Capitolo 14

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Apro gli occhi di scatto, trovandomi distesa sul terreno, da sola.

Sono nello stesso punto nel quale ho incontrato la fata, è giorno, il tempo sembra non volersi calmare.

Non sono pazza, è stato reale, ma è come se mi fossi appena risvegliata da un sogno.
Proprio accanto a me vedo la perla, e la afferro.
Mi alzo lentamente, pulendo i miei vestiti dalla terra e dalle foglie.

Lo ammetto, non è chiaro.
Niente è chiaro in questo momento.
Ho visto così tante cose, senza ricevere alcuna spiegazione.
Devo prendermi qualche momento per concentrarmi, per rimettere insieme i pezzi.

Le uniche cose che conosco sono l'utilità della perla che ho in mano e che qualcosa, o meglio come ha detto Pan, qualcuno, sta cambiando l'isola.

Non so perché ad avere la perla sia proprio io e non ho la più pallida idea di quale fosse l'ultima verità.
Ok, ho visto una scena piuttosto...particolare, e molto dettagliata. Ma, onestamente, non so chi sia quel ragazzo, non so perché abbia dato il suo cuore a Pan e non so cosa fosse quella strana luce.

Mi rendo conto di non sapere la maggior parte delle cose, forse le più importanti.

La fata avrebbe dovuto darmi qualche informazione in più...e poi dov'è finita?
Voleva qualcosa in cambio, no?

Eppure non è qui.

Questa storia non mi torna.
Ho visto la verità, ma non ho ottenuto le risposte alle mie domande.

Inizio a camminare, incerta sulla mia meta.
Ho bisogno di schiarirmi le idee, devo cercare di capirci qualcosa, altrimenti sarà stato tutto inutile.

Riconosco il luogo dove sono arrivata. È dove Pan mi ha tenuta prigioniera, dove si trovano le gabbie. Stranamente non c'è nessuno a sorvegliare il ragazzo, che grida e si dimena chiedendo aiuto da dietro le sbarre.

«Fai silenzio» sussurro, ammonendolo.

«Attirerai l'attenzione»

Mi guarda stupito, non essendosi accorto della mia presenza.

«Aiutami, ti prego!»

«Lo farò»

Per quanto ne so, lui potrebbe essere il ragazzo che ho visto nella verità del futuro.
Le immagini non erano molto nitide, non sono riuscita a vederlo bene.
Ma so che quello che stava facendo Pan era sbagliato. Era magia nera, e non può portare a nulla di buono.

Dopo pochi minuti riesco a tirarlo fuori dalla gabbia, incerta su come mandarlo via da qui.

«Grazie»

«Non ringraziarmi ancora. Finche sei su quest'isola non sei al sicuro, anche se non sei dentro una gabbia»

Mi guardo intorno, cercando di pensare ad un modo per farlo andare via di qui.

«Dove siamo, esattamente?» mi chiede.

Guardo davanti a me, aspettando qualche istante prima di parlare.

«Questa è l'isola che non c'è»

Dei forti rumori mi costringono a girarmi.

«Stanno arrivando. Seguimi»

Mi incammino velocemente verso il bosco, assicurandomi che il ragazzino mi stia dietro.

Non so esattamente cosa farò, ne perché lo sto facendo.
Ma non voglio che altri abbiano il mio stesso destino.

«Perché ti ha portato qui?» gli chiedo, continuando a camminare a passo svelto.

Run, Wendy || COMPLETAWhere stories live. Discover now