Capitolo 26

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«C-cosa?» balbetto indietreggiando di un passo.
Killian mantiene il suo sguardo fermo su di me, gli occhi di ghiaccio impassibili.

«Cosa stai cercando di dire?» chiedo, la voce che trema leggermente dal nervosismo.

Rimane in silenzio per un po', come se non sapesse neanche lui cosa dirmi.
Si alza in piedi e dopo aver fatto qualche passo verso di me poggia le mani sulle mie spalle.

Apre la bocca per dire qualcosa e io rimango con il fiato sospeso. Poi i suoi occhi sembrano cambiare, la loro lucentezza si affievolisce e lui torna a guardarmi con il solito sguardo freddo e privo di emozioni.

«Torniamo indietro» afferma deciso, allontanandosi da me e tornando sui suoi passi.

Io rimango immobile per qualche secondo, amareggiata ma anche sollevata in un certo senso da quella risposta mancata.

«Ti perderai se non mi stai dietro» mi richiama.

Lo seguo, cercando di scacciare la pessima sensazione che mi ha lasciato la sua frase.
Killian può sembrare un idiota, ma non lo è. È più furbo e intelligente di quanto pensassi, sembra avere occhi ovunque, è cauto, silenzioso, scaltro.
È come se cercasse di farti credere di non sapere nulla ma in realtà sa più di tutti. Rimane nel suo angolo sicuro e semplicemente osserva, sembra studiare tutti i movimenti che lo circondano.
Ma non riesco a comprenderlo a pieno, non riesco a distinguere l'incoerenza delle sue parole cariche d'odio dalle le sue frasi calde, come un momento mi guarda come se volesse sbranarmi viva e il quello dopo come se mi compatisse.
E quando davanti ho lui mi comporto allo stesso modo.

mi fido e non mi fido
lo assecondo e gli vado contro
lo ringrazio e lo maledico.

E non riesco a capirlo.
Perché il Killian che mi ha aiutato a salvare quel ragazzino e quello che mi ha minacciata, che mi ha guardato come se fossi sbagliata, che ha detto di odiarmi e che mi avrebbe distrutta, sembrano due persone completamente diverse.

Di solito non mi interessa cosa pensa la gente, ma ora vorrei davvero sapere in che modo mi vede. Vorrei sapere perché ogni volta che i suoi occhi freddi incontrano i miei mi senta sbagliata, come se avessi un peso nel petto che non riesco a tirar fuori e che mi faccia sentire costantemente in colpa per qualcosa che di cui non sono a conoscenza nemmeno io.


Torniamo dagli altri, che nel frattempo si sono svegliati e stanno sistemando la loro roba per riprendere le ricerche.

«Oh, eccoli. Eravate...insieme?» chiede Emma con un'espressione confusa mentre ci vede camminare l'uno affianco all'altro.
Dalla sua faccia capisco che è preoccupata che potremmo ucciderci da un momento all'altro, data la vicinanza.
Ma io scrollo le spalle, assumendo un'aria serena.
È meglio che credano che andiamo d'accordo, l'ostilità tra me e Killian potrebbe destare sospetti dato che, in teoria, non è concretamente giustificata ai loro occhi.

«Killian si è scusato per il comportamento di ieri, ora è tutto apposto» dico rivolgendole un sorriso tirato.

Lei si gira verso quest'ultimo, sorpresa.
«Davvero?»

Uncino sembra esitare, perciò gli do una piccola spinta senza farmi vedere per incitarlo ad acconsentire.

«Ecco...si, davvero» il suo tono infastidito è percepibile da miglia di distanza, ma Emma non sembra farci caso dato che gli rivolge un sorriso spontaneo e contento.

«Ne sono felice» ammette, guardando entrambi.
Non appena si gira dall'altra parte osservo il viso di Killian che sembra aver preso fuoco.

Sbuffo in una piccola risata, ricevendo una brutta occhiata da parte sua.

Run, Wendy || COMPLETAWhere stories live. Discover now