•Capitolo 9•

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Quando avevo deciso di andargli incontro per chiederglielo, lui ormai era già scappato chissà dove, completamente scomparso dalla mia visuale. Pranzai con Niall, Zayn e Liam ma ovviamente mi vedevano assente e triste e forse per non contribuire al mio stress non mi fecero ulteriori pressioni con delle domande. Non riuscivo a fare altro che pensare alla notte precedente. Mi sono limonato un uomo e ho dormito abbracciato ad un uomo. Mi sembra abbastanza gay, oggettivamente parlando.

"Ciao, sono Josh. Sono il compagno di stanza di Niall.", un ragazzo dagli occhi verdastri e i capelli marroncino che si era seduto accanto al mio migliore amico si presentò.

"Già. È davvero simpatico Josh.", quest'ultimo alzò le spalle imbarazzato e diede una pacca amichevole sulla spalla di Niall. Questo è un comportamento da etero, Harry, non gli abbracci che gli dai tu.

"Anche tu sei simpatico Niall!", sghignazzò Josh. Il sandwich che avevo mangiato sembrava davvero un macigno nel mio stomaco. Tutto quello volevo era vomitare per liberarmi quella sensazione o forse andare semplicemente in stanza per darmi una sistemata e rimettermi in sesto. Sì, è proprio quello che mi ci vuole.

"Ragazzi, ci vediamo dopo. Non mi sento bene, vado in camera.", mi allontanai con un paio di passi fluidi e mi strinsi le braccia attorno al torace come ad autoabbracciarmi. Solo una settimana prima la mia vita era perfettamente regolare e prevedibile e adesso mi ero trasformato in un adolescente in crisi ormonale. Rabbrividii dalla vergogna. Ma in cosa mi ero andato a cacciare? Poteva anche farmi finire dei guai il rapporto che avevo con Louis, poteva rovinarmi l'immagine. Non ne valeva proprio la pensa, ero terrorizzato dal fatto che si venisse a sapere.

Prima che potessi uscire dalla mensa, Niall mi chiamò per farmi voltare verso di lui.

"Qualcosa non va Haz?", chiese.

Valutai seriamente l'idea di dirgli tutto e di sfogarmi. È Niall, non mi giudicherebbe mai. Ma cosa gli dico? Ho dormito nel letto di un altro ragazzo che mi fa eccitare tantissimo ma ancora non so se sono gay? No, non potevo.

"Risolverò tranquillo.", gli sussurrai sorridendo, col cuore tiepido dall'affetto che provavo per lui. Senza Niall mi sarei perso così tante volte.

"Sei sicuro? Conoscendoti so che non vuoi parlarne. Io sono qui in ogni caso.", sembrava molto preoccupato. In effetti non era proprio da Harry Styles tenere il muso e abbattermi. Coraggio, puoi affrontare anche Louis, mi motivai.

"Grazie Niall. Anch'io sono qui se hai bisogno di me.", e così dicendo lo abbracciai. Fanculo le pacche etero sulla spalla, lui era Niall.

Gli abbracci di Niall erano davvero qualcosa di unico, mi facevano sentire sempre protetto e ne avevo bisogno come fossero una terapia. Dalla prima media, anche se purtroppo andavamo in classi diverse, i suoi abbracci mi avevano tirato su a qualsiasi minuto di qualsiasi ora, qualsiasi fosse il problema. Niall e io eravamo sempre stati tipi da abbracci, non poteva essere la mia probabile omosessualità repressa a rendere le cose diverse tra di noi.

Col cuore già più leggero, mi ricai in camera ma Louis non c'era e la mia angoscia crebbe sempre più. Mi imposi di studiare gli appunti, sistemarli in ordine alfabetico e mettere insieme un discorso e lo feci davvero, fino a quando non sentii il rumore scricchiolante di una chiave nella serratura. Il motivo delle mie ansie era fermo sull'uscio con la schiena leggermente incurvata dalla stanchezza.

Louis era entrato nella stanza portando con sè una scia debole di colonia da uomo, i capelli erano leggermente arruffati e gli occhi segnati. Si tolse il cappotto, sistemandolo sullo schienale della sedia non occupata da me e sbadigliò. Manco mi saluti, stronzo.

† Since we were 18 † -Larry StylinsonWhere stories live. Discover now