Tear

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Taehyung Pov

Apro gli occhi e controllo l'ora. Sono le 4:30, un'ora esatta dalla sveglia già impostata.
Mi stiracchio e, con molta fatica, mi alzo.

Stamattina fa davvero freddo, mai, e dico mai, avrei pensato di indossare due maglie.

Data l'ora, posso farmi una doccia veloce prima di andare a lavoro. Quindi vado in cucina, dove, per svegliarmi, preparo una tazza di caffè caldo. Mi appoggio al bancone e comincio a sorseggiarlo.

L'occhio mi cade sul calendario. Oggi è il 27 dicembre e sono passati esattamente diciotto anni.

Diciotto anni da quando quelle merde decisero di strappare via i genitori ad un bambino di soli cinque anni.

Ricordo tutto ancora alla perfezione, ogni minimo dettaglio. Eravamo in quella grande sala bianca, insieme ad altre famiglie, tutti colleghi di lavoro di mio padre. Erano tutti così felici. Ridevano e scherzavano e alcuni, addirittura, ballavano. Ricordo una bambina che non mi lasciava la mano, fino a quell'istante.

L'istante in cui tutto sprofondò lungo un grande pozzo buio e senza fine.

Ricordo ancora le urla di mia madre, che mi imponevano di scappare e nascondermi, mio padre che mi spingeva via, e così io feci.

Corsi a nascondermi sotto ad un tavolo, le tovaglie rosse arrivavano fino al pavimento, coprendomi alla perfezione. Ero davvero piccolo e lì sarei passato inosservato.

Sentì dei forti rumori e le orecchie mi fecero davvero tanto male. Alzai la tovaglia e la scena che vidi fu raccapricciante.

Mia madre stesa a terra, mio padre al suo fianco.

Un brivido mi percorre la schiena. Scuoto la testa e poggio la tazza sul bancone della cucina. "Taehyung, smettila e vatti a fare questa cazzo di doccia" ringhio a me stesso.
Vado in bagno e in poco tempo mi ritrovo nella doccia, sotto il getto dell'acqua calda.

Di solito mi rilassa, di solito mi calma e mi fa smettere di avere tutti questi pensieri per la testa, ma oggi no.

Cerco di sbrigarmi, uscendo velocemente, tornando in camera, dove poi, dopo essermi asciugato i capelli, prendo la divisa e la indosso. Tiro un'occhiata all'orologio e sono già le 5:15, quindi è ora di uscire.

Chiudo a chiave e mi incammino verso la caserma. Guardando il cielo, sembra stia per venire giù tanta neve.

Entro nella caserma e mi dirigo verso la palestra principale, dove oggi sono stati spostati gli allenamenti. Entro e trovo lo hyung davanti alle mie matricole. Che cazzo ci fa lui qui?

"Park-" lo richiamo andando verso di lui "che cazzo ci fai tu qui?" gli chiedo. "Taehyung, sei sospeso dalle attività per due giorni." risponde guardandomi con sguardo serio. "Eh? Che cazzo di stronzata è mai questa?" ringhio, sapendo che in poco sarei esploso di rabbia. "Hai capito bene, esci da questa palestra" ringhia a sua volta, candendo le parole.

"Sei solo un gran figlio di puttana!" Urlo, fiondandomi addosso a lui, facendolo cadere. "Taehyung, non sei in te cristo, non puoi essere presente agli allenamenti!" sbotta. Ringhio con cattiveria e gli sferro un cazzotto sulla mandibola, che ricevo pure io, poco dopo, sullo zigomo.

La vita fa sempre più schifo.

"Jinyoung, Taehyung, che state facendo?!" Il grande vocione del direttore risuona nella palestra, facendo mozzare il respiro ed entrambi. "Alzatevi ora o giuro che vi faccio retrocedere come fottute donne della pulizia!" E così facciamo. Ci alziamo e Jinyoung gli spiega cosa è successo, mentre io rimango in silenzio, guardando il nulla.

Military||Taekook Where stories live. Discover now