𝙀𝙥𝙞𝙡𝙤𝙜𝙤. ⚽💙

1.9K 57 310
                                    

"L'alba di una vita
insieme, sorgerà
solo per noi."










Il giorno del matrimonio è uno dei giorni più belli, uno di quelli il cui ricordo rimane per sempre impresso nella mente e nel cuore di chi lo vive.
Avevo immaginato tante volte quel giorno, ma più volte la vita mi aveva portata a pensare che mai mi sarei sposata. Perché non avevo mai trovato l'uomo giusto, colui con il quale avrei voluto condividere la mia intera esistenza. La persona che mi avrebbe accompagnata per il resto dei miei giorni, colui con la quale avrei condiviso gioie e dolori, il padre dei miei figli. Avevo trovato tutto ciò negli occhi di Federico, il ragazzo che amavo, e che non vedevo l'ora di sposare. Quante ne avevamo passate assieme?
Spesso mi capitava di pensare al nostro primo appuntamento, al giorno in cui gli avevo detto per la prima volta "Ti amo" , al momento in cui avevamo fatto l'amore accarezzati dalla dolce brezza marina. Tutto quello che avevo fatto con Federico era davvero indimenticabile, e ogni parte di lui non smetteva di farmi innamorare ogni giorno di più. Non potevo smettere di pensare al giorno in cui i nostri gemellini avrebbero visto la luce. Federico sarebbe stato un padre amorevole, il migliore del mondo! Mi immaginavo i nostri bambini belli come lui, con il suo sorriso travolgente, con i suoi capelli biondo cenere e soprattutto con i suoi profondi occhi scuri. Si, avevo sempre desiderato d'avere un miniChiesa tra le mie braccia. Doveva essere bello rivedere l'amore della tua vita negli occhi dei propri figli. Chissà che persona sarebbe stato il mio Leo. Già me lo immaginavo veloce come suo padre, con due occhioni color nocciola e la voglia di calciare un pallone. E Greta? La immaginavo sognatrice, magari con i miei occhi verdi, con dei capelli ricci e scuri, e chissà, magari avrebbe avuto la mia stessa passione per la moda e per la musica. O forse sarebbe stata completamente diversa da me. Ciò che per me contava era che i miei bambini fossero stati felici. Greta sarebbe cresciuta come una donna libera, le avrei insegnato il rispetto per il prossimo e le avrei fatto capire cos'era l'amore vero. A Leo, invece, avrei imparato a rispettare le donne e gli avrei fatto capire che gli uomini che piangono sono ancora meglio di quelli che non lo fanno affatto. Ormai fantasticare su di loro e sulle persone che sarebbero stati, era naturale per me. Federico amava parlare con la pancia, sentirli scalciare e parlare di loro come se fossero già con noi. Federico era l'uomo che volevo al mio fianco, e di ciò non potevo essere più sicura. Nonostante la strana uscita di quel pomeriggio, mi fidavo ciecamente di lui, e sapevo che non mi avrebbe mai fatto del male. No, il mio Federico non lo avrebbe mai fatto. Lui non vedeva l'ora di diventare mio marito e di accogliere i nostri bambini. Come potevano le mie amiche pensare una cosa simile? Pensavo molto spesso a cosa significava la parola "casa", e a come spesso finivamo per usarla per indicare semplicemente i mattoni e la malta utilizzati per costruire la nostra abitazione, piuttosto che le persone. Ma era il modo giusto di usarla? Cosa significava davvero questa parola? Pensai che quando diciamo di essere a casa, intendiamo dire che ci sentiamo al sicuro, protetti e amati. Federico mi faceva sentire tutte queste cose. Mi aveva fatto sentire come se dovessi appartenere, dopo una vita intera passata a pensare di dover essere sempre altrove, finalmente a qualcun'altro. Quando dicevo che avevo nostalgia di casa, in realtà dicevo che mi mancava lui. Lui, Federico, era la mia casa. E non vedevo l'ora di poter vedere il mio amato con una fede al dito, simbolo della nostra unione.
_________________________________________

La parrucchiera stava sistemando il delicato chignon che avevo deciso di farmi fare ai capelli. In mezzo ad essi, avevamo posato alcune delicate rose rosse, fiori scelti per il matrimonio e per il mio bouquet. La rosa mi aveva sempre rappresentata in pieno: bella, ma piena di spine. Ritenevo di essere anch'io una rosa, con i miei pregi e difetti. La rosa va curata, annaffiata e amata, altrimenti muore. E ciò che riusciva ogni giorno a tenermi in vita era l'amore di Federico e delle persone a me care. La truccatrice aveva optato per una tinta color carne per le labbra, e per una spennellata di ombretto sulle palpebre. Il trucco era molto leggero e naturale, ed evidenziava i miei occhi verdi e il mio luminoso sorriso. Alle mani avevo uno smalto chiaro e l'anello di fidanzamento che mi aveva donato il mio Federico. Mi vedevo così bella!
Al collo, portavo la collana che mi aveva regalato il ragazzo agli inizi della nostra relazione, con la mezza luna tempestata di brillanti. Mi alzai dalla seduta, e nel vedere la mia figura quasi mi commossi. Avevo indossato il vestito e le scarpe, e Sahara mi aveva aiutato a mettere il velo sulla testa. Ero così bella da mozzare il fiato! La parrucchiera e la truccatrice mi applaudirono commosse, e mi invitarono a recarmi nel salotto.
La fotografa si stava occupando delle foto di rito. Le damigelle posavano sorridenti, abbracciate tra loro. Appena scesi dalle scale, papà si commosse nel vedermi. Sorrisi.

𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now