𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙓𝙓𝙄𝙄𝙄. ⚽💙

1.9K 83 136
                                    

“Ti puoi nascondere
da tutto e da tutti
ma dentro sei
e sarai sempre
quella bambina che
si emoziona per un fiore,
che si ferma a pensare
quando fuori
piove.”
 





FEDERICO CHIESA'S POV:

Quando, in quella folle notte del 12 di Luglio, avevo chiesto a Karen di venire con me a un appuntamento, pensai che lei non avrebbe mai accettato.
Si dice che si dovrebbero fare promesse quando si è felici, eppure io le promisi che se non fosse scattato nulla l'avrei lasciata stare.
E lei mi aveva risposto che non voleva che io la lasciassi stare.
Neanche io lo volevo.
Dal primo sguardo, avevo capito che lei era la ragazza giusta per me.
E non parlo soltanto della sua incredibile bellezza, perché quella era ben visibile a tutti.
No, io ero rimasto colpito dalla sua risata.
Quella risata.
Sempre così vera, sincera.
Un suono talmente bello che io avrei voluto sentire per sempre.
E poi i suoi occhi.
Quando era felice, i suoi occhi brillavano, e quando rideva divenivano talmente piccoli che diventava difficile scorgerli.
Era speciale, Karen.
Lei era diversa, diversa da ogni ragazza che avevo incontrato prima di quel momento.
Diversa da Benedetta.
Diversa da Caterina.
Karen era fatta tutta a modo suo.
Un modo che io mi accorsi ben presto di star iniziando ad amare.
Era tutto ciò ad avermi portato a recarmi a Milano al suo compleanno, soltanto perché non volevo perderla.
Tutto ciò soltanto per poter essere seduto lì, a quel tavolo, e poter osservare i suoi luminosi occhi verdi per tutta la serata.
Mi stavo perdendo, perdendo di lei.
Ed era impossibile non ammetterlo.
Se ne era accorto persino Lorenzo, e Nicolò era stato il primo a farmelo notare.
Ormai lei era in tutto ciò che facevo.
Volevo veramente poter amare quella ragazza più di qualsiasi cosa al mondo.
Per il momento, però, dovevo limitarmi a farle delle domande e qualche complimento.
Col tempo, tutto sarebbe cambiato.
Me lo sentivo.

“Dai, tocca a te fare la domanda, Fede.”
esclamò Karen.

Sorrisi.
Sapevo già cosa chiederle.

“Adesso penserai che sono un impiccione, però....
Sono curioso.”
dissi trattenendo una risata.

“Vai, su.”
replicò lei.

“Beh...
L'ultima volta che sei stata fidanzata.”

La ragazza sgranò gli occhi ironicamente.

“Hai capito Fede! Certo che sei proprio un impiccione....”
disse spingendomi amichevolmente.
Ridemmo.

“Comunque, se proprio vuoi saperlo, a Giugno.”

“Questo Giugno?”
dissi incredulo.

“Si! Adesso vuoi sapere anche chi era, immagino!”

“No no, adesso tocca a te farmi la domanda.”

Tra noi c'era una chimica perfetta.
Ci capitava spesso di guardarci negli occhi e ridere, senza un motivo apparente.

“Beh, te la rigiro!
Nome e cognome della tua ex, così so già chi tenere d'occhio.”

Sorrisi, un po' lunsigato da quella sua gelosia velata.

“Allora....
Poi l'impiccione sono io, eh?”

“Benedetta. Benedetta Quagli.
Ci siamo lasciati a Dicembre.”
risposi calmo.

“Oh! Da un po', quindi.”

“Qualche mese.”

“Perché? Se posso sapere.”

Alzai gli occhi al cielo.
Non mi andava di parlare di lei, ma per Karen lo avrei comunque fatto.

“Non ci amavamo più.
Abbiamo capito che era finita.
Ecco, insomma, non c'era più quella scintilla iniziale. Poi Benedetta preferiva rimanere a Firenze, e non voleva venire da me a Torino.
Cose così. Pazienza, può capitare.”
dissi facendo spallucce.
Karen annuii, mentre masticava la pizza.

𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz