Capitolo Trenta - ...e dimenticherei il mondo...

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25_ Aprile_2012
Edoardo Pov

Erano quindici giorni che avevamo scavalcato quel muro che divideva me e Sofia e ci eravamo toccati e amati, veramente. Durante quella nostra prima volta avevo sempre avvertito la paura di sbagliare e la paura che lei si fermasse e non fosse pronta; ma ancora una volta era stata lei a tranquillizzarmi.

Nei giorni seguenti non avevamo fatto altro che continuare ad amarci, tutte le sere. Non vedevamo l'ora di tornare a casa mia per prenderci, avvinghiarci, divorarci d'amore. La stuzzicavo, la solleticavo, la mordicchiavo ed ogni volta la sua risata esplodeva invadendo la casa intera. Amavo quella risata, amavo Lei.

Dopo aver fatto l'amore mi prendevo tutto il tempo per accarezzare ogni suo centimetro di pelle. Lei mi osservava mentre passavo la mia mano sul braccio, sulla pancia, sulla gamba e una sera mi chiese il perché.

"Perché mi accarezzi, sempre, dopo aver fatto l'amore? Hai questo rito incantevole con cui continui a coccolarmi..."

"Perché ogni piccolo centimetro della tua pelle deve sentirsi amata, deve sentirsi speciale e perché egoisticamente ogni pezzo di questo velluto ambrato lascia minuscoli granelli di te sotto le mie mani ed io posso portarli con me".

Non rispose, iniziò a baciarmi il viso, mappando ogni piccola parte di pelle, le palpebre, il naso, finché non arrivò alla bocca e lì mi tolse il fiato.

Poco dopo scoccò la mezzanotte:

"È il 25 aprile!Buon compleanno, amore mio! Stasera ti aspetta una sorpresa...e non è ciò che pensi o almeno non solo quello..." sogghignò.

Sorrisi pensando a cosa mai si fosse inventata e mi ripresi la sua bocca.

Quella sera andammo a festeggiare in un locale che aveva scelto Sofia. Nali e Tata erano con noi, insieme al mio amico Max e alla sua nuova ragazza. Il locale era sobrio ma carino, intimo, con le luci basse e un bel palco centrale; facevano musica dal vivo e questo era uno dei motivi per cui piaceva a Sofia. D'un tratto si alzò, mi diede un bacio e mi disse all'orecchio "torno subito" sparendo fra la gente.

Poco dopo un ragazzo salì sul palco e presentò la serata:

"Ma prima che il concerto inizi c'è un piccolo fuori programma...una sorpresa..."

Presi il bicchiere di Gin Tonic e per poco non mi strozzai quando sentii la sua voce:

"Auguri Edoardo...questa è per te..."

Allora alzai gli occhi e la vidi, seduta sul palco, con una chitarra in mano, il faro che la illuminava poco. Iniziò a pizzicare le dita sulle corde e poi la sua voce bassa e calda si espanse nel locale:

'We'll do it all
Everything
On our own

We don't need
Anything
Or anyone

If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me and just forget the world?

I don't quite know
How to say
How I feel

Those three words
Are said too much
They're not enough

If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me and just forget the world?

Amami come Mai © #Wattys 2020Onde histórias criam vida. Descubra agora