Capitolo 45

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Potresti immaginare il dolore che si prova quando si perde qualcuno che ami?
Mai.

Eppure Pan aveva passato secoli a ridere sui corpi dei suoi compagni, non provava gioia, solo un senso inspiegabile di soddisfazione macabra e ingiustificata. Uccidere non era faticoso, sarebbe morti tutti prima o poi, tranne lui ovviamente. Che gli importava di qualche goccia di sangue in più? Il mondo non sarebbe finito e la sua coscienza non gliel'avrebbe fatto pesare.

Provare dolore per la morte di qualcuno?
Quando aveva visto la madre di Wendy morire, vedere la ragazza piangere sul suo corpo, quello lo poteva definire come la sensazione più vicina al dolore che egli avesse mai provato.

Ma ora era diverso.

«Stai mentendo!» gridava rabbioso, sbattendo i pugni sulla clessidra di vetro fino a farsi sanguinare le nocche. Il liquido nero scorreva sulle mani fini ad arrivare ai gomiti.

«Io ti ammazzo! Possa essere l'ultima cosa che faccio» si sentiva il viso in fiamme, la rabbia gli bruciava nello stomaco e saliva per la gola per poi essere riversata nelle sue crude parole.

L'ombra ghignò soddisfatta.

«Non puoi farmi nulla, Pan. Sei debole»

«Mettimi alla prova» ringhiò minaccioso il ragazzo cercando in tutti i modi di ignorare il dolore che sentiva all'altezza del cuore.

L'ombra strisciò davanti a lui con un rapido movimento, più veloce di una soffiata di vento.
I suoi occhi gialli oscurati dal buio spiccavano su ogni altra cosa, rendendo la sua presenza ancora più sinistra agli occhi di Pan.

«Ora potremo avere tutto ciò che abbiamo sempre desiderato»

Pan strinse gli occhi con forza.
Non credeva che avrebbe sopportato un'altra sua parola.

«Virai per sempre, non ci sarà più nessun ostacolo. Sarai il re dell'isola, proprio come volevi tu»

Il tonfo di un altro pugno a contatto con il vetro riecheggiò nell'aria.

Peter sospirò ostile, le nocche ancora poggiate sulla superficie della gabbia e gli occhi rivolti verso il basso, pensieroso.

«Questo è ciò che tu, e soltanto tu hai sempre voluto, io ero solo una pedina da manipolare a tuo piacimento. Credi davvero che riuscirai di nuovo a controllarmi?» sputò velenoso con un cipiglio di incredulità a contornargli il volto.

L'ombra si spostò confusa. Wendy Darling era morta, Pan sarebbe dovuto tornare quello di sempre. Forse l'oscurità dentro di lui aveva solo bisogno di una leggera...spinta.

Volò insoddisfatta all'interno della grande caverna buia.

Pan guardava davanti a se, gli occhi socchiusi e le labbra strette fermamente tra i denti.

Non era vero.
Lui sarebbe uscito da quella maledetta gabbia e sarebbe tornato tra le sue braccia. L'avrebbe fatta sorridere e avrebbe osservato il suo prezioso viso arrossire, in netto contrasto con la sua personalità. L'avrebbe portata di nuovo in quel luogo speciale, avrebbero riso insieme, sarebbero stati vicini, l'avrebbe baciata.

Run, Wendy || COMPLETAWhere stories live. Discover now