•Capitolo 5•

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Mi svegliai con il collo incriccato. Louis era ancora steso nel letto dall'altra parte della stanza, nascosto sotto la coperta dal naso in giù. Mi ritrovai a pensare che al contrario della maggior parte degli abitanti del pianeta, Louis aveva un'espressione delicata e pacifica mentre dormiva, niente bocca aperta nè posizioni bizzarre. Andai in bagno e lavai i denti. Poi decisi di fare una breve doccia, per schiarirmi le idee. Ho appena fatto caso a come dorme un altro uomo? Che guaio, che guaio, che guaio. Pensa a Tracy. Tracy, Tracy... ugh. Mi infilai le mutande inciampando nei miei stessi piedi e uscii con un accappatoio indosso dal bagno per preparmi la borsa da portare in aula.

"Se fossi stato in te ci avrei messo ancora più tempo.", sbottò Louis alzando gli occhi al cielo. Era seduto sul bordo del letto, in un pigiama che lo faceva sembrare piccolo piccolo, le sue dita scrivevano velocissime qualcosa sul suo cellulare. Alzò gli occhi dall'oggetto tra le sue mani, i nostri occhi si incontrarono in un'occhiata aggressiva. Le sue impressionanti iridi celesti sembravano un angolo dell'Artico immune allo scioglimento dei ghiacciai.

"Buongiorno anche a te.", risposi, sbuffando. Che coglione.

Mi vestii velocemente col terrore che lui potesse uscire da un momento all'altro e potessero crearsi situazioni imbarazzanti e decisi di usare il resto del vantaggioso anticipo prima delle lezioni a riposarsi sul letto.

Mi piacerebbe in futuro svegliarmi ogni giorno accanto ad un uomo?, mi chiesi. Mi salì il vomito mentre quell'interrogatorio personale degenerava. Okay, forse mi piacciono gli uomini fisicamente. Ma il sesso? Nonnse ne parla. Non sono gay.

Louis uscì dal bagno già vestito, intento ad asciugarsi i capelli con un asciugamano. Si guardò allo specchio sistemandosi il colletto della polo bianca e poi mi fissò attraverso il vetro.

"Che hai da guardare? Mi stai aspettando per andare a lezione?", alzò un sopracciglio con aria di superiorità. Questo si è alzato dal lato sbagliato del letto.

"No, io vado a colazione. Ciao.", lo liquidai. Recuperai la borsa, mi lisciai il maglione e mi voltai. E io che pensavo di essere un coinquilino gentile.

O ti stavi godendo la vista? UGH!

Una mano di Louis mi strinse il polso prima che potesse arrivare alla maniglia della porta, mi fece voltare e sfiorò delicatamente le mie labbra con le sue prima che potessi registrare mentalmente la sua vicinanza. Il suo profumo era destabilizzante, intensamente fragrante. Decisamente da uomo.

"Ciao, riccio.", mi sussurrò a un millimetro dalle labbra, io alzai gli occhi al cielo. Lo spintonai lontano da me, trattenendomi dal fargli realmente male. Com'è che lui può baciarmi e se lo faccio io inveisce contro di me?

"Certo, sempre baci in nome dell'amicizia. È davvero imbarazzante, ma chi ti conosce!", forse urlai troppo forte. Mi assicurai anche di sbattere la porta.

A colazione incotrai Niall, pimpante come sempre, che mi aveva fatto cenno da lontano di sedermi vicino a lui.

"Ciao Haz!"

"Hey Niall. Come va?"

"Bene. A te come va?"

"Mh, non c'è male.", mentii.

Forse sono gay. Tranquillo, non vuol dire che sono attratto da te. È che forse sono sessualmente attratto dal mio coinquilino. Ah, ci scambiamo baci nel nome dell'amicizia anche se nemmeno lo conosco. Tranquillo, non ti bacerò mai nel nome dell'amicizia.

Già, non suonava bene. Glielo avrei detto quando ci avrei capito qualcosa io per primo.

Presi un panino morbido con burro e marmellata e lo finii velocemente per poi alzarmi per andare a lezione.

† Since we were 18 † -Larry StylinsonWhere stories live. Discover now