It's over

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Taehyung Pov

Tre giorni senza lavoro, tre giorni dove non ho fatto letteralmente nulla. Mi lamentavo di avere una vita troppo frenetica, ma rimanere ad oziare tutto il tempo non fa assolutamente per me.

Sono lungo sul divano, nel mio piccolo appartamentino, poco distante dalla centrale della caserma, dove tutti gli istruttori alloggiano durante il periodo lavorativo, quando sento il telefono vibrare, nelle tasche.

Lo prendo e vedo il nome di Jinyoung aullo schermo. La mia fine è vicina. Speravo avesse sorvolato sulla faccenda.

Schiaccio il pulsante verde "hyung?" Lo sento sospirare "Taehyung, fra un'ora presentati nell'ufficio di mio padre. Ci sarò solo io, ma dobbiamo parlare" e attacca, senza voler sentire repliche.

Una decina di minuti dopo mi alzo, controvoglia, e mi butto sotto la doccia. Questi giorni non sono uscito da questa stanza, ho a malapena visto la luce del sole filtrare dalle tapparelle abbassate e non ho mangiato quasi niente. La mia vita è concentrata sul lavoro, muoversi, sbrigare faccende e allenarsi. Non può cambiare così radicalmente.

Esco dalla doccia tamponandomi poi i capelli con un asciugamano. Mi vesto velocemente, prendo le chiavi e il telefono, ed esco.

Si è fatto tardi, quindi velocizzo il passo. Arrivo davanti all'entrata principale, salutando con un cenno veloce i segretari all'ingresso.

Prendo le scale, come ho sempre fatto e mi dirigo al terzo piano, stanza 123.

Apro, senza bussare. È casa mia questa, d'altronde.

"Ringrazia iddio che ti considero come un fratello, ti avrei già buttato giù a botte. Venti minuti di ritardo?" Mi guarda serio. "Lo so hyung, scusami" annuisco, sospirando.

"Lasciamo queste cazzate da parte e passiamo alle cose serie. Taehyung quello che è successo è una cosa seria e sbagliata" mi guarda annuendo. "Lo so, è stata maledettamente sbagliata" ma è stato così bello.

"Devi ripagare ciò che hai fatto. Non te lo sto dicendo come collega, okay? Te lo sto dicendo come migliore amico" dice serio, sedendosi sulla poltrona girevole del padre.

Mi siedo sulla sedia, continuando a guardarlo "quindi? Cosa succederà ora?" Chiedo quasi intimorito. Non voglio perdere il lavoro.

"Continuerà la sospensione, forse solo un mese, se basterà e vedrò che hai capito ciò che è successo-" apre la bocca di nuovo per parlare, ma lo blocco in tempo "come cazzo faccio senza lavoro, come cazzo vivo?" Sbotto.

"Ti abbiamo assegnato alla lista dei militari superiori. Tornerai ad allenarti con loro, in campo" dice serio.

"Sei serio?" Sbotto alzandomi in piedi. "Serissimo. L'allenamento comincia domani. Ala est, padiglione quattro. Ma credo tu lo sappia già" sorride strafottente.

"Come cazzo fai ad essere il mio migliore amico" ringhio "mio caro TaeTae, lo sai perfettamente il perché e non mi cambieresti con nessuno al mondo" annuisce soddisfatto. "Ora smamma, goditi le ultime ore libere" continua ammiccando.

"Vaffanculo" rispondo uscendo, sbattendo poi la porta.

Cammino velocemente, verso l'uscita secondaria. Non ho voglia di vedere nessuno. Che si fottano tutti.

C'è probabilità che mi mandino in campo con l'esercito e io non voglio essere causa di morte. Non accadrà mai.

La rabbia prende possesso di me e a malapena vedo dove sto andando e cosa sto facendo. Lo sguardo è fisso in un punto indefinito.

Sobbalzo all'improvviso, rendendomi conto di essere andato contro qualcosa, o meglio, qualcuno.

"HEY STA-" si ferma "Kim?"

Military||Taekook Where stories live. Discover now