CAPITOLO 36: Il Fenicottero Rosa di Fine Estate

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Un'arena.
Un catino ricolmo di assatanati.
Altro che Coliseu. Manco Laura Pausini a San Siro.
Il Mandela Forum è strapieno, senza un posto libero. I riflettori e le grida mi stordiscono, ho un altro attacco di panico.
Mi sento come il bimbetto di Shining inseguito da Jack Nicholson nel labirinto dell'Overlock Hotel.

-Ragazze, di qua!- Chicco Bulldozer ci sta scortando verso la prima fila, quella riservata agli special guests della press conference più attesa dell'anno.
Dribbliamo il marasma di tifosi e fotografi, diretti verso quella che, ad occhio e croce, è la tribuna stampa, proprio sotto il palco d'onore.
Alessia, per consentirci di essere il più vicino possibile a suo fratello, ci ha consegnato alcuni pass da giornalista, in modo tale da eludere la security ferrea del palazzetto dello sport.

Il caos è assordante, tengo Ludo per la mano, ho il cuore che schizza sangue da tutti i ventricoli.

-Io... io dovevo salire con lui!- balbetto, in ansia totale, accelerando il passo -stare accanto a lui, sedermi al suo fianco...-
-Bella, solo lo staff tecnico può andare sul palco! Non preoccuparti, c'è Nicola, sua sorella e Cesaruccio mio!- la Cipriani mi rincuora -e poi, ti ripeto: se ti vede tuo padre?-

Già. Babbo.
Me l'avranno detto mille volte.

"Ma me la stanno gufando?!? Peggio dello iettatore di Bonolis!"

-Non fare niente per attirare l'attenzione, Isabella!- anche Eleonora mi ammonisce -per carità! L'amministratore Martinelli ci spara a tutte e quattro! E non voglio morire sotto o trent'anni! Non sono Jim Morrison, Kurt Kobain o Janis Joplin!-

-Ho capito, ma...- sussurro -non sto facendo abbastanza per lui, sento che si può dare di più!- Morandi, Tozzi e Ruggieri mi fanno una pippa.

-Beh, è merito tuo se Stefano ha deciso di affrontarlo, no?- Rebecca, dietro di me, appoggia la mano sulla mia schiena -e comunque sarai davanti a lui, in platea! Vedrai che andrà bene...-

Mi mordo il labbro. Ripenso all'occhiataccia di O'Connor, la sua lingua biforcuta da cobra infame...

"Signore, ti prego, fallo parlare! Ti scongiuro! Demolisci quella corazza! Ti prego! Mi iscrivo al fan club di tua madre, quello di Paolo Brosio! Lo giuro solennemente sulle sopracciglia di Cara Delevingne!"

Superiamo pure Hagrid che, stranamente, mi sorride; ci sono pure i suoi porcellini, compreso il cucciolo di mammut che osò offendermi in aereo.
Ma, sono sincera: ho così fifa che vorrei spupazzarmelo tutto, quel bimbetto obesotto, sulla falsariga dell'orsacchiotto di peluche che mamma mi metteva nel lettone, da piccola.
Sì, ho bisogno di affetto. Più del periodo premestruale, quando ascolto a manetta canzoni logoranti di Marco Masini.

-Eccoci!-
Chicco ci fa cenno di sederci sulle poltroncine, a pochi passi dal palco.
Poggio il mio chiappolare tremante sulla sedia.
All'estrema destra della prima fila, sgorgo le maialas del fighter americano: stanno facendo un balletto da cheerleaders di YouPorn, i flash le immortalano penosamente.

-Zozzone di merda!- Ludo le battezza -se osano guardare il mio Sfregiatino le massacro!-
-Oh, ne dubito!- Ele la tranquillizza -hanno occhi solo per quel cretino...-

Alzo gli occhi al cielo, tento di darmi pace sfregando le dita sul bracciale e l'anello del leone. Ma la notte da incubo che mi appresto a vivere ha altro in serbo per me.

-Oh, cazzo!- Ludo mi strattona -Bella, ma quello non è Delacroix?-

"CHI?!?!"

-Cosa?!-
-Dietro di noi! Settima fila! Vicino ai tizi di Sky!-
-Dimmi che sei strafatta di acidi! Dimmi che le tue sono solo allucinazioni!- prego.

MA C'ERI E RESTIWhere stories live. Discover now