l'attirasse a sé per premerla contro il proprio petto.

«Lo so. Non le piace sentirselo dire, ma è così», ridacchiò.

Restarono così, appoggiati l'uno all'altra e stretti in un abbraccio che sapeva di nuovo. Keira non si era mai trovata in quella posizione con un ragazzo; non si era mai avvicinata tanto a nessuno. Ogni tocco, ogni gesto, per lei erano sconosciuti, ma con Lucas non vedeva l'ora di scoprire cose nuove, un po' per volta, pian piano.

A un certo punto, Lucas ruppe quel silenzio in cui si erano cullati per un bel po'. «Senti, Keira, io volevo chiederti una cosa.»

Keira sollevò il viso verso di lui e notò che la sua epressione si era fatta seria.

«Cioè?»

«Volevo parlare di quei tuoi simboli. Le rune», spiegò, abbassando la voce.

Keira aggrottò le sopracciglia. «Non è la prima volta che li chiami così, cosa sono le rune?», domandò, curiosa.

NightFall - Il PortaleWhere stories live. Discover now