CAPITOLO 41: Un Solo Respiro

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"Io ti odiavo, Stefano... ma tanto. Mi stavi proprio sulle palle. Te lo ricordi, Stefano? Quando sono entrata in ufficio e tu eri li... con quegli stivalacci da skinhead zozzi sopra la mia scrivania? Mentre masticavi a bocca aperta le patatine e pulivi le dita unte e tatuate sulla poltrona da 12.000 euro? Ste, avrei voluto ammazzarti... e quando mi hai detto che 'hai scritto una roba'? O che 'fai a botte'? Che sei uno scaricatore di porto? E quando mi hai preso per il culo, Ste? Ricordi? Mi hai dato della stronza! Ti ho sbattuto fuori, ero incazzata come una bestia... spaccone, arrogante, cafone, bifolco... ma, Dio mio, io ho sentito il tuo profumo... l'ho sentito..."

L'arbitro alza il braccio. Gregory O'Connor esulta, incinta la folla in delirio.
Nicola ha la testa tra le mani. Dietro di lui, Alessia e Cesare iniziano a gridare.

Ma io non vedo niente. Io guardo solo lui.
E lui è fermo, non si muove.
Non ne vuole proprio sapere di aprire gli occhi.

Mi sorride e basta.
Sembra un bambino, quel bambino esile e timido, che dorme tra le braccia della sua mamma.

"... e poi quel pilone di cemento. Maledetta Ludo con i suoi selfie in macchina: 'Chaneeeeeeel'... BOOOOM! Sono finita con i tronchetti Paciotti sulla popò, Stefano! Te ne rendi conto?! Sulla cacca di mucca! E pure , in mezzo ai campi della Versilia, ero incavolata. Mamma mia, ero sempre incazzata, Ste! E quando siamo arrivate alla Tana dei Cani? Stefano, ti giuro, volevo scappare... poi Cesare e Chicco, con il loro congiuntivo furioso, mi hanno fatto imbestialire... dai, Ste, nemmeno tu riesci a dire 'se io sarei'! Tu non hai mai sbagliato un verbo! Avevi difficoltà con l'allocuzione, che definivi 'locusta'... non te l'ho detto, ma dentro di me, ridevo: era divertente. Dio mio, Ste, quando ti ho visto appoggiato alla Lancia Delta da rally del 1997... incredibile! Ero sull'orlo di una crisi di nervi! E la Ludo ubriaca a ballare le canzoni dei Sepultura? A limonare duro con lo Sfregiato? Ha pure sgattato nella jeep di Bulldozer! Non ci credevo... e vogliamo parlare del signor Abdul, Ste?! 'Addios, Inshallah!'... te lo ricordi? E poi mi hai fatto togliere tutta la roba, perché 'sapeva di merda', prima d salire sulla tua auto... vuoi sapere una cosa, Stefano?! Ora lo ammetto: sotto sotto ero contenta... non l'avrei confessato nemmeno a me stessa, ma ora te lo dico... quanto mi garbavi, già... e quando mi parlavi di MMA?! Degli strangolamenti? Ste, mi sono talmente toccata il collo che il bracciale di Tiffany si è rotto i coglioni della mia nevrosi... voleva restare con te, Stefano... mica scemo... mica scemo come me..."

MA C'ERI E RESTIWhere stories live. Discover now