Epilogo

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12_Luglio_2027
Sofia Pov

L'aria era calma ed io avevo gli occhi fissi al cielo limpido, finché una brezza leggera mi accarezzò il viso e sorrisi per quella carezza di Edoardo.

Quel giorno, Gioia, dall'alto dei suoi otto anni, aveva deciso di festeggiare il suo compleanno al mare ed io me ne stavo seduta in spiaggia, con il mio libro sulle gambe, a guardarla giocare in acqua.

Alberto corse via sotto i suoi schizzi e si avvicinò a me, sotto l'ombrellone, mi sorrise e mi lasciò un bacio sulle labbra.

"Stai bene? Sei scomoda? Hai troppo caldo? Vuoi andare via?"

"Sì. No. No. No! Stai tranquillo..."

"Sei sicura?!"

"Siiiii...guarda che avere il pancione non è invalidante, ci sono già passata..." lo canzonai.

"Ok! Torno a farmi distruggere da Gioia...tu? Lo stai rileggendo di nuovo?"

Annuii e sorrisi, lui fece lo stesso e scappò via.

Ed io aprii il libro che avevo tra le mani, scorsi le pagine fino all'ultima e lessi:

'Ho imparato a godere del rumore del mare e dei colori dell'alba.
Ho imparato a perdermi in un mare fatto di occhi.
Ho imparato che la vita è fatta di scelte.
Ho imparato a non avere rimpianti e a dare una seconda possibilità.
Ho imparato che, quando il mondo ti crolla addosso, c'è sempre un appiglio anche lontano a cui aggrapparsi.
Ho imparato che di certezze ne hai poche ma se sei sola ne hai ancora meno.
Ho imparato che le cose sono destinate ad accadere anche se fai di tutto affinché non accadano.
Ho imparato che le paure ti fanno crescere.
Ho imparato che non tutti i mali vengono per nuocere, alcuni sono solo un modo per dare uno scossone alla tua vita e capire cosa vuoi davvero.
Ho imparato che tutto accade per una ragione anche se la scoprirò con il tempo.
Ho imparato a saper aspettare perché le cose vanno e vengono.
Ho imparato che la vita ti regala e ti toglie in eguale modo.
Ho imparato che sulla terra puoi incontrare degli angeli che ti donano la felicità, che ti portano Gioia o che hanno gli occhi di cielo ma che presto ritornano da dove sono venuti.
Ho imparato che non smetti di amare soltanto perché una persona non puoi più stringerla o guardarla negli occhi.
Ho imparato che l'amore sa aspettare, conosce la pazienza e sa essere silenzioso.
Ho imparato che le ferite con il tempo e con l'amore si cicatrizzano ma restano segni indelebili.
Ho imparato che un cuore dilaniato, martoriato e poi ricostruito, può rompersi ancora ma può ricomporsi e riprendere a battere, nonostante tutto.
Ho imparato che, pur essendo un organo tanto piccolo, può ancora traboccare di amore anche se pensi di aver già amato tanto, troppo.
Perché sei tu la prima che deve amarsi. Amandoti come mai.
E tu,
Amami come Mai'.

Amami come Mai © #Wattys 2020Where stories live. Discover now