•Capitolo 23•

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"Ti amo." gli dissi.

Chiusi gli occhi, cercando di prepararmi ad un possibile rifiuto, avendo paura della sua reazione e avendo un desiderio irrefrenabile di sentirgli dire quelle stesse parole.

Aspettai un po', Louis non aveva avuto nessuna reazione. Aprii lentamente un occhio per controllare se fosse almeno vivo, poi li aprii entrambi. Louis era lì, a fissarmi privo di emozioni e senza fare niente.
Stava respirando, sì?

I suoi occhi azzurri erano un mare in cui mi piaceva perdermi ma ora ci stavo affogando. Le sue labbra erano leggermente spalancate, gli occhi sgranati ed era così bello, ma era una tortura che non mi rispondesse.

"Lou?" lo richiamai. Da quel 'Lou' si intendevano altre mille parole:  che io avevo bisogno di una risposta, avevo bisogno di certezze. Io avevo bisogno di lui.

"Haz..." sussurrò e quasi pensai che me lo fossi immaginato. Perché non mi parlava? Cosa stava pensando adesso?

"Lou parlami." lo supplicai, non ne potevo più.

Mi ero esposto a lui, mi ero dichiarato, glielo avevo detto, e lui nemmeno rispondeva e se proprio non gli piacevo nemmeno me lo diceva. Era una tortura.

Sentii una lacrima sulla mia guancia, grandioso. Nei momenti più inoppurtuni mi mettevo a piangere...

"Haz, io..." mormorò.

Lo sapevo tanto, se lui mi avesse amato me lo avrebbe detto da subito. Non mi amava, e oltre ad aver esposto i miei sentimenti a lui, avevo rovinato tutto.

"Bene, tanto lo sapevo già." singhiozzai e mi alzai dal prato per andare via.

Scappare via dal mio sogno da favola che era diventato un incubo, da i suoi occhi dolci ma che in quel momento mi avevano accoltellato spudoratamente, da quel ragazzo per cui i miei occhi piangevano oceani di lacrime ogni volta.

"Harry!" sentii urlare disperatamente dopo qualche secondo e mi stoppai sul posto. Era lui, era lui davvero. Forse ora le cose si potevano sistemare...?

"Cosa c'è Lou?" mi voltai ed era più sconvolto di me. Oh, Lou eri bello anche da sconvolto. Eri una meraviglia.

Dimmelo.

Dimmelo che mi ami.

Oppure, dimmelo che non mi ami e che non mi amerai mai.

Dimmelo adesso, e ti giuro che ti perdono.

Me ne farò una ragione.

Farò finta che tu non mi abbia appena distrutto, farò finta che tu mi abbia detto da subito quello che provi per me.

"Lascia che io ti accompagni almeno." sussurrò e deglutì. L'espressione speranzosa sul mio volto se n'era andata.

"Davvero? Questo mi dici? Okay. Accompagnami." urlai, entrai in macchina e sbattei lo sportello. Se lui non fosse innamorato di me, non sarei arrabbiato con lui. Vi chiedete perché lo ero, invece? Perché mi aveva solo illuso tutto questo tempo

Una persona che non ti ama non ti porta a fare una gita romantica sotto le stelle...

Entrò in macchina e partì, i suoi occhi fissi sulla strada, i capelli in disordine, le labbra socchiuse, e io che lo guardavo nonostante tutto... patetico.

Avrei dovuto sentire di essere arrabbiato, ma in quel momento tutto quello che sentivo era il desiderio di saltargli addosso e baciarlo.

Arrivammo al college dopo qualche minuto, qualche minuto in cui avevo solo pensato a come potrebbe essere stata quella sera se Louis avesse reagito diversamente. Avremmo potuto essere sotto le stelle a baciarci teneramente come nei film, avrei potuto dirgli che lo amavo infinite volte.

† Since we were 18 † -Larry StylinsonWhere stories live. Discover now