Liam mi aiutò ad alzarmi dal pavimento, e inziò a camminare facendomi segno di seguirlo e così feci.
Arrivammo nella caffetteria della scuola e lui mi guardò preoccupato.
"Tutto ok?", domandò sospirando. No, Liam, non va affatto bene e non so nemmeno perchè sono venuto qui quando dovrei essere da Louis e discutere e capire che diavolo ha di sbagliato in quella stupida fottuta testa che non gli funziona perchè ogni volta che facciamo un passo avanti nel nostro rapporto, ne facciamo mille indietro e sono sempre io quello che ne rimane spezzato.
"Sto bene.", mentii mentre i miei pensieri mi urlavano di ascoltarli, quasi offesi di aver risposto in quel modo a Liam.
"Magari stai davvero bene, ma non sembri una persona che sta bene.", constatò.
Abbassai lo sguardo sul tavolo color noce scuro di legno, assomigliava a quello del pub dove ero uscito con Louis...
Dovevo seriamente smetterla di pensare a lui e farmi un nuovo hobby. Che ne so... avrei potuto provare a ricontattare Tracy...
"Harry?" mi riscosse Liam.
"Scusami Liam, hai ragione sono molto nervoso e un po' stanco.", ammisi.
"Capisco.", annuì con l'intenzione di lasciarmi stare ma mi sorrise leggermente. Si fece pensieroso e poi si illuminò, insieme al suo sorriso.
"Ti va di fare una partita a ping pong?"
E quindi finimmo nella sala allestita per i giochi di società, ping pong, biliardo e cose del genere pensata come un'opportunità per gli studenti di svagarsi.
Liam stava vincendo e non riuscivo proprio a recuperare, ma stavo ridendo e stavo scherzando e mi sentivo molto più risollevato di una mezz'oretta prima.
"Punto mio.", disse e sembrava la centesima volta che lo diceva.
"Basta, io mollo.", mi arresi, era troppo bravo.
Lui fece un sorrisino compiaciuto e poi posò la piccola racchetta e la pallina che aveva preparato per fare la battuta.
"Vuoi tornare in camera?", mi chiese dopo un po' e Louis si fece ancora spazio prepotentemente nei miei pensieri. Chissà che cosa sta facendo.
"Sì, immagino che io debba farlo." concessi."Grazie del pomeriggio."
"Quando vuoi Harry!", esclamò e io gli sorrisi per poi salutarlo e dirigermi verso la mia camera.
Entrai e Louis subito mi guardò male. Io, da parte mia, non mi sforzai nemmeno di salutarlo. Non poteva davvero dirmi che era stufo di me: io ero quello che avrebbe dovuto essere stufo a causa dei suoi repentini cambiamenti di umore. Eppure non lo ero perchè me ne stavo innamorando.
"Liam è il tuo ragazzo?", lo sentii borbottare, ma giurai a me stesso di essermelo immaginato e mi stesi sul letto.
Si alsò di scatto con i pugni stretti lungo i fiachi e i denti digrignati e si avvicinò al letto con occhi spenti.
"Harry rispondimi.", ringhiò. Ma che cavolo gli viene? Questo è bipolare pesanre.
"Scusa a te che interessa, sei comunque stufo di me, no?", ribattei acido. Non poteva non salutarmi, parlarmi e fare anche la parte della persona gelosa come se ne avesse il diritto.
"No.", urlò.
...No? Non è stufo?
"Cioè, si.", si corresse con voce tratteggiata, gli occhi lo tradivano, un dolce e chiaro azzurro umido. Impazzivo per i suoi occhi ma mi stava dando su i nervi.
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† Since we were 18 † -Larry Stylinson
Fanfiction《Mossi leggermente le labbra per intensificare il bacio, Louis mi leccò il labbro e quasi come se fosse automatico spalancai leggermente le labbra per accogliere nella mia bocca la sua lingua calda al retrogusto di caffé che mi faceva indovinare com...