•Capitolo 36•

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"Baciami." singhiozzai.

Lui sospirò e una scintilla di timore attraversò i suoi occhi. "Non voglio che tu continui a stare male, Harry, io ci tengo a te. E non devi per forza stare con me, meriti una persona che ti sappia trattare come devi essere trattato perché sei una persona stupenda." sussurrò con la voce tremolante e riprese ad accarezzarmi i capelli.

Chiusi gli occhi quando il suo indice si spostò dalla mia nuca alla mia fronte e percorse la curva del mio naso fino ad arrivare al centro delle mie labbra e al mio mento. "Sei bellissimo." sussurrò, il mio cuore iniziò a battere senza freno nel mio petto.

"B-baciami, Louis." farfugliai disperato, mentre pregavo che il mio cuore non battesse così velocemente da mozzarmi il fiato. Si avvicinò lentamente, aprii gli occhi per incontrare i suoi zaffiri un po' gonfi e rossi. I suoi capelli scuri solleticarono la mia fronte e poi sentii le sue sottili e dolci labbra sulle mie e un'ondata di emozioni mi investì in pieno.

Mossi leggermente le labbra per intensificare il bacio, Louis mi leccò il labbro e quasi come se fosse automatico spalancai leggermente le labbra per accogliere nella mia bocca la sua lingua calda col retrogusto di caffé che mi faceva anche indovinare cosa avesse bevuto prima. Quel bacio era intimo, dolce, era un bacio di perdono e no, non mi sentii affatto usato per essere una specie di segreto, perché sentii il suo amore scorrermi nelle vene e la passione nel suo tocco gentile. Interruppe il bacio e avvolse le sue forti braccia intorno a me.

"Scusa, piccolo. Mi ero promesso di non farti più del male e quindi di non stare più con te se tu non volevi, ma non riesco a resisterti..." mormorò al mio orecchio, io lo strinsi più forte, respirando il profumo del caffè anche sui suoi vestiti con un accenno anche di mandorle e sorrisi.

"Non importa..." mi fermai incerto e ridussi la mia voce a un sibilo, "Ti amo, sopporterei tutto per te."

Sospirò nell'incavo del mio collo e mi posò una scia di baci fino alla mascella, chiusi gli occhi per controllare il calore e il piacere improvviso che invase il mio corpo.

"Mi dispiace di aver detto quelle cose prima... Non le intendevo, ero solo arrabbiato." aggiunsi, mordendomi il labbro. Mi sentivo colpevole ma anche giustificabile, in un certo senso.

"Non importa, ne avevi tutto il diritto." rispose, la sua voce si spezzò. Prese un lungo sospiro, poi posò un altro bacio nell'incavo del mio collo. "Ti amo anche io... da impazzire."

Sorrisi e mi strinse ancora di più, come se avesse paura che me ne andassi da un momento all'altro ma quello era il mio posto nel mondo, fra le sue braccia. Quasi eravamo una cosa sola talemente che eravamo stretti, e il resto del mondo era scomparso perché per me c'era solo lui.

"Non andare via mai, ti prego." lo supplicai, sentii il suo corpo irrigidirsi e chiusi gli occhi sentendo il mio cuore battere più veloce per l'ansia e la paura di ciò che potesse succedere.

"Prometto di fare qualsiasi cosa per fare in modo che non mi portino via." mormorò dolcemente scandendo ogni sillaba. Rimasi qualche secondo in silenzio a pensare a quello che aveva detto... Chi avrebbe dovuto portarlo via?

"Ma Louis, che--" mi interruppe posando un indice sulle mie labbra e sorrise leggermente. "Hai passato una lunga giornata, e so che non è esattamente l'orario in cui vai a dormire ma manca poco e sarai esausto dopo tutto quello che è successo. Vai a dormire..." tolse il dito dalle mie labbra e io ne approfittai cercando subito di protestare.

"Louis, io non-- omphw" le sue labbra premute sulle mie mi obbligarono a spezzare la frase a metà, e quando si staccò premendo la sua fronte sulla mia, mi sussurrò: "Dormi, amore." e il mio battito cardiaco andò fuori controllo per quel nomignolo. Prese la mia mano stringendola forte e si stese accanto a me, anche se avevo notato che doveva ancora fare la doccia, e intrecciando le nostre dita i miei occhi si chiusero pesantemente facendomi scivolare in un sonno profondo.

† Since we were 18 † -Larry StylinsonWhere stories live. Discover now