✖ CAPITOLO 13: Homo Erectus

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Percorriamo il micro corridoio col nasino all'insù, allibite per il caos da rivolta carceraria attorno a noi.

"Giuro, è la prima ed ultima volta che viaggio con questa compagnia... lo faccio solo per te, Divina Laïla!".

Prendiamo posto sul carro bestiame volante. Altrimenti definito dalla plebe come aereo Ryanair.
Purtroppo è l'unico disponibile per raggiungere Lisbona; ho tentato di cercare disperatamente 4 biglietti per la luxury business class Air France, ma niente... abbiamo dovuto adeguarci.
Cerco di mantenere la calma, un allegra famigliola con tre figlioli cicciotelli e posseduti da qualche demone urlatore, casualmente, si accomoda dietro di noi.

-Ragazze, sono mortificata per questo scempio...- tiro un'occhiataccia al claustrofobico rottame volante -ma credetemi, vi ripagherò con due giorni e mezzo di relax, comfort a cinque stelle e lusso sfrenato!-

Le mie amiche mi sorridono. Pure la Cipriani, accanto al mio scomodissimo seggiolino, non sembra particolarmente insofferente.
Dopo aver chiuso la telefonata con Eleonora, nel mio studio, è stata la prima persona che ho chiamato.

OK, avrei voluto fargliela pagare più del dovuto per il week end da ricovero in psichiatra che lei ha contribuito a rendere tale... ma come faccio a tenerle il muso?! Mi sento pure in colpa per non averla considerata per tutto questo tempo.

La verità è che le mie sorelle sono felici per me. Tanto. Sono pure scoppiate in lacrime quando ho raccontato il mio incontro con Jean Paul Delacroix; d'altronde, lo avevo detto, le mie Golden Ladies sono la famiglia che ho scelto.
Quella che c'è sempre stata e sempre ci sarà.

-Bella, io ancora non ci credo... ma quanto è eccitante?! Quanto è meraviglioso ciò che ti sta accadendo?! Te lo meriti, tesoro, te lo meriti tutto!- Rebecca mi mette una mano sulla gamba.
-Non so ancora come fare per realizzarlo... la geniale, unica, fantastica Bès! Ho l'opportunità di essere l'editore del più grande genio vivente! Come dire: ho trovato un cantante che verrà a strimpellare due canzoni sul palco della sagra della cozza, si chiama Freddie Mercury!-

L'aeroplanino di carta igienica si sta riempiendo sempre di più: ho i nervi già tesi per la mia missione, potrei esplodere come un kamikaze da un momento all'altro.

"Poraccitudine has no limits!" mi dico.

-Allora, Direttrice Martinelli, come ci organizziamo per questa trasferta infrasettimanale in terra di Portogallo?- Ludo si sistema gli occhiali da sole come una diva sul red carpet. Ed è ancora buio, sono solo le sette del mattino.
La adoro quando fa la femme fatale, pure in mezzo ai povery.

Alzo le sopracciglia, con fare furbetto.
-Oh, signorina Limonatrice seriale, forse vuoi dire 'come ci siamo già organizzate'...-
-Hai già progettato tutto?!- ride.
-Everything!- e tiro fuori dalla borsa il mio IPad.
-Ma sei una maniaca del controllo peggiore di Christian Grey in 50 Sfumature di Grigio!- Ele è eccitatissima.
-Oh, molto peggio... solo che nella mia stanza del piacere non ho fruste e manette, ma è una gigantesca cabina armadio con pezzi di haute couture proveniente dalla Fashion Week di Parigi!- mi esalto.

Le girls si sporgono verso lo schermo, inizio a leggere i miei appunti.
Ho lavorato assiduamente per rendere impeccabile la nostra tabella di marcia; d'altronde è uno dei miei cavalli di battaglia.
Anzi, uno dei miei mini pony.

-Abbiamo oggi e domani super liberi, la missione è fissata per giovedì allo scoccare di mezzogiorno... e sarò pronta! Non mi staccherò un attimo dalla busta per la Bés! La difenderò come il vestito verde di Versace indossato da Jennifer Lopez ai Grammy Awards!-

MA C'ERI E RESTIWhere stories live. Discover now