•Capitolo 28•

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"Stan..." la mia voce era un sussurro spaventato.

"Hey bellezza, ti avevo promesso che ci saremmo visti presto." disse, cominciando a strofinare le sue mani su e giù la sua schiena, al mio sedere e sui miei fianchi.

Io ero disgustato dal suo tocco, dalla sua vicinanza, e da lui. Aveva fatto del male al mio Lou, l'aveva fatto star male e ora era qui a dar fastidio a me con l'unico scopo di far disperare ancora Louis, perché era ovvio che io fossi solo un oggetto per far irritare Louis. Dio se mi dava su i nervi.

"Ti prego, spostati soltanto e facciamola finita." questa frase uscì dalle mie labbra come una supplica, lui ridacchiò.

"Finita? Io ho appena iniziato, tesoro." si avvicinò e cercò di baciarmi ma non ci riuscì per dei buoni due minuti, poi unì le sue labbra alle mie muovendole rudemente. Mi fece davvero schifo. Cercò di infilarmi la lingua in bocca ma io non lo assecondai e dopo un po' lo spinsi via e mi pulii le labbra con il polsino della maglietta.

Possibile che i ragazzi non si fossero ancora accorti della mia assenza?

"Che stronzetto bastardo. È così fedele al suo fidanzatino!" mi prese in giro," MI FAI VENIRE LA FOTTUTA NAUSA" mi urlò contro.

Mi prese il colletto della camicia avanzando fulmineamente, e ghignò leccandosi le labbra.

"Si cosa ti dico? Mi piace che tu mi respingi, è tutto molto più divertente ed eccitante." una rabbia improvvisa si fece spazio tra le mie vene.

"Chi ti credi di essere?! Non sono un giocattolo, mi devi lasciare in pace!" urlai digrignando i denti. Mi spinse contro un freddo muro, io cercavo di divincolarmi dalla sua stretta e lui rideva.

"LEVATI STRONZO!" urlai esausto, lui mi guardò arrabbiato e mi mollò un ceffone fortissimo, che mi fece cadere.

"Come osi chiamarmi in quel modo?" disse infuriato e mi calciò il braccio, alzai lo sguardo verso di lui e poi sentii le palpebre chiudersi.

"COME OSI CHIAMARMI STRONZO?!" urlò ancora, io ero esausto... Forse avevo sbattuto la testa troppo forte.

Sentii di nuovo un calcio sulla cassa toracica e pensavo a Louis, perché pensavo che se ci fosse una cosa che avrei voluto pensare mentre morivo era Louis. Morivo, sì. Sentivo di aver sbattuto la testa troppo forte.

"Louis, salvami." sussurrai.

"HARRY!" sentii la voce di Louis. Bene, ora mi immaginavo anche la sua voce. Meglio così, sarei morto ancora più felice.

"Cazzo... È arrivato lo stronzo..." sentii mormorare da Stan.

"Togliti fottuto pezzo di merda!" sentii Louis ancora più vicino. Aprii gli occhi leggermente e lo vidi e ringraziai tutti gli dei del cielo che lui fosse lì.

E forse ero in punto di morte e avevo le allucinazioni ma ancora non potei fare a meno di pensare che fosse bellissimo. I capelli gli ricadevano sulla fronte perfettamente, ed essendosi allungati sfioravano leggermente il suo naso. Le sue labbra rosa perfettamente imbronciate stavano urlando qualcosa a Stan che non capivo, ero troppo occupato a fissarlo. Era un modo perfetto per morire.

"NON TOCCARLO MAI PIÙ!" urlò Louis e lo spinse al pavimento. Stan sembrava aver perso i sensi.

"HARRY!!!" urlò un'altra voce, ma non era Louis. Infatti, era Niall che finalmente si era accorto della mia assenza ma era un po' lontano. Zayn e Liam seguivano il biondo.

Pochi secondi dopo aver fissato i miei tre amici arrivare fui avvolto nelle braccia di Louis che mi stringeva forte, talmente forte che mi fece un po' male al braccio dove Stan mi aveva colpito, infatti un gemito di dolore lasciò le mie labbra.

† Since we were 18 † -Larry StylinsonWhere stories live. Discover now