Recensione di "Quello che siamo diventati" 🦅

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Quello che siamo diventati

Ciao amici, eccomi pronta con una nuova recensione

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Ciao amici, eccomi pronta con una nuova recensione. A questo giro sotto con un contemporary romance.

La copertina non mi fa impazzire: non mi piace che il titolo ricopra interamente l'immagine, non gradisco il font e il colore, trovo antiestetico il modo in cui è inserito il nome della scrittrice, perfino l'immagine scelta non si associa ai personaggi... insomma totalmente da rivedere. Come ho già spiegato altre volte, la coverbook gioca un ruolo fondamentale: induce il lettore a interessarsi alla vostra storia, prima ancora della trama. Consiglio dunque di rivederla; sarebbe un peccato perdersi questa piacevole lettura. Nota positiva al titolo: ho apprezzato come viene ripreso nella storia.

Passiamo al cuore: la trama. Marina Benedetti è una donna italiana sulla trentina che apparentemente ha tutto ciò che si potrebbe volere: vive a Parigi, ha un fidanzato ed è inserita nell'ambito accademico. Tutto però sta per crollare... senza lavoro, senza fidanzato e senza uno scopo, fa ritorno a Roma ed è lì che la sua vita, dopo alti e bassi, trova le spinte necessarie per rimettersi in gareggiata, sotto ogni aspetto umano. Senza fare troppi spoiler, vi posso dire che ci sono ritorni di fiamme, attrazioni nuove, amicizie e molto altro, tutto condito da una buona dose del caro e vecchio gossip; questo perché sono tutti, o quasi, membri di famiglie agiate di una Roma moderna.

Per quanto concerne le descrizioni ambientali posso affermare che queste sono abbastanza soddisfacenti e di giusta misura, non annoiano e allo stesso tempo riescono a soddisfare il bisogno di conoscere il luogo che ospita le vicende. In aggiunta ho apprezzato il continuo cambio di setting, nota positiva che rende le vicende meno statiche; Parigi, poi, è descritta davvero bene, credo che sia una città cara alla scrittrice.
Stessa cosa non posso affermare per quelle dei personaggi. Spesso durante la lettura mi sono ritrovata a chiedermi che aspetto avesse Marina, a domandarmi come fosse il corpo di Alberto (oltre i capelli)... non posso nascondere che questo elemento mancante non abbia influito negativamente. Di solito mi ritrovo a far notare che ci sono troppe descrizioni fisiche, spesso anche improbabili, qui, è una situazione opposta.

Parliamo ora dei personaggi in modo più ampio. Tutti sono caratterizzati in modo giusto, ognuno ha una propria voce, ognuno possiede un proprio comportamento e pensiero, ogni singola persona che si incontra ha la sua funzione prestabilita, nessuno può esser considerato una controfigura di serie C (capite quanto manchi la descrizione fisica dopo tutto questo lavoro ben fatto?). I due protagonisti, Marina e Alberto, mi sono piaciuti davvero tanto, i loro battibecchi erano goduria per chi come me ama il tropes "Haters to Lovers", inoltre è stato bello notare il graduale cambio di lessico presente tra i due: prima formale ricco di rancore e odio, poi formale educato con momenti di cedimento, infine formale scherzoso quando si giunge all'epilogo. Unica pecca, a mio avviso, è stata l'assenza di un doppio PoV, sarebbe stato bello poter entrare anche nei pensieri e nei ragionamenti di Alberto Brancia Testasecca; questo vuole essere un consiglio velato per invogliare la scrittrice a tentare questo passo in più (ops, dite che non è più velato?).

Terminiamo con grammatica e lessico.
Ho incontrato solo dei refusi e varie ripetizioni, insomma nulla che una bella correzione non possa sistemare, si nota la preparazione della scrittrice.
Il lessico è ottimo, ricercato e tecnico quando si affrontano discorsi riguardanti il mondo accademico e giuridico, più sciolto e amichevole quando i personaggi sono liberi di essere loro stessi.

In conclusione, consiglio la lettura di questa storia a coloro che sono alla ricerca di un racconto piacevole, per nulla impegnativo e, perché no, a quelle lettrici che ricercano un po' di Felicia Kingstley vibes.


Complimenti a ElsaGiannini,
per la sua storia,
Quello che siamo diventati,
che ha superato la prova
dell'aquila reale 🦅
Il giudice alato con il becco impertinente,
gli artigli affilati e
lo sguardo acuto e inquisitorio
le ha assegnato 8/10.


Buona fortuna per questa e le tue altre opere!


Annie 👩🏻‍🦰

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