Capitolo Sedici - Geloso marcio

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08_Agosto_2011
Sofia Pov

Era notte fonda quando sentii girare la chiave nella porta, mi svegliai accorgendomi che mi ero addormentata sul divano, di fianco ad Alberto. Anche lui si riprese, mentre Tata e Nali entravano, cercando di non fare rumore. Di scatto ci alzammo in piedi e vidi le loro facce perplesse.

"Pensavamo stessi dormendo, ciao Alberto!" disse Tata.

Ma non feci in tempo a rispondere perché la voce di Alberto mi anticipò:

"Ci siamo addormentati, guardando un film, sto andando via..." poi mi guardò un secondo e mormorò "ci vediamo domani a lavoro" quindi se ne andò salutando le mie amiche.

"Buonanotte ragazze" dissi e me ne andai in camera.

Poco dopo sentii bussare e Tata entrò:

"Che è successo Sofì?"

"Niente, cosa deve essere successo..."

"Hai detto che mi avresti avvisato se fosse venuto Alberto..."

"È passato e poi ci siamo addormentati..."

"E?"

"E cosa, Tata?!"

"Sei strana, Sofì...è successo qualcosa..."

"Ancora!? Basta con questo interrogatorio!"

"Vi siete baciati, è così?"

Sbuffai sonoramente.

"Cazzo! L'hai baciato! Davvero Sofì?!Non hai detto che non ti interessava?!!"

"È successo e basta!È stato per gioco e non devo dare spiegazioni a te!Non sei mica la sua ragazza!" risposi esasperata.

"Ho capito...non c'è bisogno di agitarsi...è tutto tuo!" Quindi prese ed uscì dalla mia camera.

L'indomani quando arrivai nel mio ufficio, un mazzo di tulipani dai mille colori mi aspettavano sulla scrivania ed in mezzo a loro un bigliettino.

Alberto è fuori di testa, pensai, e afferrai il bigliettino spinta dalla curiosità:

'Mi sei mancata. Mi farò perdonare queste settimane di assenza...'

Hai qualcos'altro di cui farti perdonare, brutto stronzo! Mormorai, avendo capito che i fiori erano da parte di Edoardo. Ma non feci in tempo a pensare ad altro, che Alberto in fretta bussò ed entrò venendomi incontro.

"Ciao..." disse subito.

"Ciao..."

"Come stai?"

"Bene...tu?"

"Bene...anche se...non sono riuscito a dormire, quando sono tornato a casa, stavo meglio seduto sul divano al tuo fianco..."

Quindi si avvicinò e mi prese la mano nella sua e l'altra la poggiò, di lato, sul mio collo.

"So che ieri è stato per gioco, ma non so come fare, se ogni volta che ti vedo, ho voglia di toccarti, di baciarti..." mormorò fissandomi con i suoi occhi nocciola "Perchè mi eviti, Sofia...è per via di chi ti ha mandato i fiori che sono sulla tua scrivania?"

"Non ti evito, Alberto, tu, fra pochi giorni tornerai a Milano, ed io, non sono quella che ti fai e poi te ne vai, non la voglio una storia così, io non sono così..."

Amami come Mai © #Wattys 2020Where stories live. Discover now