Military||Taekook

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Taehyung Pov

Il materasso sotto di me si muove, Jungkook si è svegliato? Apro leggermente gli occhi per osservarlo, è seduto e sta sbadigliando. È così bello.
Chiudo gli occhi, senza farmi vedere. Ho un sonno atroce e vorrei dormire per altri tre gioeni. Maledizione al lavoro.

"Quanto mi mancherai" sussurra sdraiandosi di nuovo giocando con qualche ciocca dei miei capelli.
"È possibile non avere un momento di pace?
Sembra quasi... quasi che non dobbiamo stare insieme" mormora con voce spezzata "come se in realtà non fossimo destinati per stare insieme..."

Mi trattengo dall'aprire gli occhi e abbracciarlo. Lo sembra davvero, purtroppo. Stanno capitando tante di quelle cose ultimamente, che è una situazione assurda.

"Penso di non avere dato importanza a quello che avevamo...
È possibile?
Avrei dovuto perdonarti subito e godermi più tempo con te.
Perché l'ho fatto hyung?
Perché non me ne sono stato buono?
Avrei potuto non attirare l'attenzione di Soyeon così e non saremmo in questo guaio...
È tutta colpa mia..." mormora di nuovo accoccolandosi tirando su leggermente con il naso.

Apro lentamente gli occhi, mentre porto una mano sulla sua schiena, accarezzandolo.
"Non è colpa tua" mormoro con voce roca, impastata ancora dal sonno.

"S-sei sveglio?" Chiede sorpreso.

Sospiro "no...?"

Sbuffa.
"Si che è colpa mia...
E lo sai che è vero tutto quello che ho detto..."
"Mi sono fatto notare e ho fatto casino come mio solito"

"No Jungkook, non è assolutamente colpa tua. Ci sono di mezzo anche io e... non ce lo siamo cercato questo" dico riferendomi a ciò che si è creato tra noi due e il trambusto che sta succedendo. "È successo e basta e, nonostante tutto, io posso dire di essere felice." Faccio una pausa, stringendolo a me "è stata lei, non tu." Mormoro.

Sospira.
"Ho paura" ammette.

Sospiro a mia volta. "Sono felice, ma se devo essere sincero un minimo la ho anche io. Ma sai cosa? Passeremo questo periodo di merda e saremo di nuovo insieme, lontani da questa fogna e saremo, spero almeno, felici." Richiudo gli occhi, mordendomi il labbro inferiore.

Mi abbraccia.
"Cosa faremo ora quindi?
Ci comporteremo da perfetti estranei?"

"Credo di sì" lo stringo sempre più a me, come se avessi davvero paura di perderlo da un momento all'altro. "È ciò che vuole..."

Annuisce di nuovo.
"Mi coccoli un pochino prima che me ne vada?" Chiede con un filo di voce.

Sorrido all'istante, ciò che mi fa questo ragazzo è straordinario. "Non serve nemmeno che lo chiedi" gli lascio un piccolo bacio sulle labbra, cominciando ad accarezzare la sua schiena.

Finisce per fare le fusa mentre mi tiene stretto per non farmi scappare.

"Sai, ieri, prima che tu venissi, ho pensato a quanto la mia vita fosse inutile. Sei stato quel cambiamento che mi ha fatto tornare la voglia di vivere" dico tutto d'un tratto, smorzando il silenzio.

"Io penso di non avere mai vissuto prima di entrare in questo posto di merda.
Era tutto dannatamente forzato e automatico per me come se fossi stato progettato per fare solo quello" sussurra.

"È come se, nonostante tutti i casini che abbiamo provocato all'altro, ci siamo fatti del bene a vicenda."

"È vero" ridacchia.
"Mi ricordo che all'inizio ti odiavo più di qualsiasi cosa al mondo.
Non capivo perché tu mi volessi allenare singolarmente.
Tutti quei litigi...
Quanti ricordi" ridacchia di nuovo.