✖ CAPITOLO 7: Addios, Inshallah!

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Se esistesse il girone della Poraccitudine nell'Inferno, sarebbe questo.
Se esistesse un incubo in cui nemmeno Freddy Krueger verrebbe a perseguitare qualche povera vittima, sarebbe questo.
Se qualcuno mi chiedesse di scegliere fra questo e un All Inclusive nel peggior campo di prigionia cambogiano di Pol Pot... io sceglierei il secondo.

La Tana dei Cani non è un canile. È un porcile.
Sempre di animali si tratta, mi dico.
Vengo afflitta da labirintite fulminante appena poggio i miei tronchetti Paciotti dentro la bettola.

"Ma quando arrivano i Nas? I GIS? La Digos? La CIA? L'Interpol?" prego ancora, confidando in una retata dei Carabinieri.

Caos. Chiasso assordante. Buzzurri. Tamarre.
Un covo di squilibrati che ascoltano robaccia metallara che farebbe ribrezzo pure a una bestia di Satana.

Il male assoluto.

La Tana è un salone, presumibilmente abusivo, gigantesco.
Il pavimento in legno sembra ondeggiare, come i palazzoni giapponesi a Tokio durante lo tsunami.
Una mandria di bufali si sta dimenando sulla pista... un'immagine che mi ricorda la fuga degli GNU quando muore il babbo di Simba ne 'Il Re Leone'.

E la musica... o, per meglio dire, quel terribile rumore che mi sta frustando i timpani.
La band, sopra un palco sgangherato, strimpella chitarre e percussioni come Linda Blair quando, ne 'L'Esorcista', si dedicava a spasmi demoniaci sul letto.
E i versi del cantante sono identici a quelli della bimbetta posseduta del film.

E la puzza... un mix micidiale di sudore, alcol, tabacco, cannabis e quel cacchio di fumo bianco che viene spruzzato ad minchiam dal soffitto: ripenso, per farmi forza, al mio ultimo Natale a Cortina D'Ampezzo, quando la neve artificiale veniva sparata dai cannoni sulla pista da sci.
Ma non c'erano tutti questi zombie, lì.
C'era l'onorevole Santanchè, Alfonso Signorini, Michelle Hunziker, Emanuele Filiberto di Savoia, il lifting di Renato Balestra.... non la notte dei morti viventi.

-CIPRIANI!!!- devo gridare, c'è troppo baccano, a malapena riesco a sentire la mia voce.
Ho caldo, è un forno a microonde questo buco maledetto.
Sto sudando. Ed io non sudo manco alle Maldive.
Ma quella idiota della mia migliore amica, però, non vuole ascoltarmi.

-LUDOVICA CIPRIANI!!!- mi graffio la gola.

"Ma io la ammazzo! La ammazzo!"

La rampolla di 'sta ceppa, circondata dallo Sfregiato e dal Bulldozer, è già al bancone del bar: un lungo tavolone umidiccio, con boccali di birra alla spina e bottiglie di superalcolici in bella mostra.
Si siede sullo sgabello di pelle umana, accavallando sensualmente le gambe, come se si trovasse al Billionaire a Porto Cervo.
Con una mossa à la Kendall Jenner, si mostra in tutto il suo splendore, facendosi scivolare addosso il cappottino MiuMiu.

-È impazzita! È completamente impazzita...- sussurro fra me e me.

Ovviamente, l'immagine della sua schiena nuda, arricchita dal top D&G, fa allupare la cripta dei bifolchi: d'altronde, in mezzo a quel ritrovo di camionisti ceceni, degli shorts tempestati di swarovski e un pezzo di seta rosa non passano inosservati facilmente.
Soprattutto se indossati da una gnocca spaziale come lei.

Mi faccio spazio tra la folla.
Alcuni scimpanzé mi fissano incuriositi, il fumo mi fa tossire come un vecchio tabagista uzbeko.

-Permesso! Scusi, mi faccia passare!- cerco di inserirmi nei pochi spazi aperti tra i gorilla.
-Ma che bocconcino! Bella topa, ce lo beviamo un goccio?- mi borbotta uno.
-Di valium? Magari!!!-

MA C'ERI E RESTIWhere stories live. Discover now