Capitolo Tre - Sono Sofia

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12_Maggio_2011
Sofia Pov

Tornai a casa provata da quella conversazione. Non avevo mai incontrato uno così, spocchioso e presuntuoso all'inverosimile. Lo avrei sfidato, non gli avrei dato la soddisfazione di non accettare quel posto nel suo studio. Se aveva intenzione di rendermi la vita impossibile lo avrei ripagato al doppio. Non avevo nulla da perdere, non più.

Sono Sofia. Sono un un avvocato. E il mio lavoro è tutto ciò che ho. Ciò che mi è rimasto. Un sogno non mio che ho imparato ad amare per amore suo.

Sono testarda oltre il limite, poco calma e poco incline ai compromessi. Sono senza filtri, tutto ciò che penso esce dalla mia bocca e viceversa. Non ho autocontrollo soprattutto quando c'è qualcosa che non va. Ho una mente brillante, un cuore rattoppato e un'anima stropicciata...calpestata troppe volte dal dolore.

Vivo con le mie due amiche di baldoria da quando ho vent' anni. Ci siamo riconosciute e amate da subito. Siamo complementari, anime fragili che si sostengono l'una sui pezzi dell'altra.

Tata, Agata all'anagrafe, lunghi capelli biondi e occhi scuri; è il sole. È ironica, è un tornado incontrollabile e le sue perle di saggezza sono la nostra filosofia di vita ormai! E' sempre alla ricerca dell'amore ma spesso si accontenta di briciole, perchè come dice lei "Prendi quello che viene Sofì, qualcosa è sempre meglio di niente!"

Annalisa o semplicemente Nali, caschetto scuro e occhi verdi, è la luna. Spesso e volentieri, è lunatica e irascibile ma con noi tira fuori il suo lato migliore. E' saggia e riflessiva e resta sempre con i piedi per terra. È quella che ci tira fuori dai guai o che semplicemente ci assiste nelle nostre minchiate.

E fra loro ci sono io.

Ero schietta e candida, ero dolce e solare, ero limpida e trasparente, ero un'altra persona.

Ora il mio dolore offusca la mia limpidezza, che spesso traspare e cerca di tornare a galla. Ed io, rispondo con la durezza, con la freddezza, con una caparbietà gelida che non mi appartiene o non mi apparteneva; nascondendo la mia fragilità.

13_Maggio_ 2011

Avevo deciso di accettare e mi recai allo studio Bonelli per confermare di persona. Ancora una volta la segretaria mi accolse.

"Mi dispiace avvocato Ambrosini, l'avvocato Bonelli oggi non è in studio. Se si accomoda lo chiamo e gli dico che è qui."

"Grazie"

La segretaria chiamò e dopo un paio di: sì, sì, certo avvocato, come vuole; terminò la telefonata e mi disse:

"L' avvocato oggi non rientra. Ma le presento l'avvocato Cassini che potrà istruirla al suo posto".

"Perfetto, grazie"

La segretaria quindi, mi condusse in un ufficio alla cui scrivania sedeva una donna dagli occhi verdi e i capelli rossi che ondulati le scendevano sulle spalle. Talmente bella che mi sentii in soggezione; ancor più quando si alzò e mi venne incontro: aveva un corpo perfetto e da come era vestita sembrava uscita da una rivista. Deglutii, lei mi squadrò da capo a piedi.

"Sono l' avvocato Elena Cassini. E' lei il nuovo avvocato, giusto?"

"Sì, avvocato Sofia Ambrosini" risposi porgendole la mano che però lei non strinse e torno a sedersi.

La maleducazione regna sovrana in questo diavolo di studio! Pensai e cercai di trattenermi; probabilmente avrebbe voluto restare l'unica donna dello studio.

La giornata passò in fretta. L'avvocato Cassini non si risparmiò e fu fin troppo professionale e distaccata, al limite dell'odioso. Era chiaro che eravamo completamente opposte. Era sostenuta e poco sorridente. Quando la descrissi a Tata, lei disse:

"Ah, però! Che simpatica questa collega! Sembra abbia una trave su per il c-"

"Tataaaa!!!" gridò Nali interrompendola ed io scoppiai a ridere.

"Tata ha ragione e la trave su per il deretano deve essere piuttosto robusta!" dissi seria.

Nali mi guardò sconsolata e poi scoppiamo a ridere all' unisono.

16_Maggio_ 2011

Il lunedì puntuale mi recai allo studio per il mio primo giorno di lavoro e con mia sorpresa intravidi l'avvocato Bonelli già alla sua scrivania. Mi sedetti alla mia postazione ed iniziai a lavorare. Non ebbi modo di parlare con lui, finché poco prima di andare a casa fui chiamata nel suo ufficio.

"Avvocato Ambrosini, si accomodi"

Non appena mi sedetti, lui prese tre faldoni dalla sua libreria e li poggiò sulla scrivania davanti a me.

"Questo è il caso Secchi, voglio che lo studi anche lei, fra tre giorni saremo in tribunale"

Credo di essere letteralmente sbiancata.

"In tre giorni è impossibile riuscire a studiare tutto il caso, vista la mole!"

"Fra tre giorni dobbiamo essere in tribunale, quindi i giorni per studiare il caso sono due" puntualizzò freddamente.

Ma che stronzo bastardo! Era evidente che mi stava provocando!

"Poi le avevo detto che non c'erano orari...però se vuole, dopo l'orario di studio, può lavorare da casa in tranquillità".

Ma certo! Adesso cerca di addolcire la pillola! Ma ora mi sente:

"Con il dovuto rispetto, avvocato, credo che lei sia un negriero!" gli sputai d'un fiato il mio disprezzo, guardandolo negli occhi.

Lo vidi irrigidirsi e rispondere "Lei è davvero un insolente! Sono il suo capo da meno di un giorno e già mi manca di rispetto!"

"Veramente è lei che mi manca di rispetto! Non può pretendere che in due giorni soltanto, studi un caso su cui voi avete lavorato qualche mese!"

Allargò le braccia e disse pacatamente "È libera di scegliere, prendere o lasciare!" Bloccandomi con il suo sguardo glaciale.

Non potevo e non avevo nessuna intenzione di dargliela vinta così facilmente, senza nemmeno provarci. Dovevo accettare questa maledettissima sfida.

Mi alzai e presi i faldoni " Buona serata, avvocato!" Gli voltai le spalle ed uscii dal suo ufficio mentre lo sentii sogghignare.

Inutile dire che passai le notti a studiare il caso e l'avvocato Bonelli non prese in considerazione il mio lavoro e tanto meno mi portò con lui in tribunale.

Mi provocava, aveva capito che ero una che perdeva la testa facilmente e voleva farmi crollare. In meno di una settimana già lo detestavo ma non avrebbe vinto, non con me. Non mi conosceva e non poteva immaginare la mia forza e la mia testardaggine.

Amami come Mai © #Wattys 2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora