Capitolo 20

1.7K 75 0
                                    

«Wendy, Wendy!»

Mi sento scuotere con forza e apro gli occhi lentamente per capire quello che sta succedendo.
Felix è sullo stipite della porta e sembra avere molta fretta.

«Alzati, subito. E prendi l'arco» mi ordina per poi uscire velocemente dalla mia tenda.

Sono ancora leggermente stordita, ma mi alzo e faccio come mi è stato chiesto.
Esco dalla tenda impugnando l'arco e con la faretra sulle spalle e subito la luce del sole mi colpisce, facendomi chiudere gli occhi.

Metto una mano davanti al viso per poter vedere chiaramente .
L'accampamento è tutto un via vai di sperduti agitati che corrono da una parte all'altra.
Continuo a guardarmi in torno, confusa.

Vado verso uno di loro intento ad affilare una lancia e lo prendo per una spalla, facendolo sussultare.

«Che sta succedendo?» grido per sovrastare le urla degli altri.

«Gli intrusi. Siamo sotto attacco!» non fa in tempo a finire la frase che sfreccia in direzione degli altri che si stanno addentrando all'interno del bosco.

Gli intrusi. Finalmente ho l'occasione di scoprire con chi ho a che fare.
E senza pensarci due volte mi ritrovo a seguire gli sperduti senza avere la minima idea di dove stiamo andando.

Si fermano in un punto preciso, puntando le loro armi davanti a loro. Ma sono troppo indietro per poter vedere.

Siamo su una specie di rialzo e Pan sta parlando con qualcuno, ma non riesco a capirlo.
Mi avvicino lentamente per poter vedere sotto di noi.

Ci sono cinque persone, una donna bionda, due more, un uomo e...

«Killian...» sussurro, ma lui sembra avermi sentito poiché mi guarda di sottecchi, senza abbassare la guardia.

Distoglie immediatamente lo sguardo per tornare a concentrarsi su Pan. Sembrano tutti sull'attenti, come se si stessero per attaccare da un momento all'altro. Ed è così.

Arretro di un passo, spaventata.
Gli sperduti sono scesi dal rialzo e si stanno scontrando con gli intrusi, anche Felix.

Continuo a guardare la scena da lontano, non riuscendo a muovermi. Le mani tremanti impugnano ancora l'arco.

Lo guardo e poi guardo Pan.
Incrocia i miei occhi e mi osserva stupito per un attimo, per poi riprendersi e avanzare verso di me.

Prende una freccia da dietro di me e me la mette in mano con forza.

«Wendy, tira!»mi grida.

«Io...io non posso»
Sto tremando come una foglia. È successo tutto troppo velocemente, cinque minuti fa ero ancora nel mio letto a dormire tranquillamente e ora devo assistere ad uno scontro improvviso e dovrei anche tirare!

«Si che puoi» prende l'arco, posizionando la freccia su di esso per poi rimettermelo tra le mani.

Lo afferro tentennante, faticando a tenere salda la presa. Il mio petto si alza e si abbassa seguendo la velocità irregolare del mio respiro, mentre provo invano a prendere la mira. Non so nemmeno io cosa sto puntando. Miro verso di loro, innervosita dalla pressione che Pan esercita su di me.

«Tira, tira!» continua a ripetere troppo vicino a me.

Nessuno sembra fare caso a noi, troppo intenti a scontrarsi tra loro.
Solo Killian incrocia il mio sguardo per un secondo, ma non riesco ad interpretarlo.
Paura? Compassione? Delusione?
Non lo so.

So solo che smetto di percepire qualsiasi cosa nell'esatto momento in cui scocco la freccia, che colpisce l'altro uomo sul fianco, provocandogli un profondo taglio.
Vedo la sua espressione di dolore, che cerca di mascherare mentre continua a combattere.

Run, Wendy || COMPLETAWhere stories live. Discover now