Recensione di "Persino ai ladri si può rubare il cuore" 🦅

54 5 0
                                    

Persino ai ladri si può rubare il cuore

Eccomi, tra un editing e l'altro sono riuscita a completare un'altra recensione

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.


Eccomi, tra un editing e l'altro sono riuscita a completare un'altra recensione. Questa volta non ho portato a termine l'intera lettura perché possedevo già gli elementi per poter avere un'idea chiara (inoltre, come detto in un avviso, leggerò interamente solo le storie che mi rapiscono).

Come di consueto, iniziamo dalla copertina. È vero, dico sempre less is more, ma qui siamo oltre il less. La mancanza di sfumature e la staticità del risultato finale di certo non attira. Si potrebbe giocare molto di più con il titolo e con la manipolazione, oppure con le grafiche se si preferisce; una cosa è certa: va ricreata.

Saltiamo ora alla trama.
È la storia di Anna, giornalista alle prime armi, e Nick, uomo dal presente oscuro. Da cliché, la protagonista si trasferisce a New York e ottiene il suo primo incarico, oltre tutto importante (è poco realistico che un caso così grande venga affidato all'ultima arrivata, senza una valida motivazione per di più; per far quadrare la situazione va inserita una spiegazione di ciò).
Questo, però, non è l'unico errore o buco di trama, durante la lettura mi sono imbattuta in davvero tante imperfezioni, dovute probabilmente alla scrittura acerba e a una mancata progettazione.
Esempi: la storia è scritta con un punto di vista esterno, narrata in terza persona, dunque perché mettere a ogni inizio capitolo il nome del personaggio? Non ha senso. Non si può parlare di PoV di Anna o PoV di Nick, non sono loro stessi a narrare la loro storia, né tanto meno la vivono in tempo reale. L'uso del narratore non è ben definito, è un punto su cui bisogna lavorare, soprattutto per l'inserimento di pensieri e dialoghi dei personaggi.
Altro esempio di errore è la costruzione delle battute dei personaggi: troppo lunghe e statiche, senza azioni, pensieri o sensazioni, introdotte per intervallare i dialoghi. Ci sono capitoli in cui sembrava quasi di leggere un copione.
Questi e altri errori di narratologia potrebbero essere evitati con studio e pratica, poiché l'idea di partenza della storia non è poi così male, ha del potenziale per trasformarsi in una Chick-lit o una comedy romance (un po' alla Felicia Kingstley per intenderci, infatti ho ritrovato varie cose molto affini al suo romanzo Prima regola non innamorarsi mai - coincidenze oppure influenza?).

Passiamo alle mie amate descrizioni. Quelle fisiche dei personaggi sono buone e introdotte abbastanza bene, nel complesso semplici, proprio come richiederebbero i sottogeneri sopracitati. Quanto a quelle ambientali, be' scarseggiano; ma va detto che non tutti gli autori le apprezzano. Tuttavia qualcosina in più mettiamola.

Personaggi. I protagonisti Anna e Nick hanno delle falle (sempre dovute forse alla scrittura acerba) ma nulla di irreparabile. Ci sono accenni di introspezione che andrebbero approfonditi, inoltre ho trovato alcune azioni non del tutto concordanti con il carattere iniziale del personaggio (e no, non parlo della crescita).

Punti più temuti: lessico e grammatica.
Partirei da quest'ultimo per un breve elenco: la nostra cara e vecchia amica D eufonica è presente all'appello; ci sono virgole messe male, troppi però, i numeri scritti in cifre e parole poste tutte in maiuscolo.
Quanto al lessico, ci sono fin troppi avverbi in -mente in posti dove non ce ne sarebbe bisogno (ricordiamo che se non aggiungono nulla in più alla frase possiamo ometterli, anche perché creano ripetizioni). È presente un abuso di aggettivi possessivi e ho trovato alcune parole non adeguate alla maggior parte dei vocaboli; mi spiego: quasi tutto il romanzo è scritto con lessico medio-basso, molto fresco, ma in certe frasi sono inserite parole che stonano poiché più alte o perché usate in modo errato (esempio: stuolo, non siamo in guerra e qualora fosse una metafora è davvero poco idonea al contesto).

Detto ciò, suggerisco alla scrittrice di studiare tanto se vuole migliorare nella scrittura. Mi ripeto, c'è del potenziale in merito alla trama, ma il peso degli errori lo ricopre. Potrebbe diventare un buon comedy romance con le giuste modifiche.

Complimenti a CristinaGelsomini
per la sua storia,
Persino ai ladri si può rubare il cuore,
che ha superato la prova
dell'aquila reale 🦅
Il giudice alato con il becco impertinente,
gli artigli affilati e
lo sguardo acuto e inquisitorio
le ha assegnato 6/10.

Buona fortuna per questa e le tue altre opere!


Annie 👩🏻‍🦰

Servizio Recensioni: Miglioriamoci!Where stories live. Discover now