Recensione di "Il peso del troppo potere" 🐬

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Il peso del troppo potere

Altra lettura, altra recensione

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Altra lettura, altra recensione. Questa volta mi sono immersa in un urban fantasy, genere che ammetto di adorare.
Purtroppo tocca alla tipologia delfino quindi ho arrestato la lettura al capitolo 20 ma, tempo permettendo, seguirò gli aggiornamenti della scrittrice perché la sua storia mi incuriosisce.

Detto ciò, iniziamo con la recensione!!!

La copertina mi piace: belli i colori intensi che risaltano sullo sfondo scuro newyorchese ed è giusto il font usato.
È molto semplice, nulla di elaborato, caotico o scontato e credo sia davvero perfetta per un'ipotetica coverbook cartacea.
Credo di aver capito che questa specie di Sole, composto da pietre preziose, sia un richiamo ai poteri dei ragazzi e al fatto che ognuno di loro rappresenti una gemma quindi lo trovo molto appropriato.
(La scrittrice è libera di correggermi se mi fossi sbagliata su questa interpretazione)

Degno di un tipico romanzo urban fantasy, la storia narra di una giovane ragazza che scopre di possedere un immenso potere che, ovviamente, non sa controllare. La protagonista incontra altri ragazzi come lei grazie ai quali incomincia a comprendere come gestire il suo dono ma, dietro l'angolo, si nasconde una pericolosa agenzia che per loschi fini vuole controllare e sfruttare questi giovani speciali; una trama non del tutto originale che presenta i classici elementi del genere.
Tuttavia la scrittrice ha saputo donare spessore ad alcune scene, includendo una vasta gamma di sensazioni e sentimenti contrastanti, riuscendo così ad allontanarsi dal banale.
Ho apprezzato il veloce sviluppo iniziale, ottimo per introdurre rapidamente i fatti, giungendo nel vivo della storia in fretta, senza annoiare il lettore.
Ciò che, senza dubbio, rende questo lavoro interessante e diverso da tanti altri è il modo in cui l'autrice inizia e termina ogni capitolo.
All'apertura ci presenta sempre un incipit diverso, nel quale analizza un elemento, una situazione o anche un sentimento che poi si dimostra nucleo dello stesso capitolo. Ne parla in modo personale e colloquiale, rivolgendosi direttamente al lettore che è spronato, con molta naturalezza, a ragionare su quei pensieri. Inoltre è proprio da questi ragionamenti che derivano i titoli dei vari capitoli. Si crea in questo modo un filo invisibile ma percepibile tra titolo, incipit e argomenti.
È una cosa che apprezzo tanto perché mi piace che il lettore possa diventare parte attiva della narrazione.
Perfetto e ben studiato, brava!
Quanto alle chiusure di ogni singolo capitolo, le trovo ottime perchè capaci di lasciare la situazione in sospeso e invogliare il lettore a proseguire per scoprire il seguito di quel mistero. Dal punto di vista dello scrittore è davvero un buon modo per concludere il capitolo ma con occhi di lettore sale l'istinto omicida nei confronti dell'autore.
Credo che questi due elementi siano parte distintiva della storia di questa scrittrice e infatti suggerisco di non abbandonare mai questo stile unico che la contraddistingue.

Uno dei miei capitoli preferiti è stato il settimo dove l'autrice ha analizzato le quattro fasi dell'innamoramento relazionate poi alla sua vita, per non parlare dei numerosi incipit che mi hanno coinvolta intimamente.

Riguardo al cambio di voce narrante ritengo che dia un punto in più alla storia. Alcuni passaggi sono in prima persona ed è la protagonista, Julia, a narrare, altri invece in terza persona raccontati da una voce narrante onnisciente. Unico consiglio che mi sento di dare su questa scelta è quello di dividere i capitoli quando cambia il narratore. In questo modo credo sia più ordinato e chiaro.

Ultimo elemento da trattare è la grammatica.
Dal punto di vista lessicale non posso che essere soddisfatta; non ci sono ripetizioni, le parole scelte sono sempre adeguate e sono davvero rari gli errori di battitura.
Quanto alla grammatica ho trovato un solo verbo da sistemare (l'ho fatto presente), non ci sono errori di concordanza, congiunzioni o quant'altro. L'unica incertezza è data dalla punteggiatura che non sempre trovo precisa ma non è nulla che una piccola revisione non possa sistemare.
Ulteriore elemento che voglio sottolineare, un po' anche a titolo informativo per chiunque leggesse questa recensione, è che solitamente quando c'è un elenco di soggetti, dei quali uno è l'IO, questo viene posto per ultimo. Non è un errore metterlo per prima ma è più corretto porlo alla fine, rispettando il cosiddetto "bon ton" linguistico ed evitando l'egocentrismo lessicale.
(Sorry, deformazione di chi studia/ha studiato linguistica)

In conclusione consiglio vivamente questa storia a tutti gli amanti del genere che vogliono intraprendere una lettura fresca, coinvolgente e, a tratti, profonda.

Complimenti a Cla_Lig
per la sua storia,
Il peso del troppo potere,
che ha superato la prova
del delfino azzurro 🐬
Il giudice subacqueo con la sua forte pinna,
i suoi occhietti dolci e
il musetto sorridente e simpatico
le ha assegnato 8/10

Buona fortuna per questa e le tue altre opere!

Annie 👩🏻‍🦰

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