𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 𝙇𝙑. ⚽💙

1.5K 74 83
                                    

"Se avessi saputo
prima di
tutto il dolore
che porta la vita,
avrei sorriso
un po' di più
da
bambina."




















Il viaggio in aereo per Milano assieme alla mia sorellina Sahara, fu il viaggio più lungo e intenso di tutta la mia vita.
Parlare con lei di ciò che mi preoccupava, fu la cosa migliore che potessi fare.
Non volevo riempirla di preoccupazioni, ma la sentivo vicina come non mai.
Sahara era ormai cresciuta.
Non era più quella bambina bionda che mi aveva tormentata durante tutta la mia adolescenza.
Era diventata una ragazzina responsabile e profonda, come volevo che fosse.
Mi rincuorava il fatto che non stesse a pensare ai ragazzi, come invece facevo già io alla sua età.
Diedi il mio primo bacio a soli dodici anni, e a quattordici avevo già rotto con il mio primo fidanzato.
Avevo conosciuto ben presto il significato delle parole "rottura" e "delusione".
Per fortuna, Sahara non sembrava avere tutta questa voglia di crescere così in fretta come la avevo io.
Certo, si divertiva come tutte le adolescenti, ma non aveva mai baciato un ragazzo o avuto un fidanzato.
Il suo incontro con Lorenzo mi convinse di quanto le interessassero poco le relazioni.
I due ragazzini non si erano innamorati l'un dell'altro, ma magari un giorno sarebbe successo.
Mi sarebbe tanto piaciuto scoprire cosa pensasse Sahara di Lorenzo e viceversa.
Sorrisi.
Magari si sarebbero sentiti anche durante l'inverno.
O magari no, e si sarebbero portati nel cuore come uno degli incontri più belli dell'estate.
In fondo, l'estate è il periodo dell'anno in cui si fanno più amicizie.
Qualcuno lo definisce il periodo in cui si incontra la persona a cui poi si starà sotto tutto l'inverno.
Niente di più vero!
Avrei passato l'inverno a stringere le felpe di Federico e a sognare un giorno di vivere assieme a lui.
Aveva stravolto la mia estate, ma anche la mia intera vita, inconsapevolmente.
Non sarebbe stato semplice scegliere la mia Università, ma sapevo che Federico mi sarebbe rimasto accanto in qualunque caso.
Finalmente anche io avevo qualcuno che era la parte migliore di me!
E non potevo essere più felice.
Tutti questi pensieri mi affollavano la mente, quando l'aereo si posò delicatamente a terra.
Capii che eravamo arrivate a destinazione.
Presi subito il mio zainetto, e mi alzai delicatamente dalla seduta.
In quel momento, ebbi una forza pazzesca.
Sentii una scarica di energia spandersi lungo tutto il corpo.
Ero pronta ad affrontare tutto, perché sapevo che Sahara e Federico sarebbero stati sempre al mio fianco, come tutte le persone che amavo.
Niente poteva farmi male, perché adesso io avevo riscoperto l'amore.
Lo stesso sentimento che per anni mi era risultato sconosciuto o quasi, e che credevo di non meritare.
Non che fosse cambiato molto, ma adesso avevo qualcuno che mi faceva credere di meritare di essere amata a quel modo.
E non era cosa da poco, parola mia!
_________________________________________

Appena scese dall'aereo, presi i miei bagagli e li trascinai fino all'atrio dell'aereoporto di Milano Malpensa.
Sahara mi seguiva a fatica, ritenendo le borse troppo pesanti.
L'avrei volentieri aiutata a portarle, ma anche io avevo il mio bel da fare.
Fortunatamente, il taxi che avevo chiamato per portarci a casa arrivò ben presto.
Salimmo tutti i bagagli nel portabagagli del taxi, poi ci sedemmo dentro.
Pagai il conducente, e poi iniziai a parlare con Sahara.
Parlammo del più e del meno, in attesa di arrivare finalmente a casa.
Sapevo già che mamma ci avrebbe bombardate di domande come al suo solito, ma io volevo soltanto sapere come stesse papà.
Presi il cellulare, e reinstallai tutte le applicazioni che avevo disinstallato.
In fondo, la mia vacanza era finita da un po'.
Era arrivato il momento di tornare alla realtà, nel bene e nel male.

Appena il tassista ci scaricò di fronte casa, Sahara posò le sue valigie di fronte al portone.
La ragazzina sbuffò.

"Quanto cavolo pesa questa roba?"

𝙃𝙄𝙎 𝙎𝙈𝙄𝙇𝙀 || Federico Chiesa (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now