Capitolo 30

1.6K 70 8
                                    

Storybrooke                                          3.30 a.m

Gli intrusi vennero scaraventati con forza all'interno dell'acqua. Scesero in fondo, forse di qualche metro, e fecero fatica a muoversi a causa dello stordimento. Emma aprí gli occhi, ma l'acqua salata pizzicava. Nuotò fino ad emergere e prese una lunga boccata d'aria, se fosse rimasta qualche secondo di più avrebbe probabilmente perso i sensi. Gli altri iniziarono ad entrare nella sua visuale uno ad uno. Si guardavano intorno, realizzando piano piano di trovarsi nell'acqua del mare. Nuotarono fino a raggiungere il lungo ponte di legno per poi salire su di esso e toccare finalmente la terraferma. Erano scossi, sorpresi, senza fiato.
Tutto era successo nell'arco di pochi secondi, Tremotino, la magia nera, il fumo, il mare.
Ed ora si trovavano di nuovo lì, a Storybrooke. Ma nessuno di loro ne era contento.

«Dobbiamo tornare indietro. Henry. Henry è ancora lì!» gridò Emma, cercando ancora di riprendere fiato.

«E anche Mary Margaret» aggiunse David.

Tutti gli sguardi erano puntati su Tremotino che in risposta li guardò come se fossero dei pazzi.

«Volete tornare lì?»

«Li c'è mio figlio!» Emma indicò un punto impreciso nell'acqua, come se l'entrata per l'isola si trovasse proprio laggiù.

«Dovrai fartene una ragione. Ormai l'ha preso e non c'è niente che tu possa fare!» sbottò lui senza alcuna delicatezza, non curandosi del profondo dolore che stava causando alla donna.

«Ho detto che devi mandarmi indietro. Non ti ho chiesto io di portarci via!»
Si avvicinò all'uomo con gli occhi sprizzanti di rabbia.

«Se non l'avessi fatto sai cosa sarebbe successo? Sareste morti. È davvero questo che volevi?»
Emma rimase in silenzio per un attimo, senza mai distogliere il suo sguardo ostile dagli occhi di Tremotino.

Morti.
Morti.
Morti.

Questa parola non le suonava così male nel caso in cui Henry non fosse tornato.

Si avvicinò a lui con calma agghiacciante, stringendo i denti tra loro.

«Io esigo che tu mi riporti su quell'isola. Adesso!» ringhiò sul viso dell'uomo, che in risposta alzò un angolo della bocca in un sinistro sorriso.

«Andrò lì e porterò mio figlio indietro, costi quel che costi»

«Una volta che Pan vuole qualcosa, la avrà. Non hai alcuna possibilità di recuperare tuo figlio, Salvatrice» gli soffiò sul viso, con un'insolita aria divertita che avrebbe fatto esplodere Emma da un momento all'altro, se solo non fosse intervenuto Killian.

«Ma tu potresti sempre aiutarci con i tuoi poteri» aveva proposto, facendo in modo che tutti gli sguardi insistenti degli altri si puntassero sul Signore Oscuro.

«Perché dovrei farlo? Mi sono sdebitato con Regina, vi ho salvati. Non ho intenzione di accompagnarvi nella vostra imprudente missione suicida» rispose arrogante.

«Sdebitato con...Regina?» aveva chiesto Neal, confuso.

«Niente di importate. Avevamo...un piccolo affare in sospeso» si intromise quest'ultima, guardando Tremotino dritto negli occhi.

Emma la vide l'ostilità in quello sguardo.

C'era qualcosa di grande dietro. Tremotino non li avrebbe mai e poi mai aiutati, a meno che Regina non avesse qualcosa con cui ricattarlo. Ma cosa poteva avere in mano di così potente da mettere in guardia il Signore Oscuro?
Regina non gliel'avrebbe mai rivelato, non erano mai andate d'accordo loro due. A dire il vero, Regina non andava d'accordo con nessuno. Ma in questo momento non era importante; l'unica cosa che contava era trovare un modo per tornare e salvare Henry, non importava come.

Run, Wendy || COMPLETAWhere stories live. Discover now