Capitolo 46

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Wendy Darling non si era mai sentita tanto morta quanto in quel momento. Credeva davvero di esserlo a dir la verità, e in fondo nessuno pensava che sarebbe mai sopravvissuta. La freccia che si era incastrata nella sua spalla e il prepotente contatto con l'acqua l'avevano stordita, ma non abbastanza da farle perdere i sensi. Quindi ora si ritrovava a galleggiare sulla superficie riflessa del cielo blu. Non sentiva caldo o freddo. La potente luce del sole non le dava fastidio agli occhi, ogni talvolta che un'onda si scontrava contro il suo corpo fermo e le scavalcava il viso non si sentiva annegare. La freccia ancora ben puntata sulla sua spalla non le procurava dolore ne fastidio.

Che le stava succedendo?
Non trovò neanche la forza di cercare una risposta a quella domanda.
Si lasciò solamente trascinare pian piano verso la riva fino a toccare la sabbia con la schiena.

Non ci volle molto prima che si stufò di rimanere ferma, sentiva un estremo bisogno di muoversi. Sfilò la freccia dalla sua spalla senza alcuna difficoltà, del dolore neanche l'ombra.

Credette per un momento di essere diventata pazza. Com'era possibile che non provasse nulla, nemmeno un leggero fastidio? Forse il suo cervello era talmente danneggiato da eliminare completamente la percezione del dolore, o forse stava davvero morendo e i suoi sensi la stavano abbandonando.
Buttò un occhio sulla spalla colpita, gesto che la portò a trattenere il respiro.
Portò una mano su di essa con il tentativo di provare qualcosa, le sue dita premevano prepotentemente contro la carne scoperta sentendo il disperato bisogno di sentire anche il più lieve dei dolori. Ma era come se il suo corpo non le appartenesse più. Niente dolore, niente sangue, niente di niente.

Uno sbuffo confuso lasciò le sue labbra.
Ogni secondo che passava le sembrava di accumulare energie, si sentiva potente, inarrestabile, viva.
E non sapeva se esserne felice o spaventata.
Era felice perché in questo modo avrebbe potuto aiutarlo, avrebbe potuto salvare il suo Peter e non avrebbe più permesso a niente e a nessuno di fargli del male. Ma non voleva diventare come lui.
Era quello il prezzo da pagare? Essere destinati a vivere circondati da sangue, da grida, da terrore. Perché era così che Wendy vedeva la vita di Peter, e come si poteva darle torto. Neanche lo stesso Pan le avrebbe permesso di vivere nella stessa macchia nera nella quale era rimasto incastrato, anche se questo gli sarebbe costato la vita.
Lei era solo una ragazzina e si stava spingendo verso qualcosa di troppo grande. Continuava a dirsi che non era fatta per questo, la magia non le apparteneva, non aveva le giuste forze per affrontarla. Eppure questa aveva scelto lei, e quando la magia sceglie non c'è modo di tornare indietro.

Si fermò per qualche minuto ad osservare il mare lontano sentendo un estremo bisogno di tornarci dentro e lasciarsi cullare dalle onde. Voleva un attimo di pace, ma poteva permetterselo? Ogni secondo che passava la vita degli altri era sempre più in pericolo e lei non sarebbe riuscita a portare questo peso sulle spalle, non ancora.

Non aveva più senso vagare per l'isola sperando di trovare Pan nascosto da qualche parte. Ora era sola, eppure si sentiva meglio di prima. Poggiò una mano sulla sabbia calda per alzarsi da terra, ma prima che potesse sollevarsi uno strano brivido che le percorse il palmo della mano la bloccò. Levò la mano di scatto, stranita da quella particolare, ma piacevole, sensazione. Toccò nuovamente il terreno con il polpastrello, stavolta con più esitazione. Solo sfiorando la sabbia poteva sentire una scarica di adrenalina investirla dalla testa ai piedi. Stavolta non ritirò il dito, ma premette con più insistenza.
Delle immagini sfocate le passavano davanti agli occhi ad una velocità impressionante, tanto da farle credere che la sua testa stesse per scoppiare. Nonostante ciò si fece forza e mantenne il contatto. Vedeva gli sperduti che accendevano un fuoco, le sembrò persino di sentire l'odore della legna bruciata davanti a lei. Sbatté le palpebre una volta, e la visione cambiò. Vedeva Felix legato al busto di un albero, il sangue che gli ricopriva il viso e gli occhi chiusi. Poi vedeva Uncino, rinchiuso dentro una gabbia e issato dal terreno, come era successo a lei. Quello che la sconvolse di più fu la persona che vide sotto di lui. Una figura scura e immobile, lo sguardo pungente di un'anima persa e un cuore oscurato dal potere e dalla tirannia. La sua paura più grande ma anche quella che bramava con tutta se stessa.

