Capitolo Quarantuno - ...solo sesso

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02_Giugno_2014
Alberto Pov

Se da un lato il tempo era bloccato all'incidente di Edoardo, dall'altro correva veloce ed io lo passavo principalmente con Sofia. Spesso cenavamo insieme a casa sua, con Tata e Nali e in quei momenti la vedevo riprendere un po' di spensieratezza e mi rasserenavo. Era provata da quell'anno e mezzo passato, i suoi occhi non erano gli stessi, i suoi sorrisi erano rari e sostenuti ma il mio sentimento era lo stesso di sempre.

Quella sera dopo cena, restai in cucina per aiutare Tata a sistemare mentre Sofia si era allontanata.

"Che dici se una di queste sere usciamo insieme?" disse lei.

"Sarebbe una buona idea, farebbe bene anche a Sofia uscire un po'!"

"Io intendevo tu ed io, da soli..." fece fissandomi.

"Sì...è solo che..." non seppi cosa dire.

"Non cerco niente di impegnativo Alberto. Mi piaci e pensavo che avremmo potuto divertirci insieme...solo sesso, sano e sfrenato sesso!"

"Ti conosco da un po' e ancora mi stupisco per quanto tu sia diretta..."

"Dovremmo conoscerci meglio...te l'ho detto..." continuò lei passando le dita sulla cinta dei miei pantaloni.

"A te starebbe bene? Solo sesso e nulla di più?" incalzai.

"Sì" mormorò avvicinandosi di più.

"Perché voglio essere sincero...non posso darti altro"

"Il tuo cuore non è libero?"

"No, veramente non mi appartiene più... da molto..."

"Sei innamorato di Sofia, vero?"

"È così evidente? E comunque lei ama Edoardo..."

"Quindi speri che lui non si svegli?"

"Al contrario; se potessi lo sveglierei all'istante. Non ce la faccio a vederla così, a vederla soffrire e so che con lui sarebbe felice"

"Avresti dovuto approfittarne quando si erano mollati perché lui doveva sposare la modella. Avresti dovuto dirle subito ciò che provavi, perché non lo hai fatto?"

"Perché sono un codardo...e un coglione. Avevo paura di non so cosa, forse avevo solo paura di innamorarmi di lei ma è successo comunque e questo è il prezzo che devo pagare adesso".

"Allora dovresti accettare la mia proposta...servirebbe a togliertela dalla testa..." disse lei accarezzandomi il torace, quindi mi baciò sul collo e mi leccò il lobo dell'orecchio.

"Non ti scoraggi facilmente..." bisbigliai roco.

"Non quando voglio ottenere una cosa..." sussurrò lei sulle mie labbra per poi mordermi il labbro inferiore.

"Ci penso d'accordo? ora devo andare..."

E imbarazzato e frastornato mi diressi verso la camera di Sofia per prendere la giacca. Spalancai la porta senza pensare e vidi la sua schiena nuda.

"Cazzo! Scusa!" borbottai richiudendo la porta.

"Ho fatto, puoi entrare!" rispose dopo pochi secondi dall'interno.

Riaprii la porta e la vidi con indosso la maglietta.

"Scusa, pensavo fossi in bagno, mi dispiace non aver bussato...non ho visto niente comunque..."

"Tranquillo, e poi ero di spalle...vai via?"

"Sì, ci vediamo domani. Vuoi che ti accompagni in clinica domattina?"

"Non serve, ci vediamo direttamente in studio di pomeriggio"

Annuii, le diedi un bacio sulla tempia e me ne andai in fretta.

Sofia Pov

Alberto era appena uscito e nella mia testa rimbombavano quelle parole, che per caso avevo sentito mentre stavo tornando in cucina e che mi avevano bloccato nel corridoio.

'Sei innamorato di Sofia, vero?
È così evidente? E comunque lei ama Edoardo...
Quindi speri che lui non si svegli?
Al contrario; se potessi lo sveglierei all'istante. Non ce la faccio a vederla così, a vederla soffrire e so che con lui sarebbe felice.
Avresti dovuto approfittarne quando si erano mollati perché lui doveva sposare la modella, avresti dovuto dirle subito ciò che provavi, perché non lo hai fatto?
Perché sono un codardo...e un coglione. Avevo paura di non so cosa, forse avevo solo paura di innamorarmi di lei ma è successo comunque e questo è il prezzo che devo pagare adesso'.

Ed il sangue mi si era gelato nelle vene perché non credevo fosse innamorato di me.

Alberto il migliore amico di Edoardo ed ora, il mio migliore amico, era innamorato di me. Era un disastro, un vero disastro; volevo bene ad Alberto e sapere che soffriva per causa mia rischiava di farmi impazzire.

Alberto Pov

Cercavo di prendere sonno ma ogni volta che chiudevo gli occhi rivedevo quella schiena, la sua schiena, quella curva perfetta che finiva nel bordo del suo pantalone. E mi immaginavo a posare la bocca su quella schiena e le mani su tutto il resto. Stavo andando oltre, troppo. Fantasticare eroticamente su una schiena, su un corpo che era l'unico che non potevo toccare. Avevo davvero bisogno di un diversivo. Presi il telefono e mandai un messaggio a Tata.

'Domani sera ti aspetto a cena, a casa mia'

La sua risposta non si fece attendere.

'Non vedo l'ora'

03_Giugno_2014

Arrivò puntuale, con i capelli biondi, sciolti sulle spalle, poco trucco tranne per le labbra rosse e un jeans strettissimo e un top a fiori scollato che stuzzicavano l'immaginazione. Era a casa mia, bella, sexy, con un corpo da urlo, tutta per me e soprattutto senza nessuna pretesa. Chiunque al posto mio non avrebbe nemmeno perso tempo a pensare. E così feci, staccai il cervello e mi feci conquistare dalla sua audacia e dalla sua promiscuità.

"Pochi uomini hanno cucinato per me, lo apprezzo..." esordì prima di metterci a tavola.

Il tempo di mangiarci con gli occhi e mangiare il cibo con le bocche, che poco dopo eravamo già mezzi nudi sul divano. Le sue mani erano ovunque, come le mie sul suo corpo, coperto ormai solo da un completino striminzito. Ci sapeva fare la ragazza, ci demmo da fare per ore senza che lei sembrasse averne abbastanza. E a me stava bene, avevo dimenticato quanto facesse bene del sano sesso senza complicazioni e quanto sgomberasse il cervello da pensieri scomodi.

In quella notte mi sentii l' Alberto di una volta, quello che ero prima di conoscere Sofia, quello che non conosceva l'amore e che si divertiva con una donna diversa ogni volta che gli andava. Quello che traeva piacere dal sesso fugace e non da un lungo abbraccio, quello che si focalizzava su un sedere bello tondo e non su due occhi scuri che mi mandavano in pappa il cervello.

Ma il problema era che non ero certo di voler tornare ad essere quella persona. Se avessi potuto scegliere avrei scelto solo lei e non avrei nemmeno considerato di usare un'altra per scacciarla via dalla mia mente.

Perché il pensiero di lei tornò prepotente al mio risveglio, il mattino dopo; quando la schiena nuda, dalla pelle bianca che vidi davanti a me, seminascosta dai capelli biondi, non era quella che avrei desiderato trovare al mio fianco.

Amami come Mai © #Wattys 2020Where stories live. Discover now