Park Jinyoung

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Taehyung Pov

Ormai sono le quattro del mattino e fra due ore iniziano gli allenamenti. Sto pensando di fare rapporto a Lee, non sarebbe dovuto irrompere nel mio ufficio così, in piena notte. Ubriaco per di più.

Sono ancora nel mio ufficio, non riesco ad uscire. Ho combinato un grande casino questa notte e ci saranno grandi complicazioni sopra. Guardo i fogli, le penne e tutto il materiale che ho buttato avidamente a terra, appena siamo arrivati qui in ufficio.

Jungkook. Le sue labbra attaccate alle mie, le sue mani che tiravano i miei capelli. Il suo tocco delicato e quasi premuroso. Il suo gemere ad ogni contatto. Mi è piaciuto tutto, dalla prima parola detta, all'ultima cosa successa. Ma è sbagliato. Perderò tutto se venisse fuori. Perderei l'unica cosa rimasta nella mia vita, questo lavoro di merda.

Mi siedo sul divanetto e chiudo gli occhi, cercando di riposare, finendo poi per addormentarmi.

Alle cinque e trenta la sveglia sul mio telefono suona, facendomi imprecare mentalmente.

Mi alzo ed esco dallo studio dirigendomi velocemente verso la mia stanza per cambiarmi velocemente. Prendo la divisa e la indosso, facendo così diventare il tutto impeccabile.

'Taehyung, sei un deficiente' mi ripete la mente, ma cerco di mandare via quei pensieri.

Sono quasi le sei così, deciso, mi dirigo verso il dormitorio delle mie matricole per svegliarle.

"In piedi pivelli! Oggi bisogna darsi da fare!" urlo con tono intimidatorio.

"Oggi vi spaccherete il culo" lo farò anche io dato che dovrò fare i percorsi insieme a loro, uno alla volta. Con ognuno di loro. Quindi a mio parere, sono io quello che si spaccherà il culo a sto punto.

Appena arriva il turno di Jeon mi irrigidisco. Devo calmarmi e non dargliela a vedere. Da un po', stare vicino a questo ragazzo mi fa un effetto strano e non riesco a capirne il motivo. Forse perchè è l'unico che qui dentro mi tiene testa, o almeno ci prova.

Do' il via e corriamo uno affianco all'altro. Lo vedo sforzarsi per starmi il più lontano possibile e, se devo essere sincero, questa cosa mi fa sentire un po' spezzato dentro. Come se si stesse rompendo qualcosa di forte e importante. Ma sono io che l'ho mandato via, sono io che ho iniziato tutto, quindi non devo pensare oltre.

Il percorso è davvero duro e questa è la quindicesima volta che lo faccio. Una per matricola. Sono esausto, senza energie e sonno. Bravo coglione che sei Taehyung.

Corro più veloce che posso oltrepassando di gran lunga il mio limite.

Il percorso finisce e riprendo fiato con un po' di difficoltà. Allenarmi con tutti questi pensieri in testa non va bene. Non riesco a concentrarmi e, quindi, a dosare il respiro. Sono in un gran guaio.

Si accorge del mio respiro irregolare e tiene lo sguardo su di me per qualche istante, passandomi poi una bottiglietta d'acqua.
"Tenga" dice con tono glaciale.

"G-grazie" rispondo con un filo di voce afferrandola. Non riesco a regolarizzare ancora il respiro, dannazione!

Jeon gira i tacchi e torna dagli altri, lasciandomi lì.

Scolo la bottiglietta e la accartoccio con un semplice gesto, per poi tornare dalle matricole.

"Ragazzi, siete andati parzialmente bene. Chi più, chi meno, ma abbiamo fatto grandi progressi" dico con fiato corto. Ci sto riuscendo, sto riuscendo a respirare bene. Non mi capitava dal primo anno di militare, dopo la matricola. Jeon che cristo mi stai facendo.

"Seguitemi, oggi si comincia il vero addestramento" dico con tono serio e duro. "Non fatemi le fighette come tanti per favore" continuo sbuffando.

Li porto in una grande stanza dove li preparo psicologicamente.

Military||Taekook Where stories live. Discover now