•Capitolo 33•

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Mi diressi dove aveva detto Niall, già avendo milioni di complessi su come comportarmi, perché io e lui non litigavamo quasi mai e non sapevo come comportarmi quando succedeva.

Niall era una persona davvero stupenda, sempre allegro, divertente, ma anche testardo e, ammettendo che la maggior parte delle volte il suo essere testardo era con finale positivo, talvolta, come allora, era negativo, perché si metteva in testa una cosa e per lui era quella finchè non ci pensava un po' su e capiva, e chiedeva scusa o viceversa ed ero io a dovermi scusare dopo aver capito che avesse ragione.

Lo vidi seduto su una sedia accanto a un tavolo dove si incontravano i gruppi studio e mi sorrise incerto quando mi avvicinai. Mi sedetti e abbassò lo sguardo e, conoscendolo, aspettava che io parlassi.

"Niall, non importa davvero..." dissi morbidamente e lui rialzò lo sguardo.

"Sicuro? Mi sono comportato male senza motivo questa volta..." osservò, io sospirai.

"Lo so, ma non è importante. Tengo più a te che alla mia fierezza..." lo vidi sorridere nel suo modo, quello che adoravo, così mi alzai e aprii le braccia e lui ci si fiondò.

Strinsi a me il mio migliore amico, il ragazzo biondino che tutti reputano un ragazzo simpatico e basta ma io lo reputavo un diario segreto, una parte di me.

"Scusa, Harry. Non dovevo dubitare di te così..." disse contro il mio petto, io lo strinsi ancora di più, per fargli capire che non importava.

E così ci prendemmo un caffè, o meglio, io presi un caffè e lui svaligiò la caffetteria della scuola dicendomi di non aver pranzato ma, conoscendolo, aveva sempre fame ed era solo una scusa.

"Allora, di cosa dovevi parlarmi?" mi chiese poi e la consapevolezza mi investì, e ripensai a Louis, alle sue strane domande e al suo strano comportamento.

"Penso che Louis non mi dica tutto quello che dovrebbe dirmi." dissi riassumendo e lui mi guardò scettico.

"In che senso?" replicò, io affondai lo sguardo nel caffè, sentendo quasi le lacrime pungere ai miei occhi.

"C'è qualcosa che non mi dice che lo fa stare male e di conseguenza fa star male anche me. Per me Louis è importante, non vorrei vederlo star male..." sussurrai con voce rotta, lui strinse le labbra dispiaciuto e mi prese la mano stringendola con supporto; amavo quando riuscivo a vedere quella sincerità nei suoi grandi occhi blu.

"Mi dispiace." mormorò e disse: "Hai idea di che cosa riguardi quello che nasconde?" scossi la testa per risposta, lui ritirò la sua mano dalla mia per aggiustarsi il ciuffo.

"Hai mai ripensato a quelle voci che ti dissi? Non può essere quello?" mi disse cautamente, rabbrividii scuotendo forte la testa.

"No, no." risposi non convincendo a pieno me stesso e facendomi inquietare oltre ogni modo. Poteva essere quello? No, sicuramente no.

Repressi quei pensieri ulteriormente quando lui disse: "Sono sicuro che non sia così, aspetta un po', il tempo ti aiuterà." e io annuii, e così accantonammo l'argomento.

Passai un pomeriggio che aveva il retrogusto dei vecchi tempi, delle medie: era davvero bello passare del tempo così, mi calmava, mi divertiva, e non dovevo preoccuparmi di sembrare non all'altezza, come succedeva a volte con Louis, perché in fondo era solo Niall.

Solo Niall era quella certezza che avevo nella vita che mi rendeva davvero felice e che non volevo perdere mai.

Si fece abbastanza tardi e io e Niall decidemmo con Liam e Zayn, ma Louis disse di non farlo quando lo avvisai perché aveva una sorpresa in camera. Sapevo che non potevo farmi vedere in giro con Louis così spesso, anche se non ne conoscevo il motivo, ma mi andava bene così. Elettrizzato, salutai Niall e mi diressi in camera, non vedendo l'ora di scoprire la sorpresa. Lui sorrise augurandomi un buon divertimento con uno sguardo abbastanzs pervertito a cui risi.

† Since we were 18 † -Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora