•Capitolo 35•

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"Harry, cosa c'è che non va? Raccontami." disse Niall, io annuii nascondendomi nel suo petto. Lui iniziò ad accarezzarmi i capelli come faceva quando eravamo piccoli.

"È con lei, anche se mi aveva promesso che sarebbe stato con me." dissi, ingoiando un singhiozzo. Niall sosprirò e continuò ad accarezzarmi i capelli dolcemente.

"È la sua ragazza, Harry..." mormorò dolcemente, "è normale che debba uscire con lei."

Mi scostai rudemente da lui e lo fulminai con lo sguardo con tale astio da quasi fargli venire un capogiro e svenire all'istante, ma cercai di contenermi col risultato che finii per serrare i denti.

"Bontà divina, Niall! Sono anche io il suo ragazzo. Come credi che io mi debba sentire?" inziai a piangere di nuovo, e lui mi intrappolò ancora tra le sue forti braccia accarezzandomi la schiena. Perché doveva essere tutto così difficile? "Gli ho presentato la mia famiglia, gli ho dato tutto, mi sono affidato a lui e ha il coraggio di dirmi che deve uscirci. Cazzo, se ritorna qui lo uccido." finii in un sussurro.

Mi staccai da Niall, stavolta dolcemente, e affondai il viso nelle mie mani, mentre le lacrime scendevano calde lungo le mie guance e mi distruggevo lentamente all'interno. Magari ora la teneva per mano, magari la stava baciando o le stava sorridendo... e io ero lì a piangere e a lui non importava nulla.

"Come credi che lui si debba sentire, Harry? Io... non lo conosco molto ma... mi sembra una brava persona, e credo ancora nelle voci che ho sentito... Josh ha detto che a volte lo vede da solo nei tavoli della caffetteria a... guardare il nulla. In molti lo credono pazzo, il resto gli lecca il culo per avere un briciolo della sua fama." mi disse tutto d'un fiato, io aggrottai le sopracciglia.

"Josh?" chiesi confuso, e lui ridacchiò. "Uhm, il mio compagno di stanza, quello che ti presentai. Ricordi?" mi chiese e io annuii distrattamente.

Accostai le ginocchia al petto e ci poggiai la fronte dopo che mi sedetti per terra accanto al letto. Iniziai a guardare la punta delle mie scarpe, mentre dentro di me bruciavano la gelosia e l'odio verso quella ragazza e Louis, quel ragazzo a cui avevo dato tutto quello che avevo.

"Harry..." tentò Niall, io scossi la testa e sentii di nuovo una lacrima sulla guancia. Non volevo sentire ragioni, non mi capacitavo di ciò che era successo ancora.

"Lui... sembrava che non uscisse più con... Eleanor, che avesse finito di tradirmi, e ora ha ricominciato?!" singhiozzai, e un istante dopo sbuffai. Sentivo le labbra impastate di lacrime di dolore, gli occhi infuocati.

"Harry..." iniziò di nuovo Niall, ma nonostante apprezzassi non volevo sentirne ancora perciò lo interruppi prima che potesse continuare. "Niall, no. Non mi importa. Ne parlerò con lui, e metterò fine a questa relazione perché io non voglio più vederlo." urlai e mi voltai trovando, oltre a un Niall dispiaciuto, la porta aperta e un Louis sbigottito sulla soglia.

"Ah, eccolo! Il miglior fidanzatino del mondo." sputai con astio, i suoi occhi azzurri bruciavano nelle mie iridi verdastre. Crebbe in me una strana voglia di prenderlo a schiaffi. Lui serrò la mascella e vidi l'ombra delle lacrime nei suoi occhi, i pugni stretti lungo i fianchi.

"Vi lascio soli." mormorò Niall, ma io non interruppi il contatto visivo con il mio "ragazzo". Sentii a stento la porta chiudersi, annunciando l'uscita del mio migliore amico perché io e Louis rimanemmo lontani, a guardarci negli occhi, per un paio di minuti, lui con dispiacere e io con odio.

"Harry ho fatto il prima possibile, io..." lo interruppi fulminandolo con lo sguardo, lui sospirò frustato e iniziò a piangere e, nonostante tutto, mi dispiacqui. Non l'avevo mai visto così disperato. Mai.

† Since we were 18 † -Larry StylinsonWhere stories live. Discover now