✖ CAPITOLO 19: Genny la Carogna

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"300 milioni di Euro, Isabella... 300 giganteschi milioni, la multa per chi apre o perde i documenti della Bés.. sarai con le pezze al culo, totalmente rovinata... vivrai in strada, a fare la punkabbestia, elemosinando un tozzo di pane avariato... con gli spiccioli farai la spesa nei bidoni della munnezza... te e il Principe, due poveracci e una capanna sotto il ponte... Jean Paul Delacroix diventerà il tuo becchino, Isabella..."

-Martinelli!- Ludo mi strappa dalle premonizioni del mio futuro apocalittico -di qua! Quelle scale vanno al Settore Ospiti! Curva Sud!-
Siamo arrivate allo Stadio Josè Alvalade immediatamente: dista a soli due isolati da Marques de Pombal, stranamente siamo state fortunate con il traffico.
Più sfigate, ovviamente, con la questione dei biglietti.
Due steward maledetti, infatti, una volta varcato il parcheggio dell'impianto, ci hanno bloccate manco stessero facendo un placcaggio a rugby.

-Ladies, Where are you going?! It's sold out!-
-UCCIDETEMI!- è stata la mia risposta, in lacrime.

Devo ringraziare quella santa donna di Rebecca che, lavorando per Gucci, ha mostrato il suo scintillante tesserino, farneticando su una improbabile partnership tra la maison fiorentina e gli altri sponsor della squadra.

Miracolosamente, ci hanno fatto entrare. Una clamorosa botta di fortuna in una valle di letame.

-Certo che ci hanno fatto accedere senza nemmeno perquisirci... potremmo essere delle terroriste e...-
-Eleonora, gentilmente... CHIUDI IL BECCO!- sto male da morire -perché ciò che mi capiterà, se non porto quella busta domani al museo, sarà una carneficina peggiore di qualsiasi attentato!-

Sospiro, alzo lo sguardo.
Lo stadio è gigantesco.
Sento cori, fischi, il rumore di tamburi scossi, grida irripetibili: mi ricorda il Coliseu, ma molto più grande.
Io non ho mai messo piede in posto del genere. Escludendo il torneo di Wimbledon o quelli di golf al country club: gli unici impianti sportivi degni della mia presenza.

-Sei sicura, Ludo?!- grido -bisogna salire su?!?-
-Sì! Andiamo!- mi prende la mano.

Saliamo le scale freneticamente, ho il cuore in gola.
Man a mano che calchiamo i gradini, come se non avessimo fatto altro da quando siamo arrivate a Lisbona, intravedo il cielo scuro che si allarga, la Curva Nord, quella opposta, in lontananza... il resto del Josè Alvalade che si espande, il rettangolo di prato verde con 22 idioti che rincorrono un pallone.

-Ma è enorme!!!-

Di fronte a noi, una gradinata immensa, con migliaia di energumeni in piedi, sopra i seggiolini; hanno le braccia alzate, stanno saltellando.
Urlano un coro i cui hashtag su Instagram sarebbero #morte #bastardi #viammazziamo #amaninude.

"Oddio, ma è l'Apocalisse qua... non lo troverò mai!"

Strane nuvole di fumo colorato e nauseante si levano come oscuri richiami di guerra, le torce accese sono accecanti.

MA C'ERI E RESTIWhere stories live. Discover now