Pan.

Pan stava bene, era libero. Distingueva i suoi lineamenti delicati, i suoi occhi neri come la pece e un sorriso che le sembrò dannatamente sbagliato.
Sentì un'unica frase ovattata prima di tornare in se.
«Ci si rivede, Capitano»

Wendy sussultò e cadde di nuovo sulla sabbia, colpita da un improvviso giramento di testa.

«No, no, no» continuava a mormorare ininterrottamente portando di nuovo le mani sulla sabbia con il tentativo di vederlo ancora.
Ma non sentiva più nulla. Affondava le mani nei granelli cocenti con tutta la forza che aveva in corpo ma questo serviva solo a farla scoraggiare di più.

Pan stava bene, ma non sembrava la stessa persona che aveva visto pochi giorni prima. Anche da quella breve visione aveva constatato che qualcosa non andava, e sapeva che non le sarebbe piaciuto.

——

«Ci si rivede, Capitano» ghignò Pan.

Uncino si limitò a rivolgergli uno sguardo carico d'odio, ma sapeva bene di non poter replicare vista la sua situazione.

«Ti trovo bene»

«Cosa vuoi da me?» borbottò con fatica il pirata, con falsa disinvoltura.

Pan sembrò pensarci su per un attimo, ma non gli rispose. Si limitò a guardarlo divertito, dovendo alzare leggermente il capo in direzione della gabbia sospesa in aria.

«E adesso cosa farai» chiese Killian dopo secondi di assoluto silenzio«mi ucciderai?»

Il ragazzo ridacchiò compiaciuto dalla curiosità dell'uomo. In effetti, non vedeva l'ora di rivelargli i suoi piani.

«Questo è scontato, Killian. Ma la tua vita non potrà mai soddisfarmi a pieno» gli lanciò un'occhiata fintamente confusa e chinò in capo, pensieroso.

«Mi sono stufato di tutti. Ucciderò ogni singolo essere che abita l'isola, ogni ragazzo, uomo o animale. Forse questo basterà a saziarmi» lo informò ricevendo in cambio nient'altro che un altro sguardo carico di rabbia.

«E che mi dici di Darling?» osò Uncino, sapendo di star colpendo un punto debole«L'hai già dimenticata?»

Pan si issò in volo fino a raggiungere la gabbia di Killian. Avvicinò il viso alle sbarre il più possibile e arrivò a qualche centimetro dal viso del pirata.

«Non ricordo neanche il suo nome» soffiò rabbioso sul volto dell'uomo, con un'inespressività sovrannaturale.
In realtà, nonostante volesse nasconderlo, il suo stomaco aveva iniziato a bruciare solo al suo pronunciare.

Si allontanò di scatto lasciando Uncino da solo nel bel mezzo della foresta e raggiunse il cielo il più velocemente possibile. Volava sopra l'isola che non c'è ad una velocità impressionante, forse con la speranza che il vento potesse scacciare i pensieri che gli inondavano la testa. Ma il dolore era ancora lì ad alimentare la sua rabbia e, di conseguenza, l'oscurità che ormai aveva creato un muro intorno al suo cuore. Wendy Darling era ancora lì dentro, se lo sentiva. Era all'interno di quella muraglia imbattibile e non ne sarebbe mai uscita.
Eppure, per quanto gli costasse ammetterlo, avrebbe solo voluto che quel ricordo sparisse. Avrebbe voluto cancellarla, non sarebbe mai dovuta esistere, non doveva lasciarla entrare e prendere un posto eterno dentro di lui.
Perché ora Wendy Darling gli procurava un dolore così profondo che credeva avrebbe iniziato ad odiarla.

——
Capitolo di passaggio

Credo manchino 2, forse 3 capitoli alla fine, se non riesco a concentrare le mie idee in così pochi capitoli potrebbero anche uscirne di più, chissà! Questo comunque è, appunto, un capitolo di passaggio. A quanto pare Peter è tornato quello di prima e Wendy è ancora viva ma lui non lo sa (!!!)

Fatemi sapere che ne pensate e se vi piace la piega che ha preso la storia!

A presto <3 !!

Run, Wendy || COMPLETADonde viven las historias. Descúbrelo ahora