• Spin-off: Cosa è successo ad Eleanor?•

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Surprise! ;)
Vi adoro, grazie di tutto.
-M

L'aria di Doncaster a Natale era sempre speciale per me da quell'anno in cui i pianeti si erano allineati e mi avevano fatto rincontrare Louis. Profumava di pan di zenzero e di cioccolata calda da quando avevo memoria, ma con lui profumava di baci rubati in lunghe passeggiate lungo la strada dei ricordi. Con lui Doncaster aveva il retrogusto del viscerale amore per le radici, la leggerezza di un fiocco di neve freddo sulle guance calde dalle risate.

Quel giorno celebravamo il nostro dodicesimo anniversario di matrimonio. Avevamo entrambi passato il traguardo dei quarant'anni, a distanza di mesi l'uno dall'altro, e avevamo festeggiato in grande, con tutti i nostri amici, la mia famiglia-solo la mia, ormai Lou non aveva più rapporti con la sua, e a buona ragione-, e nostro figlio Tyler.

Tyler.
Il mio amore, il mio bambino.

Tyler aveva da poco compiuto dieci anni, invece. Più il tempo passava e più la risata di mio figlio tendeva ad assomigliare a quella di mio marito Louis e il suo modo di corrugare le sopracciglia quando era infastidito era esattamente identico al mio. Non aveva il mio DNA, certo, però negli ultimi cinque anni insieme a noi aveva preso delle parti di noi e aveva racchiuso tutto nei suoi modi di fare e nel suo cuore per sempre.

Da cinque anni a quella parte lo portavamo dai suoi nonni in Inghilterra per Natale, i miei genitori, per fargli vivere l'esperienza della tradizione natalizia come l'avevamo vissuta noi, con cenone, la famiglia allargata e tutto il resto. Aveva avuto modo di conoscere Niall, Sara, Ed e tutte le persone care a me e suo padre, che erano sempre tutte invitate agli innumerevoli pranzi di Natale tenuti a casa Styles.

Niall e Tyler avevano una chimica fuori dal comune, più di quanta il piccoletto ne avesse mai avuta con sua zia Gemma. Ormai era diventato zio Niall. Zio Niall che gli comprava le caramelle, che gli faceva recapitare lettere e cartoline quasi ogni settimana da quando aveva imparato a leggere e scrivere, che gli mandava video mentre suonava la chitarra e gli cantava le sue canzoni preferite, lo stesso zio Niall che aveva fatto sbocciare nel suo cuoricino una grande passione per la musica.

"Papy, mi compri una chitarra?", mi aveva chiesto Tyler un giorno. E ovviamente aveva ottenuto la sua chitarra. Quando decise di videochiamare Niall per mostrargliela, io decisi di intromettermi nella loro conversazione.

"Guarda, zio! Una chitarra come la tua. In realtà la tua è nera però è comunque bella questa.", gli disse mentre abbracciava lo strumento musicale stretto al petto con il suo solito piccolo sorrisino entusiasta sulle labbra.

"Ora ti manca solo imparare a giocare a golf, amore. Andiamo a giocarci insieme la prossima volta che ci vediamo!", gli rispose Niall con un piccolo ghigno.

"Per caso sai perchè mio figlio voglia diventare un mini-te e non un mini-me?", chiesi al mio migliore amico aggrottando le sopracciglia.

L'immagine bionda di Niall nel computer iniziò a ridere a crepapelle tenendosi la pancia con le mani e lo stesso fece mio figlio, la familiarità di quel suono mi scaldò il cuore e fui grato a Dio per aver avuto proprio Niall come amico di infanzia. Che fortuna era avere quell'uomo nella mia famiglia, lui e Tyler erano i piccoli biondi del mio cuore.

Mi faceva piacere che Tyler lo avesse preso come punto di riferimento e che si interfacciasse e confrontasse con un adulto come lui: solare, positivo, pieno di interessi e di storie da raccontare. Era un ottimo esempio.

Adorare zio Niall implicava anche adorare zia Sara, perchè dopo svariate dinamiche strane che dopo anni ancora non ero riuscito a comprendere a pieno erano finiti insieme ed erano andati a vivere insieme non molto lontano dalla casa dei miei genitori. Ed era proprio dai miei che stavo andando, mano nella mano con i miei grandi amori a salutare i nonni.

† Since we were 18 † -Larry StylinsonWhere stories live. Discover now