Capitolo Quarantotto - Che meraviglia che sei!

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30_Maggio_2015
Edoardo Pov

Quando la porta in vetro del terrazzo si aprì e lei comparve alla mia vista, non vidi nient'altro. Scomparvero i fiori, gli invitati seduti sulle poltroncine, i nostri amici al mio fianco, anche suo padre al suo, scomparve ogni cosa. C'era solo lei, che mi fissava con gli occhi lucidi e camminava lenta verso di me, un angelo in persona che fluttuava nel suo abito candido e leggero.

Quando fummo vicini, suo padre le diede un bacio sulla guancia e dopo avermi abbracciato si allontanò.

I nostri occhi continuarono a parlarsi perché le nostre emozioni ci avevano tolto la voce.

Le diedi un bacio sulla fronte e le sussurrai:

"Sei bellissima"

Lei allargò le labbra in un sorriso radioso e in quell'istante mi sembrò di avere tutto il mondo tra le mani. Non sapevo se lo meritavo ma ero grato, infinitamente grato.

Alberto Pov

La osservai camminare a braccio di suo padre, tra gli invitati in piedi e sembrava volteggiare, raggiante di gioia. Avrei dovuto spostare lo sguardo ma era come se una forza superiore mi costringesse a guardarla.

E comunque nessuno badava a me, tutti gli occhi erano su di lei. Ma i suoi occhi erano soltanto per lui, erano incatenati a quelli del mio migliore amico.

Mi ero sempre accontentato delle briciole, del minimo che avevo da lei e dalla sua amicizia; e me lo ero fatto bastare. Non avevo mai forzato nulla, non mi ero mai spinto oltre, forse e soprattutto, per non perdere anche soltanto una sua labile carezza o un suo fugace abbraccio. Eppure adesso, era giunto il momento di lasciarla andare per sempre.

Sarebbe stata, sempre, la prima e unica donna che avessi mai amato veramente. E anche mai avuto, veramente.

Rimasi come incagliato finché la voce di Edoardo pronunciò:

"Sofia, ricevi questo anello,
segno del mio amore e della mia fedeltà.
Nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo"

E subito dopo mi ribloccai nuovamente e non ascoltai la promessa di Sofia.

In quei momenti mi balenò in testa, la tipica scena da film americano, in cui il prete afferma: 'chi è contrario a questo matrimonio, lo dica adesso o taccia per sempre!' Ed io mi immaginai come se mi stessi guardando da fuori e mi vidi urlare 'Non posso tacere! Sofia ti amo!' sotto lo sguardo sconcertato di tutti.

Sembrò reale finché sentii il celebrante dire:

"Edoardo e Sofia sono ora uniti in matrimonio, non osi l' uomo separare ciò che Dio ha unito! Adesso puoi baciare la sposa!"

Ed un forte applauso accompagnò il bacio e spense il mio cervello.

Altrove, avrei dovuto essere altrove ma non sarei mai potuto mancare al giorno più felice di Edoardo.

Sofia Pov

Il cuore mi batteva talmente forte che credetti potesse sentirlo chiunque. Stringevo la mano dell'uomo che mi aveva liberato dal macigno che mi opprimeva il cuore e che mi aveva insegnato di nuovo ad amare.

I suoi occhi d'oceano splendevano più vividi che mai ed il suo sorriso rassicurava le mie palpitazioni mentre gli leggevo la mia promessa:

"Edoardo, ricevi questo anello,
segno del mio amore e della mia fedeltà.
Nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo"

Infilai l'anello al suo dito, lo baciai e il celebrante ci dichiarò marito e moglie e prima ancora che potesse dire bacio, le mani di Edoardo mi avvolsero il collo e i pollici accarezzarono le mie guance, mentre inchiodò la bocca alla mia e il mondo intorno scomparve.

Ci staccammo mentre l'applauso e le urla felici dei nostri amici continuavano a risuonarci nelle orecchie.

"Ti amo" sussurrò Edoardo con le mani ancora immobili sul mio viso e gli occhi ancora puntati nei miei.

"Anch'io" bisbigliai sorridendogli. E in quel momento sentii una voce alzarsi e cantare queste parole:

'There's nothing you can do that can't be done.
Nothing you can sing that can't be sung.
Nothing you can say but you can learn how to play the game.
It's easy.

Nothing you can make that can't be made.
No one you can save that can't be saved.
Nothing you can do but you can learn how to be you in time.
It's easy.

All you need is love.
All you need is love.
All you need is love, love.
Love is all you need.

All you need is love.
All you need is love.
All you need is love, love.
Love is all you need'

Il cantante nascosto tra i nostri invitati uscì allo scoperto e poco dopo si alzarono, uno per volta, i musicisti con i violini, le trombe, i sassofoni, la chitarra elettrica. Fissai mio padre negli occhi e mimai un grazie e lui fece cenno alle mie amiche al mio fianco.

Mio padre era l'artefice ma le mie amiche erano state le organizzatrici.

28_Maggio_2015

Avevo appena ritirato il mio abito da sposa, lo avevo tolto dalla busta di stoffa e lo guardavo con attenzione. Era bellissimo: semplice, delicato, sobrio ed elegante; perfetto. Mi feci una doccia e lo indossai, in attesa di mio padre.

Lo avevo chiamato e gli avevo chiesto di venire da me. Volevo che mi vedesse in anteprima, perché ero sicura che entrambi non avremmo retto alle lacrime. E così fu. Quando entrò e mi vide, scoppiò in lacrime ed io lo seguii singhiozzando.

"Che meraviglia che sei!"

"Grazie, papà..."

"Sono così felice per te, Edoardo è una gran bella persona e vi amate tanto!"

Annuii e abbassai gli occhi.

"So che stai pensando a lei, so bene quanto ti mancherà sabato...ma Gioia è qui, è sempre qui con te..."

"Avevamo visto un film insieme, che ci era piaciuto tantissimo. C'era la scena di un matrimonio, in cui alla fine della celebrazione, a sorpresa, partiva un coro e un cantante intonava la canzone 'All you need is love' dei Beatles e tra gli invitati comparivano, man mano, i musicisti. Avevo adorato quella scena e avevo fatto promettere a Gioia che l'avrebbe fatto per il mio matrimonio...Mi manca in ogni cosa, papà..."

"Lo so, manca anche a me, ma lo sai, anche se non è qui fisicamente, il suo amore lo sentiamo sempre e lei sente il nostro..."

"Grazie papà...per essere tornato...per essere qui..."

"Grazie a te, tesoro, per avermi perdonato e permesso di starti accanto. Sono tanto orgoglioso di te. E menomale che mi hai concesso di vederti prima del fatidico giorno! Ti avrei rovinato tutto il trucco!" disse mentre con le dita, cercava di asciugarmi le lacrime in volto.

Risi "È proprio questo uno dei motivi per cui l'ho fatto!"

Rise anche lui e mi strinse tra le braccia.

Sprazzi d'autrice
Rieccomi! Il fatidico giorno è arrivato e continuerà nel prossimo capitolo.

Come vi è sembrato fino ad ora?

PS scusate avevo dimenticato il mio video di ispirazione eccolo:

https://youtu.be/dPsBNuPHOdY

Amami come Mai © #Wattys 2020Where stories live. Discover now