Capitolo 49

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Le gocce di pioggia cadevano imperterrite sul terreno dell'isola che non c'è, rendendolo ulteriormente umido. Pioveva da un'intera settimana ormai, e non accennava a smettere.
I nuovi ragazzi sperduti erano stati costretti a rimanere nelle loro tende per la maggior parte del tempo, risultando quindi inattivi e agli occhi di Pan—inutili. Dover procurare le provviste per tutti loro lo seccava, e non poco. Aveva provato a mandarli fuori comunque, ma impiegavano ore ed ore per procurarsi qualche frutto al massimo, a causa della vista ostacolata dalla pioggia. L'idea di sbarazzarsi di loro gli era balenata in testa diverse volte, ma dovette ricredersi. Per quanto gli dolesse ammetterlo, quei ragazzi gli servivano. Sarebbe stato difficile spingerli a fidarsi ciecamente di lui come gli altri, ma ci avrebbe lavorato su.
Ora il problema principale era un altro, e prendeva il nome di Wendy Darling.

Quella stramaledetta e insopportabile pioggia li torturava a causa sua. Lei e il suo pianto esasperante avevano scatenato una tempesta così distruttiva che anche lo stesso Pan ne era infastidito. E più provava a convincersi che il fatto che si fosse legata all'isola non fosse un bene, più non poteva fare a meno di esserne piacevolmente soddisfatto. La sua Wendy, la sua sperduta era il completo caos, era pericolosa. E la cosa che lo appagava di più era il fatto che lei riuscisse a resistere all'oscurità che stava pian piano inglobando il suo cuore, quell'oscurità che lui non era stato in grado di combattere.

«Felix, vieni qui!» gridò in direzione dello sperduto che lo raggiunse immediatamente al di fuori della logore tenda. Le ferite erano ancora ben visibili su ogni parte del suo corpo, il viso marcato da un profondo taglio che lo segnava in diagonale e i diversi punti ancora violacei che contrastavano i suoi occhi verde scuro. Aveva il cappuccio del mantello posato disordinatamente sulla testa, le movenze degli arti ancora deboli ma abbastanza forti da permettergli di portare un lungo bastone sulla spalla.

«Raduna alcuni sperduti e mandali in spedizione» ordinò fermamente.

«Pan, ne abbiamo gia persi due questa settimana. Non credo sia prudente» tentò il ragazzo mantenendo un tono calmo e preoccupato. Pan non si scompose, si limitò a lanciargli un'occhiata ghiacciata che lo fece irrigidire.

«Fai come ti ho detto. Io ho altre cose a cui pensare» lo liquidò con il tono di chi non ammette repliche. Felix abbassò il capo, consapevole che non avrebbe potuto contrastare l'autorità di Pan, e lo lasciò presto solo, immerso nei suoi pensieri.

Peter si sedé a terra, noncurante del fatto che il suolo fosse bagnato. Alzò gli occhi per osservare il cielo, scuro e coperto dalle numerose nuvole dalle quali scendevano velocemente le piccole gocce d'acqua che sostituivano le lacrime di Wendy. L'acqua che si scontrava con le sue iridi lo infastidiva, ma non riusciva ad abbassare il capo. Quella gli sembrava un'eterna meraviglia, un miraggio. Perché quelle piccole e insignificanti gocce d'acqua erano la rappresentazione terrena della forza e del potere che quella ragazza nascondeva. E lui avrebbe voluto conservare quella forza per sempre, tenerla nascosta agli occhi di tutti così che solo lui sarebbe stato in grado di ammirare la sua accecante bellezza. Ma, in ruolo di capo, aveva delle necessità, e non poteva permettere che i suoi desideri le cambiassero. Gli sperduti avevano bisogno di un luogo abitabile e che potesse considerarsi casa, e in quelle condizioni non lo era affatto. Ormai non poteva fare nulla per evitare che le emozioni di Wendy si riversassero sull'isola: era già parte integrante di essa, e quella era una situazione irremovibile. Perciò la cosa più ragionevole da fare era limitare i danni. L'avrebbe liberata, in un certo senso. Insomma, solo perché le avrebbe permesso di uscire da quella gabbia non significava che non l'avrebbe controllata costantemente. Doveva fare in modo che non compisse azioni avventate e, possibilmente, evitare che l'ombra la trovasse e la uccidesse senza il suo permesso. Non ne aveva più motivo in realtà, l'isola era salva e di conseguenza lo era anche lei, ma prevenire era meglio che curare.

Run, Wendy || COMPLETAWhere stories live. Discover now