Capitolo 17

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Chiudo il libro frustrata.
Non ho ricevuto informazioni utili su nessuno, neanche su Pan o quella stramaledettissima perla.
Se prima questo libro mi sembrava una manna dal cielo ora lo vedo solo come un ammasso di pagine scritto da qualche tipo annoiato.

Lo rimetto al suo posto, per poi uscire dall'isoletta e tornare all'accampamento.

Sono arrabbiata, confusa e delusa da me stessa. Se non ho informazioni su di lui allora non ho un punto dal quale iniziare.
Ma ci sarà qualcun altro che nutre un odio così profondo per Pan da essere disposto ad aiutarmi?

«Intrusi!» grida uno degli sperduti correndo verso il centro dell'accampamento.

Tutti escono dalle loro tende, compreso Felix, guardandolo confusi.

«Li ho visti, erano in cinque, forse sei» il ragazzo continua ad agitarsi, muovendo le braccia con dei movimenti nervosi.

«Ne sono già al corrente, Sam, non c'è bisogno di agitarsi tanto»
Pan è seduto su un tronco d'albero poco più distante dal ragazzo, e mi chiedo se fosse sempre stato lì o se sia solo comparso all'improvviso come è solito fare.

«Sono qui per un ragazzino, ma non riusciranno a trovarlo. Non sono una minaccia» continua a parlare distrattamente mentre intaglia una lancia di legno con un coltellino.

«Sta volta però assicuratevi che il ragazzo non riesca a scappare»mi guarda con ostilità dopo aver pronunciato quella frase, per poi osservarmi a lungo accorgendosi probabilmente che le ferite sono guarite.
Solo quando incrocia i miei occhi distoglie velocemente lo sguardo e torna a guardare la lancia, come se la cosa non gli interessasse.
Ma in realtà so che nella sua testa si sta chiedendo come sia possibile.
«E li lasceremo vagare sull'isola senza fare niente?» interviene un altro sperduto.

«Ragazzi, che divertimento ci sarebbe a mandarli subito via? Abbiamo degli ospiti, assicuriamoci che il loro benvenuto sia...speciale» si scambia uno sguardo con Felix, che gli rivolge un sorriso complice.

«Andate a svegliare il ragazzo e portatelo qui» ordina ad alcuni sperduti.

«Voi altri entrate nelle vostre tende e non uscite finché non vi sarà chiesto di farlo»

Si sofferma a guardare me, come per accertarsi che l'abbia sentito.
Alzo gli occhi la cielo di rimando, per poi entrare velocemente nella mia tenda.

Ovviamente non ho alcuna intenzione di rimanerci.

Si, potrei sembrare pazza. Solo poche ore fa un demone assassino mi ha quasi uccisa, eppure io continuo a disobbedirgli e a fare di testa mia. Ma non ho scelta, in fondo. Non posso rimanere qui in silenzio e sperare ogni giorno che Pan sia di buonumore e che non se la prenda con me.
Devo scoprire chi è questo ragazzino e chi sono gli intrusi, ma soprattutto come hanno fatto a venire qui. Se sono riusciti ad arrivare sull'isola conosceranno anche il modo per andarsene?
Non lo so. Ma non credo di avere molte chance per lasciare questo posto, quindi vale la pena tentare.

«Henry! Ben svegliato» la voce di Pan è più dolce del solito. Appoggio l'orecchio sull'uscio, per poter sentire meglio.

«Peter? Cosa è successo?» risponde il ragazzino leggermente stordito.

«Ti sei addormentato, dovevi essere molto stanco. Aspetta qui, ti porto qualcosa da mangiare»

Da quando si preoccupa così tanto per i prigionieri?

Run, Wendy || COMPLETAWhere stories live. Discover now