I'm back shit

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Taehyung Pov

Siamo quasi atterrati in Corea e sono serio quando dico che non riesco ancora a crederci. Dopo tutto questo tempo siamo tornati a casa e sembra solo un sogno. È tutto così familiare qui, quanto mi mancava.

Non so come reagirò dopo aver messo piede dentro la caserma e dopo aver visto la faccia da cazzo del direttore, ma so come reagirò appena vedrò Jungkook. Andrò fuori di testa, questo è poco ma sicuro. Voglio abbracciarlo, stringerlo e baciarlo. Sono così elettrizzato al solo fatto di poter incontrare di nuovo il suo sguardo, di poterlo toccare e di poter sentire di nuovo la sua voce.

"Kim, sbrigati e smettila di fantasticare" sbuffa uno dei miei compagni, mentre scendiamo dall'aereo. Una grande folla ci accoglie, applaudendoci e ringraziandoci per tutto ciò che abbiamo fatto. Beati loro che la vedono così.

In poco tempo siamo in delle macchine che ci porteranno alle nostre caserme e, dopo un'ora di viaggio, siamo arrivati. Il sangue mi bolle nelle vene, sembra davvero un secolo che non mettevo piede qui dentro. Sembra tutto così... così monotono. Avendo vissuto in quell'inferno, ormai questa struttura è così sciatta e monotona, proprio come chi la dirige.

Appena sento urlare degli istruttori alle proprie matricole torno con la testa sulla terra. "Cazzo, Jungkook" mi mordo il labbro, cominciando a camminare a passo svelto verso l'entrata principale dell'enorme struttura.

Appena varco la soglia dell'ingresso, tutti gli occhi si fissano su di me. Mi guardano tutti con un'espressione davvero strana, sconvolta. Cerco di ignorarli, fino a quando una donna mi chiama e mi dice di correre dal direttore.

Così lascio il borsone da lei e comincio a salire le scale, fino ad arrivare al piano del direttore, dove, una volta davanti alla porta, busso e aspetto che mi dia l'ok per entrare. Appena varco la soglia della porta, anche lui mi guarda con uno sguardo spaventato, come se stesse vedendo un fantasma.

"Che bell'accoglienza" rido sarcastico. L'uomo si alza in piedi e mi raggiunge subito. "Taehyung? Che- Sei tornato." lo guardo confuso "voleva che rimanessi lì? Oh, mi ci ha mandato lei, quindi probabilmente è così" lo sorpasso, sedendomi poi sulla poltroncina davanti alla sua scrivania. "N-no, è che non ti aspettavamo... oggi" e faccio spallucce "invece eccomi qui."

[...]

Dopo aver parlato di cose legali e di come questa spedizione abbia influito sul mio grado di militare, la porta si spalanca rivelando un Jinyoung spaesato. 

"Tu, brutto figlio di puttana, che cazzo, sei vivo?" Mi alzo, per poi venir travolto da Park. "Perchè non dovrei esserlo, scusami?" chiedo ridendo, abbracciandolo a mia volta. Si allontana e mi guarda socchiudendo gli occhi. "Cazzo" mormora "ci hanno riferito che tu fossi... fossi morto Taehyung"

Lo spingo lentamente lontano e lo guardo ancora più confuso "Aspetta- che?"
"È così. Ci avevano detto che fossi morto" risponde serio.

"Oh, mi avete accorciato la vita ancora prima del dovuto, bene" continuo ad essere confuso, ma va bene così. "Invece pensa un po', continuerò a rompervi i coglioni ancora per molto tempo" annuisco sorridendogli sarcastico.

"Ma che stai dicendo sei te che hai fatto prendere un colpo a me, razza di coglione" mi da una pacca sulla spalla.

Scoppio a ridere, scuotendo la testa. "Ci sono andato vicino, lo ammetto" mi passo una mano tra i capelli "ma so cavarmela e alla fine ce l'ho fatta. è stato un inferno" mormoro alla fine.

"Bene, mh" mi guarda, mordendosi l'interno guancia nervoso "dobbiamo parlare di Jungkook" Torno a guardarlo negli occhi capendo che c'è qualcosa che non va, poi lancio un'occhiata al direttore. "Non qui, ti prego."

Military||Taekook Where stories live. Discover now