I need to kill someone

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Taehyung Pov

Due mesi sono passati da quando ho cominciato ad allenare le matricole, le mie matricole.
Mi hanno rispedito Jeon nella squadra "A" perché causava troppi casini ed era troppo portato per stare in questa squadra. Che strazio.

Sono migliorati tutti davvero tanto, anche il marmocchio, anche se di poco.

Sono già in cortile e li sto aspettando per l'allenamento più importante di tutto il periodo.
Li vedo arrivare, uno dietro all'altro. Tutti in gran forma. Chi sorride, chi ha un'espressione seria e chi semplicemente ha sonno.

Poi mi cade l'occhio sul moccioso. Sembra stanco e angosciato. Sembra avere dolore sul fianco.

Ha lo sguardo perso nel nulla, che cosa sarà successo?

"Bene ragazzi, spero siate pronti per andare incontro alla fine della vostra vita" urlo, buttando lo sguardo verso il ragazzino che non da molti segni.

"Park, inizia tu e fammi vedere se sei intuitivo come pensavo. Senza spiegazione, vai!" Incito a partire il più grande di tutti.

Riesce a passare il percorso con poche difficoltà. In un certo senso mi rende fiero del lavoro che sto facendo.

Mando avanti tutti gli altri, tranne lui.

Mentre sta per partire, lo blocco.

"Cosa succede?" Chiedo con tono basso e rigido. Toglie la mano dal fianco e scrolla le spalle.
"Niente signore".

"Sarà, corri e fammi vedere cosa riesci a fare" lo incito a partire. Inizia a correre e vedo che comincia ad avere qualche difficiltà.

Alla fine riesce a farcela a pelo con i tempi, miracolo.

"Ragazzi mi avete stupito oggi, tutti quanti" dico calcando la parola. Sì, pure tu moccioso oggi mi hai colpito.

"Tornate in caserma e riposatevi, domani niente allenamento, per vostra felicità. Su, smammate" continuo annuendo.

Mentre si stanno dirigendo verso l'entrata principale la mia testa si riempie di pensieri.

Fanculo.

Corro verso Jeon e lo blocco, facendo sì che tutti gli altri entrino senza accorgersene.

"Cosa succede?" Chiedo con tono calmo. È passato davvero tanto tempo da quando non mi rivolgevo con questo tono. Alza un sopracciglio.
"Ho detto niente".

"Non mentire ad un tuo superiore ragazzino" continuo, con voce pacata. "Sono cavoli miei, non mi interessa se è un mio superiore" dice in un momento di coraggio. "Marmocchio sto cercando di essere gentile e di far cambiare qualcosa, quindi non cominciare ora a tirare fuori le palle così e a metterti contro di me, di nuovo." Mi lancia un'occhiataccia. "E perchè dovrebbe importarmene?" Sibila.

"Ah quanti problemi vuoi, vieni con me" cammino verso l'entrata secondaria per andare nel mio ufficio. "È un ordine!" Urlo per farmi sentire e seguire.

"Levati la maglia" ordino, dopo aver chiuso la porta dell'ufficio. "No" risponde secco. "No?" Mi scaglio addosso a lui e lo sbatto al muro. Reprime un gemito e mi lancio uno sguardo assassino.
"È la mia risposta definitiva" sibila.

"Ti vuoi proprio male, eh Jeon?" Ringhio di cattiveria, tenendolo stretto per il colletto della maglia.
"Lei che dice?" risponde ghignando. "Dico che hai proprio un istinto suicida."

Alla fine lo lascio, ma non è finita qui.

"Levati quella fottuta maglia. È un fottuto ordine di un tuo fottuto superiore." Ringhio. "Quale parte di no non capisce?" Sbotta.

Military||Taekook Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt